Il Mostro Verde: la storia della Opel 260 CV
Restauro della Opel 260 CV: il Mostro Verde e le sue caratteristiche
Era il 1914 quando la Opel presentò al mondo una vettura da competizione particolare: la Opel 260 CV, conosciuta con il soprannome di “Mostro Verde”. Questa auto, costruita 110 anni fa, è ancora oggi ricordata per la sua cilindrata e per la tecnologia innovativa dell’epoca.
Alla base del progetto c’era un motore a 4 cilindri dalla cubatura di 12,3 litri, con un rapporto alesaggio/corsa di 125 x 250 mm. Questo propulsore era dotato di una distribuzione bialbero a camme in testa e vantava 16 valvole, con 4 valvole per ogni cilindro. Grazie a questa configurazione, la Opel 260 CV riusciva a erogare una potenza massima di 260 cavalli a 2.900 giri/minuto, permettendole di raggiungere una velocità di punta di 228 km/h, un risultato importante per l’epoca. La trasmissione era affidata a un cambio manuale a 4 marce, che trasferiva la potenza direttamente all’asse posteriore.
POTENTE E COSTOSA
Il costo di sviluppo di questo colosso su quattro ruote non fu trascurabile: la spesa complessiva superò i 90.000 Marchi dell’epoca, una cifra considerevole. Tuttavia, questo investimento si rivelò fruttuoso nel tempo. Grazie al talento del pilota Carl Jörns, la “Mostro Verde” divenne protagonista di numerose competizioni, conquistando più di 200 vittorie e accumulando importanti premi in denaro.
L’attività sportiva della Opel 260 CV subì un’interruzione a causa della Prima Guerra Mondiale, ma già nel 1922 il bolide tornò sulle piste, ancora una volta con Carl Jörns al volante. Tra il 1922 e il 1924, la vettura si aggiudicò per tre anni consecutivi la prestigiosa gara cittadina sull’isola danese di Fanö, oltre a collezionare successi in molte altre competizioni.
Nel corso del tempo, questa icona dell’ingegneria automobilistica è stata sottoposta a un lungo e meticoloso restauro, avvenuto tra il 1998 e il 2001. Oggi, la Opel 260 CV è custodita presso il garage Opel Classic di Rüsselsheim.