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Renault e Dacia colpite da un attacco informatico nel Regno Unito: rubati dati personali e targhe

Attacco informatico a un fornitore esterno di Renault e Dacia: rubati dati personali, esclusi però password e informazioni bancarie.

Renault e Dacia colpite da un attacco informatico nel Regno Unito: rubati dati personali e targhe
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Riccardo Mantica
Riccardo Mantica
Pubblicato il 3 ott 2025

Un altro colpo al settore auto. Dopo il caso Jaguar Land Rover, anche Renault finisce sotto attacco. Non direttamente, ma attraverso un suo partner esterno. Ed è lì che i pirati informatici sono riusciti a entrare, sottraendo dati sensibili di clienti Renault e Dacia: nomi, recapiti, indirizzi email, numeri di telefono e perfino le targhe dei veicoli. La notizia è stata comunicata agli interessati con una mail ufficiale firmata Renault UK. Nel testo si legge: “Siamo molto dispiaciuti di dovervi informare di un attacco informatico a uno dei nostri fornitori terzi, che ha portato al furto dei dati personali di alcuni clienti Renault nel Regno Unito”. C’è però un elemento che la casa francese ha voluto subito chiarire. Le password non sono state toccate. Nemmeno i dati bancari. Renault e Dacia lo hanno confermato entrambe. L’attacco, spiegano, è stato circoscritto e neutralizzato. Un episodio isolato, non un’infiltrazione nei sistemi centrali del gruppo.

Allerta ai clienti: attenzione a email e chiamate sospette

Questo non significa che i rischi siano nulli. Anzi, l’allerta resta: attenzione a telefonate ed email anomale. La raccomandazione è semplice ma secca: Renault non chiederà mai la vostra password. Se qualcuno lo fa, anche presentandosi come la casa automobilistica, è quasi certamente una frode. “Ci scusiamo con tutti i clienti coinvolti. La protezione dei dati è fondamentale per noi e ci rammarichiamo profondamente che sia accaduto”, ha commentato un portavoce di Renault UK.

Il parallelo con Jaguar Land Rover e l’analisi degli esperti

Il tempismo non aiuta. Proprio ora Jaguar Land Rover si prepara a rimettere in moto le linee produttive dopo un mese di fermo. Anche lì, la causa è stata un cyber attacco. Ma di natura diversa. Non il furto di dati, bensì il blocco delle fabbriche. Un disastro costato molto caro e che ha messo a rischio migliaia di posti di lavoro. Il governo britannico, per salvare la catena dei fornitori, ha deciso di garantire un prestito da 1,5 miliardi di sterline.

Secondo Lauren Wills-Dixon, responsabile privacy dello studio legale Gordons, la vicenda Renault conferma una delle preoccupazioni più frequenti: “Spesso, con gli attacchi informatici, il rischio per le imprese è che gli hacker accedano ai dati personali, sia dei dipendenti che dei clienti. È ciò che sembra essere successo a Renault e al suo fornitore terzo”.

Diverso, come detto, lo scenario di Jaguar Land Rover: “In quel caso l’obiettivo appare quello di bloccare la produzione. Non è un rischio nuovo per il manifatturiero, ma un modo alternativo con cui i gruppi criminali scelgono di colpire. Ed è un pericolo che le aziende devono considerare seriamente”, ha aggiunto Wills-Dixon.

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