Terremoto in Porsche: via due top manager, cosa sta succedendo?
Porsche affronta una fase critica con un calo significativo dei profitti e delle vendite. Il Direttore Finanziario Lutz Meschke è ritenuto responsabile delle difficoltà economiche.

Porsche, il celebre costruttore tedesco di auto sportive, sta affrontando una delle sue fasi più critiche. La recente uscita di due alti dirigenti, il CFO Lutz Meschke e il responsabile vendite Detlev von Platen, segna un momento di svolta per l’azienda. La decisione, confermata dal presidente del consiglio di sorveglianza Wolfgang Porsche, arriva in un contesto di vendite in calo e di risultati finanziari deludenti.
Il quadro appare complesso. Per Meschke, che dal 2015 ricopre anche il ruolo di vice CEO, sono risultate decisive le tensioni con l’attuale amministratore delegato Oliver Blume, già al timone del gruppo Volkswagen. Questo attrito, unito alla perdita di fiducia da parte delle famiglie Porsche e Piëch, azionisti di riferimento, ha reso inevitabile la sua uscita.
SFIDE ECONOMICHE
Parallelamente, von Platen si è trovato a dover fronteggiare il crollo delle vendite Porsche in Cina, il mercato più importante per la casa di Stoccarda. La contrazione del 28% registrata nel 2024 ha avuto ripercussioni globali, con un calo complessivo delle consegne del 3%. Il risultato? Ricavi in discesa del 5,2% e un utile operativo in picchiata del 26,7% nei primi nove mesi dell’anno.
Nel frattempo, la Porsche Automobil Holding SE, che detiene la maggioranza dei diritti di voto in Volkswagen e una quota significativa in Porsche AG, mantiene il silenzio sulla vicenda. Un’assenza di chiarezza che non fa che amplificare le incertezze su un marchio che, fino a poco tempo fa, rappresentava l’eccellenza nel settore automobilistico.