Il peso del dollaro e dei dazi: utile Toyota previsto in flessione del 20%
Utile Toyota: preoccupa il calo del 20% indotto da dollaro debole e dazi
Toyota ha rivisto al ribasso le previsioni di profitto per l’anno fiscale in corso, annunciando un atteso calo dell’utile operativo del 20% a causa della persistente instabilità valutaria e dell’impatto delle politiche commerciali statunitensi. Il costruttore giapponese ha dichiarato di attendersi un utile operativo pari a 3,8 trilioni di yen (circa 26 miliardi di dollari) entro marzo 2026, in netto calo rispetto ai 4,8 trilioni registrati nell’esercizio precedente.
Il gruppo, primo costruttore al mondo per vendite, si trova a fronteggiare una combinazione di fattori esterni che ne stanno compromettendo la redditività su scala globale. In particolare, il rafforzamento dello yen rispetto al dollaro sta riducendo significativamente i margini generati oltreoceano, soprattutto nel mercato statunitense. Secondo le stime, il solo effetto valutario peserà per 745 miliardi di yen sul bilancio annuale.
PESSIMISMO
A questo si aggiunge l’incertezza legata ai dazi commerciali voluti da Donald Trump, i cui effetti diretti sono già costati a Toyota circa 180 miliardi di yen nei soli mesi di aprile e maggio. Ma l’impatto non si limita ai costi diretti: le tariffe hanno infatti influito anche sul sentiment dei consumatori, spingendo gli analisti a temere un rallentamento della domanda.
“In questo momento le vendite vanno bene perché molti clienti USA stanno anticipando gli acquisti, temendo ulteriori rincari”, ha commentato Christopher Richter, analista del settore automotive presso CLSA. “Ma se i dazi resteranno in vigore, i prezzi dovranno salire ancora. E a quel punto, sarà difficile sostenere i volumi”.
IN FLESSIONE
Il quadro è aggravato dalle difficoltà operative in Nord America, dove Toyota ha registrato una perdita operativa di 100 miliardi di yen, in aumento rispetto ai 28 miliardi dell’anno precedente, anche a causa di uno stop temporaneo alla produzione nello stabilimento dell’Indiana. Il Giappone resta l’unico mercato a dare segnali positivi, con profitti in crescita del 18% nel quarto trimestre.
Sul fronte cinese, pur contenendo le perdite meglio di altri concorrenti giapponesi, Toyota continua a faticare a contrastare la pressione dei marchi locali, più aggressivi sul piano dei prezzi e delle tecnologie. Alla chiusura dei mercati, il titolo Toyota ha perso l’1,3%, ampliando la flessione registrata poco prima dell’annuncio.