Stellantis rivede gli obiettivi e mette in pausa il programma di guida autonoma di Livello 3
Il progetto AutoDrive non verrà lanciato sul mercato a causa di costi elevati e scarso interesse dei consumatori.

Stellantis ha deciso di sospendere lo sviluppo del suo primo programma di guida autonoma di Livello 3, parte dell’iniziativa AutoDrive. La decisione è maturata a causa dei costi elevati, delle difficoltà tecnologiche e di una scarso interesse da parte dei consumatori.
Una scelta obbligata
Solamente pochi mesi fa il gruppo aveva presentato il sistema come pronto al debutto, sottolineandone il ruolo strategico per il futuro. Il software avrebbe consentito ai conducenti di togliere le mani dal volante e distogliere lo sguardo dalla strada in determinate condizioni di traffico, fino a una velocità di 60 km/h.
Nonostante la presentazione ufficiale, il sistema non è mai arrivato sul mercato. Stellantis ha confermato che la tecnologia è stata sviluppata e resa disponibile, ma ha spiegato che non è stata lanciata perché il mercato non mostra ancora un interesse sufficiente. L’azienda non ha chiarito né il tempo né il denaro spesi in questa iniziativa, limitandosi a osservare che il lavoro svolto servirà come base per le evoluzioni future di AutoDrive.
Il futuro della guida autonoma per Stellantis
Il futuro della piattaforma sarà affidato in larga parte ad aiMotive, startup acquisita da Stellantis nel 2022, incaricata di sviluppare la prossima generazione del sistema. AutoDrive è uno dei tre pilastri della strategia tecnologica nota come STLA ABC, che comprende anche SmartCockpit e l’architettura elettronica STLA Brain. Quest’ultima rappresenta il cuore hardware e software delle vetture di nuova generazione, progettato per ricevere aggiornamenti frequenti con nuove funzioni e correzioni. Nel frattempo è stata chiusa la collaborazione con Amazon per lo sviluppo di SmartCockpit. Stellantis ha scelto di adottare un sistema basato su Android, puntando su una soluzione già ampiamente consolidata.
Questi cambiamenti riflettono una strategia più prudente. L’azienda sta progressivamente riducendo le ambizioni di sviluppo software interno e si affida sempre di più ai fornitori esterni. Stellantis sembra voler concentrare il lavoro interno sugli aspetti in grado di differenziare i propri prodotti sul mercato, lasciando ad aziende specializzate lo sviluppo delle tecnologie fondamentali. Una linea che sta caratterizzando tutto il settore automobilistico con le case automobilistiche che non possono più sostenere da sole investimenti enormi con il rischio di fallire. È un po’ quello che è accaduto anche a Porsche con la decisione di rinunciare alla produzione interna delle batterie per le auto elettriche.
La necessità di ridurre i costi è particolarmente urgente per Stellantis, che esce da un anno difficile, segnato da un calo delle vendite e dei ricavi e da un forte arretramento in Borsa, con una perdita superiore al 40% del valore delle azioni negli ultimi dodici mesi. Dopo l’uscita di Carlos Tavares, il nuovo amministratore delegato Antonio Filosa sta lavorando a un nuovo piano industriale che ha già definito come caratterizzato da decisioni difficili con l’obiettivo di risanare l’azienda e rilanciarla.
-
Fonte:
- Fonte