Sicurezza nei treni, bodycam ai controllori contro le aggressioni
L'obietivo è quello della maggiore sicurezza per il personale

L'obiettivo è quello di garantire maggiore sicurezza ai controllori. Dunque, per contrastare le aggressioni al personale di Trenitalia, dopo l'Emilia Romagna, è stata allargata la sperimentazione della "bodycam" a Liguria, Toscana, Piemonte e Puglia. Quindi, prende il via la seconda fase di questo progetto di sicurezza che era stato ufficializzato un anno fa.
BODYCAM COME FUNZIONA?
Questa nuova fase di sperimentazione durerà circa 4 mesi e vedrà i capitreno scortati dal personale della FS Security con appuntata la "bodycam". Se la nuova sperimentazione darà esito positivo, la stessa "bodycam" potrà essere utilizzata dai capitreno, anche in altre regioni.
Stiamo parlando di una piccola telecamera appunta al livello del taschino della giacca in modo tale che sia ben visibile. Il suo utilizzo è duplice. Il primo è fungere da deterrente di eventuali aggressioni. Il secondo è invece quello di registrare gli eventuali episodi di violenza in modo tale da avere un prova di quanto successo e da utilizzare per le eventuali denunce del caso.
Attenzione, però, la registrazione della piccola videocamera non è sempre attiva. Sebbene la videocamera sarà accesa ad inizio turno, sarà chi l'indosserà a decidere di avviare la registrazione. Hanno un'autonomia di 12 ore e una memoria da 64 GB. I video sono tutti registrati in forma criptata e solamente il personale autorizzato di Trenitalia e le forze dell'ordine potranno visionali. Potenzialmente le videocamere sono in grado di registrare l'audio e di trasmettere in tempo reale le immagini alle sale operative. Tuttavia, questa funzioni delle bodycam sono ancora oggetto di discussioni tra l'azienda e i lavoratori.
In ogni caso si sta lavorando per migliorare la sicurezza del personale delle ferrovie.
LA PRIMA SPERIMENTAZIONE
Tutto era partito a marzo 2024 dall'Emilia Romagna dove una trentina di capitreno aveva aderito alla sperimentazione. Uno strumento, adottato in accordo con i sindacati, che risponde a precise prescrizioni a tutela della privacy dei viaggiatori e che si aggiunge ad altre misure di sicurezza, come ad esempio il team dei vigilantes di Fs Security. Nel caso dei nuovi treni regionali, sono presenti nelle carrozze telecamere e un sistema di videosorveglianza live: in caso di necessità il capotreno può contattare direttamente, attraverso un numero dedicato, la Polizia Ferroviaria per la richiesta di intervento immediato.