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Una notte con Harley-Davidson Ultra Limited Low | Editoriale

Non sempre sono i  viaggi epici quelli che ci strappano un sorriso o ci trasmettono sensazioni. Non serve attraversare la Route 66 o affrontare il deserto della Dakar per un ricordo piacevole in sella a una moto... Il 31 ottobre 2014 siedo al PC a tarda

Una notte con Harley-Davidson Ultra Limited Low | Editoriale
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Luigi Melita
Luigi Melita
Pubblicato il 1 nov 2014

Non sempre sono i  viaggi epici quelli che ci strappano un sorriso o ci trasmettono sensazioni. Non serve attraversare la Route 66 o affrontare il deserto della Dakar per un ricordo piacevole in sella a una moto…

Il 31 ottobre 2014 siedo al PC a tarda sera indaffarato a montare video per portarmi avanti con il lavoro. Ad un certo punto ricordo che si era organizzata una serata in discoteca. Nessuno sano di mente deciderebbe di usare una moto come mezzo per andare con gli amici in discoteca di notte e con il freddo ma, fortunatamente, qui la sanità non è mai stata di casa.

L’auto è in box e davanti alla saracinesca stazionano due moto, una Electra Glide Ultra Limited Low e una Triumph Thruxton in prova. All’interno, che ostacola l’uscita dell’auto, una Street Triple R. Spostare tre moto per prendere l’auto non mi va e così, improvvisa, arriva l’idea folle: prendo la moto. Il 31 ottobre 2014 a mezzanotte fa freddo in Brianza, 8 gradi e una lieve foschia ma le condizioni sono tutto sommato accettabili.

In breve tempo il costume di Halloween viene sommerso da una giacca invernale, guanti e sotto-guanti, passamontagna, sciarpa e collarino. Resta solo la scelta: la Triumph o la Harley? Entrambe farebbero la loro figura e mi garantirebbero un “ingresso trionfale" ma la scelta ricade sulla Harley che è dotata di navigatore e io non ricordo come raggiungere la discoteca a 20 chilometri di distanza. Inoltre borse laterali e bauletto mi garantiscono un ampio “bagagliaio" dove scaricare poi i vari indumenti protettivi per il freddo: avete presente quanto costerebbero di guardaroba due giacche e un casco?

La scelta è fatta e, a suo modo, aumenta la follia della serata: ha senso prendere una moto da 414 chilogrammi per fare una ventina di chilometri di notte?

La risposta è un semplice: perché no?

Raggiunta la discoteca il parcheggiatore, appassionato di moto, nota la bestia e, conscio del suo valore, mi suggerisce di parcheggiarla a fianco dell’uscita secondaria, anticipando la mia richiesta. Avevo già in mente di parcheggiare a vista degli addetti alla sicurezza come precauzione in più contro furto e danni ma con questa Ultra Limited Low  non è stato necessario chiedere. Finita la serata, un drink leggero e qualche ora di salti per smaltirlo completamente, mi ritrovo nel pieno di una notte invernale ad affrontare il rientro a casa.

E’ qui che il viaggio, seppur breve, diventa particolare. La notte è tranquilla, il Twin Cam 103 riscalda le gambe e il freddo (nel frattempo siamo scesi a 5 gradi) entra solamente dalla visiera aperta, nella zona degli occhi non coperti dal passamontagna. A 70 km/h il fastidio è però quasi inesistente e anzi il pizzicare dell’aria mantiene la mente attenta e lucida per ogni evenienza.

Le strade della Brianza sono deserte e in mezzo ai campi viaggio rilassato con la musica dell’impianto audio di bordo: intorno a me non c’è nessuno a cui possa dare fastidio se non qualche coniglio sul ciglio della strada.

Il cupolino taglia bene il vento e i fruscii aerodinamici, il cruise control permette di rilassare il polso, il sedile è comodo e la posizione di guida seduta mi salva da quel piccolo stiramento mentre ballavo: su un modello “tradizionale" la posizione di guida avrebbe sicuramente insistito proprio sulla zona “dolorante" in fase di cambiata.

La moto si fa condurre al trotto facendomi dimenticare del suo peso, anche nelle rotonde deserte della notte dove il telaio si destreggia bene dandomi la confidenza necessaria per affrontare le piccole pieghe senza scalare troppe marce: quando si guida una moto da 414 chili e 30.000EUR di valore se non c’è confidenza il viaggio rischia di trasformarsi in un’esperienza stressante; fortunatamente non è questo il caso.

L’illuminazione delle strade è scarsa, si passa tra campi e zone industriali dove il buio,  paura atavica dell’uomo, potrebbe terrorizzare chi guida in notturna su una moto, indifeso rispetto alle “quattro pareti" di un’auto.

Questa Harley, però, ha tra le specifiche tecniche quattro paroline: “fari a LED Daymaker". Mai scelta dei termini fu più azzeccata: la Electra Glide Ultra Limited Low proietta sulla strada un fascio di luce bianca ampio e profondo che crea il giorno di fronte a me, a tal punto che gli abbaglianti sono quasi inutili.

Cullato da una playlist rilassante in streaming bluetooth dallo smartphone affronto senza fretta le fredde strade che mi porteranno a casa, sorridendo sotto al casco per quel viaggio all’apparenza banale trasformato in un’esperienza unica da questa moto magica.

Sono molte le situazioni in cui mi sono “goduto la moto", con la Street Triple R e altre sportive in prova tra curve e tornanti di montagna o in pista, con le maxi-enduro affrontando qualche divertente tratto in off-road e per i viaggi più lunghi e con le naked cittadine quando gli impegni di lavoro potevano essere raggiunti in barba al traffico di Milano e delle sue claustrofobiche tangenziali.

Solo dopo questi pochi chilometri, però, realizzo che mi mancava l’essermi goduto una moto durante un viaggio in notturna, un banalissimo rientro verso casa che è stato reso perfetto da quelle che sulla carta sono sterili caratteristiche tecniche ma che, su questa moto, si miscelano in un sapiente mix che funziona. Davvero.

Terminata la zona di campagna spengo la musica mentre affronto gli ultimi chilometri nei paesini brianzoli, sono ormai le quattro passate e non voglio svegliare nessuno. Qui la Electra  mette alla prova il pilota nelle curve strette della città, campo dove questo modello gioca obbligatoriamente fuori casa.

Con il piacevole borbottio del Twin Cam nelle orecchie raggiungo la mia destinazione, contento di aver scelto di prendere la moto questa notte. Parcheggio e mi fermo un secondo a guardare questa Harley.

Però…magari…un altro giretto…no, è tempo di andare a dormire. D’altronde “semel in anno licet insanire", ma Halloween è ormai passato.

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