Harley-Davidson Forty-Eight: recensione "5 sensi" da HDmotori
Dopo averla vista e ammirata nel video, ecco la recensione "5 sensi" della Harley-Davidson Forty-Eight. Come di consueto ecco i punti di vista "sensoriali" dai quali analizzeremo la moto: Vista: design, colpo d´occhio, colore, proporzioni... Tatto:

Dopo averla vista e ammirata nel video, ecco la recensione “5 sensi" della Harley-Davidson Forty-Eight. Come di consueto ecco i punti di vista “sensoriali" dai quali analizzeremo la moto:
- Vista: design, colpo d´occhio, colore, proporzioni…
- Tatto: sensazioni in sella, in marcia, qualità della sella…
- Udito: sound del motore, rumori di meccaniche, clacson…
- Olfatto: fiuto per gli affari, quanto vale la spesa o l´investimento, rapporto qualità prezzo.
- Gusto: conclusioni varie con giudizio finale sul modello, in tutta la sua complessità.
Vista
Da sempre la vista è un senso importante per Harley, produttore che dedica molta attenzione a questo aspetto perché la moto deve essere tecnicamente valida ma anche esteticamente accattivante. Così questa Forty-Eight si presenta con diverse personalizzazioni già di fabbrica: Harley ha infatti adottato una filosofia molto attenta alle esigenze del cliente e ciò si è tradotto in moto create insieme agli utenti.
Si tratta del Project Rushmore, progetto che non è solamente marketing ma qualcosa i cui risultati sono tangibili. Sulla Forty-Eight, in particolare, vediamo che si è lavorato a migliorare quei piccoli difetti segnalati dai clienti e sul creare una moto di serie caratterizzata da molte di quelle personalizzazioni che chi la acquistava tendeva a montare.
Abbiamo così i parafanghi accorciati e il mono posto con l’assenza del sedile passeggero, oltre agli specchietti rovesciati e al serbatoio con la verniciatura Hard Candy Custom.
In generale l’estetica di questo modello è impeccabile, tante cromature che contrastano con il telaio nero e soprattutto molti particolari di qualità come le leve, la sella e i serbatoietti in metallo e non in plastica.
Insomma un modello che dal punto di vista del design e dei materiali non mostra punti deboli.
Tatto
Come già anticipato, la qualità dei materiali è alta: ottima la sella, comoda e in grado (complici le sospensioni) di non farci soffrire alla guida. La posizione di guida è abbastanza rilassata anche se il manubrio e la distanza con la seduta ci costringe ad “aggrapparci", specie nelle accelerazioni più violente.
Davvero di ottima qualità la verniciatura del serbatoio realizzata con una base di nero a cui si sovrappongono diverse passate di vernice composta da schegge di metallo colorate da 200 micron, il tutto ricoperto dal trasparente e realizzato a mano.
Il peso è tanto ma grazie al baricentro basso e alla sella a 710 millimetri da terra la moto non è così ostica da maneggiare da fermi…inutile dire che in movimento il problema non si pone proprio.
Nessun problema con la strumentazione e i blocchetti dei comandi, tutti a portata e con la soluzione dei doppi comandi per le frecce, uno per lato. Scomodo, infine, il cavalletto laterale che vi necessiterà un po’ di pratica per memorizzare la posizione di aggancio con il piede.
Udito
Il grosso due cilindri da 1.2 litri è accoppiato ad un doppio scarico che di serie offre un’estetica piacevole e un rumore non troppo esagerato.
Il borbottio del bicilindrico è piacevole il sound in accelerazione entra nel casco senza mai assordarci troppo.
I fruscii aerodinamici si sentono tutti dato che non abbiamo alcuni tipo di protezione ma si tratta comunque di un modello che non punta a viaggi troppo lunghi (complice il serbatoio da soli 8 litri) e a velocità eccessive.
Olfatto
Harley-Davidson Forty-Eight è stata, nelle precedenti versioni, uno dei modelli più venduti in Italia per il produttore e il successo è dovuto ad un mix tra qualità, estetica e anche prezzo.
12.500EUR è la cifra richiesta per la versione da noi in prova, un costo non eccessivo (per il segmento premium che Harley rappresenta) se consideriamo l’ottima qualità costruttiva e dei materiali, un motore affidabile e generoso in coppia, le personalizzazioni e alcune chicche come le frecce con giroscopio e la chiave con trasponder.
Attenzione però a inquadrare il modello che non è fatto per tutti ma risponde ad esigenze e gusti specifici: in città e nel traffico si destreggia bene e uscendo dai centri abitati da soddisfazione. Per i lunghi viaggi, però, è meglio rivolgersi ad altre moto a causa della posizione “aggrappata" di cui parlavamo, del serbatoio poco capiente, del monoposto e della scomodità a montare borse laterali.
Una moto per godersi la strada senza esagerare, il motore stesso ha un limitatore abbastanza basso e ci spingerà ad utilizzare presto il cambio, duro, preciso e con rapporti lunghi. Ai bassi regimi la moto non si scompone e, complice la coppia generosa, riprende facilmente con un filo di gas.
Gusto
Il gusto è un senso importante per valutare questa Forty-Eight, una moto che, ripetiamo, punta ad una precisa tipologia di clienti che resteranno sicuramente soddisfatti dell’acquisto, sia per tenerlo di serie, sia come base per ulteriori personalizzazioni.
Ottima la qualità generale anche se bisogna segnalare qualche difetto, tenendo presente che alcuni spariscono contestualizzando la moto per l’utilizzo per cui è pensata.
I punti meno brillanti sono quelli riguardanti i freni, da cui avremmo preferito un po’ più di potenza e che allungano la frenata complice il peso, le sospensioni che su fondo sconnesso a volte non ci trasmettono sicurezza (anche se la moto tiene, è più che altro una sensazione) e l’angolo di piega ridotto. La moto non è una sportiva da buttare in piega con violenza ma visto che il motore c’è, aumentare l’angolo avrebbe ampliato il ventaglio di utilizzi.