DriveWell: gamification e AI per ridurre la distrazione alla guida | Video
Un'app e un tag per ridurre la distrazione alla guida e migliorare il comportamento degli automobilisti: l'abbiamo provata
Un'app Made in USA promette di sensibilizzare gli automobilisti a ridurre la distrazione alla guida attraverso un sistema che sfrutta intelligenza artificiale, analisi comportamentale e sensori a basso costo per consigliare uno stile di guida più intelligente e sicuro. L'app si chiama DriveWell e noi di HDmotori abbiamo avuto l'occasione non solo di provarla nel traffico di Milano, ma anche di farcela spiegare da chi l'ha creata.
GALEOTTA È LA DISTRAZIONE
Ogni anno in tutto il mondo si verificano 50 milioni di incidenti. In Europa il 52% degli incidenti è causato dalla distrazione. Il 35% dei viaggi in auto viene effettuato con lo smartphone in mano, responsabile del 75,6% di tutte le distrazioni in auto. Potremmo andare avanti così per ore, snocciolando numeri difficili poi da ricordare. Proviamo invece a calare questi dati nella vita reale.
Per esempio: sapevate che guidare guardando lo smartphone o qualsiasi altro dispositivo è più pericoloso che guidare dopo aver bevuto? Il tempo di reazione di un automobilista sobrio quando occorre effettuare una frenata di emergenza è di circa 0,54 secondi. Dopo un paio di drink a questo tempo di reazione occorre aggiungere una distanza di 1,5 metri, mentre utilizzando lo smartphone questa distanza si allunga fino a 21 metri.
Il codice della strada sta diventando sempre più severo con chi venisse sorpreso ad utilizzare lo smartphone alla guida, ma finché non si entra nella testa delle persone e si fa capire loro quanto sia pericolosa la distrazione da smartphone per loro stessi ma anche per gli altri utenti della strada, non andremo molto lontano. La questione sta proprio nel sensibilizzare gli automobilisti ad un cambio di mentalità e di comportamento.
DRIVEWELL: COME FUNZIONA
Non sempre possiamo viaggiare con la "mammina" seduta accanto che ci dice di non utilizzare lo smartphone, e non possiamo certo affidarci esclusivamente al santino protettore sul cruscotto. Ecco perché negli Stati Uniti, più precisamente alla Cambridge Mobile Telematics (CMT), hanno pensato ad un sistema in grado di monitorare, tramite una combinazione tra sensori mobili e intelligenza artificiale, il comportamento alla guida degli automobilisti.
L’obiettivo della CMT – nata nel 2010 all’interno del Computer Science and Artificial Intelligence Lab del MIT e sviluppatasi negli anni nel settore delle "behavior-based-insurance" (le assicurazioni basati sull'analisi dei comportamenti alla guida) – è naturalmente quello di rendere le strade più sicure attraverso una soluzione che, tramite un’app per smartphone e un tag wireless, analizza il modo di guidare del conducente per renderlo maggiormente consapevole dei rischi e della implicazioni di una guida distratta e poco sicura.
Tutto parte da un’app che si chiama DriveWell e, come suggerisce il nome, aiuta gli automobilisti a guidare usando la testa, fornendo loro degli spunti e delle statistiche interessanti relative al loro modo di guidare. In particolare, l’app si serve dello smartphone per analizzare il nostro comportamento, contando quante volte sblocchiamo il display del telefono, quante volte lo togliamo dal portaoggetti, quante volte apriamo le app di mail e messaggi.
Non solo: nello smartphone sono presenti anche il giroscopio, l’accelerometro e il sensore GPS: Ecco, Drive Well si serve dei dati raccolti da questi sensori piuttosto sensibili e precisi per tracciare il nostro percorso e rilevare, per esempio, se freniamo troppo bruscamente – un’indicatore quest’ultimo della potenziale distrazione alla guida. Un’app ben fatta, ricca di statistiche e dotata di una grafica curata che fa il paio con un sistema di gamification azzeccato, che permette a chi guida di sfidare se stesso per una guida più responsabile e sicura.
IL RUOLO DELLA GAMIFICATION
Attraverso l’intelligenza artificiale e il machine learning, il sistema impara pian piano il nostro stile di guida, arricchendo kilometro dopo kilometro un database nel quale il punteggio finale rappresenta una media tra come freniamo, come acceleriamo, come facciamo le curve, quanto spesso esageriamo con la velocità e soprattutto come e quanto utilizziamo il telefono.
Il concetto di gamification lo troviamo non solo nell’infografica e nel punteggio finale, ma anche in una sezione "social" che permette agli automobilisti di confrontare il proprio stile di guida con quello di altri utenti che utilizzano l’app, scegliendo un’area che può essere per esempio un quartiere o una città.
APP E TAG: L’UNIONE FA LA FORZA
Per ottenere un quadro ancora più chiaro della situazione e sfruttare al meglio l’intelligenza artificiale, l’app DriveWell viene abbinata ad un tag wireless che possiamo posizionare tramite adesivo sul parabrezza. Un tag collegato via bluetooth al telefono. Prima di tutto, il tag può inviare immediatamente una chiamata ai soccorsi in caso di incidente, e già qui il gioco vale la candela.
