Renault, un futuro “autonomo” per la divisione auto elettriche
La Losanga pare intenzionata a separare i modelli 100% elettrici da quelli con motori endotermici, accorpando i primi ai servizi del brand Mobilize.
Qualche accenno era già trapelato dalle parole del CEO Luca de Meo Durante la conferenza stampa di febbraio, quella in cui Renault annunciava i risultati finanziari 2021, ma ora sembra che il consiglio di amministrazione della Casa della Losanga stia valutando concretamente la possibilità di separare la divisione veicoli elettrici da quella che si occupa dei veicoli a combustione.
Stando a quanto riportato da Bloomberg Quint, da un incontro tra i massimi dirigenti della Casa francese e gli analisti sarebbe emerso un piano che prevede la creazione di un vero e proprio spin-off aziendale. Nello specifico, le attività legate ai modelli ad alimentazione ibrida e verrebbero accorpate con quelle di possibili altri partner in ambito automotive, mentre quelle legate all’auto 100% elettrica e alle tecnologie dedicate andrebbero a unirsi ai servizi di mobilità offerti dal brand Mobilize, formando una nuova unità basata in Francia.
La nuova azienda di “New Mobility”, inoltre, potrebbe essere lanciata attraverso una IPO (Offerta Pubblica Iniziale) già nel 2023. Una scelta importante, che dimostra la volontà di Renault di buttarsi a capofitto sul piano di elettrificazione presentato a inizio anno e che prevede la produzione di soli veicoli elettrici entro il 2030 e il lancio di 4 modelli a zero emissioni entro il 2025. Renault non è l’unica Casa automobilistica ad aver considerato questa possibilità.
Qualche settimana fa anche Ford ha annunciato l’intenzione di voler dividere la sua attività di produzione automobilistica in due aziende distinte: Ford Model e Ford Blue. La prima si occuperà di ampliare la gamma di modelli elettrici e di sviluppare software e tecnologie dedicate alla connettività e alla digitalizzazione dei veicoli mentre la seconda concentrerà i suoi sforzi sui veicoli a combustione, riducendo i costi e semplificando le operazioni. Viene da chiedersi però se abbia senso creare nuovi brand o scindere l’attività legata alle auto a combustione che allo stato attuale delle cose sembrerebbero avere una vita relativamente breve.