Ma la sua presenza è importante anche perché, essendo installato su una sola vettura, aiuta il sistema di intelligenza artificiale (grazie all’analisi comportamentale) a comprendere se stiamo guidando noi oppure siamo passeggeri di un veicolo, per esempio un taxi. Anche grazie al tag, l'app riconosce se stiamo guidando oppure no, riducendo il consumo di energia, che in condizioni normali si aggira intorno all'1-3% del bilancio giornaliero su un iPhone.
Quando si installa il tag si specifica il modello della vettura su cui è installato. Sia il tag sia l’app possono funzionare indipendentemente l’uno con l’altro, ma è ovviamente nella loro combinazione che si ha il massimo delle potenzialità di questo sistema. Per esempio si ha la funzione "trova il mio veicolo", l’avviso anticollisione e tanto altro.
UN SISTEMA CHE FUNZIONA
Un sistema che è già in uso in 6 continenti, forte di un database di miliardi di km già percorsi, e che si rivolge un po’ a tutti visti i bassi costi. In realtà, l’app si scarica gratuitamente, e il suo costo e quelllo del tag vengono assorbiti dalle compagnie assicurative che decidono di installarlo per consentire ai clienti di avere una sorta di "scatola nera", utile anche per ricostruire la dinamica degli incidenti o per stabilire se il cliente è un guidatore più o meno virtuoso.
Come ci ha spiegato durante la prova a Milano Ryan McMahon, VP of Insurance di Cambridge Mobile Telematics, spesso l’app viene lanciata gratuitamente nell’ambito di contest volti a determinare il guidatore più virtuoso. Ma la sua applicazione può essere estesa anche a tutti i gestori di flotte (come per esempio Uber o i tassisti) che vogliono assicurarsi prima di tutto un’ottimizzazione delle proprie attività e che i propri autisti guidino nel rispetto del Codice della Strada e delle norme di sicurezza.
Numeri alla mano, secondo Cambridge Mobile Telematics, l’utilizzo dell’app Drive Well è effettivamente in grado di cambiare lo stile di guida dei conducenti: dopo un mese di utilizzo, le statistiche parlano di una riduzione media della distrazione da smartphone del 35%, una riduzione del 20% delle frenate brusche, 20% in meno di circolazione oltre i limiti di velocità. Vantaggi tangibili sono emersi anche lato assicurazioni. Ed è su questo punto che è bene soffermarsi.
TELEMATICA E ASSICURAZIONE: FAVOREVOLI O CONTRARI?
La ricerca "Connected Insurance Italy Market Survey 2019" pubblicata proprio dalla Cambridge Mobile Telematics, oltre a fornirci un'interessante analisi sul comportamento di guida degli automobilisti italiani, ci offre una panoramica sul loro atteggiamento nei confronti della telematica basata su dispositivi mobili.
Nonostante il mercato della telematica in Italia conti il numero più alto di polizze, il 40% degli intervistati non ha mai sentito parlare di telematica o programmi di assicurazione auto i cui i premi sono basati sullo stile di guida del conducente. Il 63,5% però sottoscriverebbe una polizza simile, segno dell’apertura nei confronti del settore, mentre il 50,8% scaricherebbe un'applicazione in grado di tenere traccia della propria guida per due settimane al fine di ottenere un preventivo personalizzato.
Prevedibilmente, per una buona fetta di automobilisti italiani una delle motivazioni per le quali andrebbe sottoscritta un'assicurazione connessa è l'opportunità di ottenere uno sconto sul premio assicurativo (32,6%). In ogni caso, quasi tutti (92%) ritengono molto importante monitorare la sicurezza della propria famiglia attraverso l'uso di applicazioni mobili. È lo stesso Ryan McMahon a sottolineare questo risultato:
La mission di Cambridge Mobile Telematics è aiutare gli automobilisti a comprendere i rischi che si assumono al volante e di conseguenza contribuire a rendere le strade del mondo più sicure. Grazie alla piattaforma DriveWell di CMT è stato possibile ridurre la guida distratta del 35% e l’eccesso di velocità del 20%, diminuendo il tasso di incidenti in tutto il mondo.
Tornando al comportamento degli automobilisti italiani alla guida, emerge come la distrazione (specialmente quella da smartphone) desti seria preoccupazione tra gli intervistati. Del resto, secondo l'ISTAT, questa rappresenta una delle cause principali di incidenti stradali in Italia: il 40,6% degli intervistati, infatti, mette l’utilizzo di device elettronici (sms, social media, controllo delle mappe su smartphone) al primo posto tra le maggiori fonti di preoccupazione circa il comportamento degli altri conducenti al volante. A seguire la guida in stato di ebrezza o sotto l’effetto di stupefacenti (35,1%), mentre il 23,2% è preoccupato da stili di guida pericolosa, come l’eccesso di velocità, la frenata brusca, o il cambio repentino di corsia.
Le stesse persone che si lamentano degli altri guidatori pericolosi riconoscono di essere a loro volta distratte. Il cellulare torna a essere il principale colpevole, il 56% degli intervistati dichiara di distrarsi a causa di telefonate o messaggi, tra cui sms o chat, a seguire altre disattenzioni causate da smartphone, come l'impostazione delle mappe di navigazione (11%), oppure, fattore ancora più preoccupante, la visualizzazione di video durante la guida (9%). La ricerca mostra quindi come il 75.6% delle distrazioni al volante siano causate dall’utilizzo di smartphone.
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