
09 Febbraio 2023
17 Febbraio 2023 2
Il progetto ServCity, sostenuto dal Governo del Regno Unito, è stato pensato per accelerare lo sviluppo dei futuri servizi di robotaxi all'interno delle città inglesi. Il progetto è durato 3 anni e sono stati percorsi oltre 1.600 km con i veicoli a guida autonoma. Partner di questo progetto Nissan, che ha messo a disposizione le sue Leaf opportunamente modificate per integrare le tecnologie di guida autonoma.
L'auto elettrica di Nissan è stata adattata per ricevere dati e informazioni dallo Smart Mobility Living Lab (SMLL) di Greenwich. Sfruttando i sensori presenti lungo le strade e un sistema di elaborazione dati, l’SMLL permette alla vettura di sapere cosa le succede attorno e regolarsi di conseguenza.
Per esempio, l'infrastruttura stradale è in grado di rilevare problemi e criticità della viabilità al di fuori del campo visivo del veicolo, per poi segnalarli alla vettura in modo che il sistema di guida autonoma scelga un tragitto alternativo o eviti l’ostacolo. Grazie a questo progetto è stato possibile studiare e mettere a punto un servizio di robotaxi per residenti e pendolari. ServCity, come altri progetti analoghi del Governo inglese, è servito, quindi, per dimostrare i vantaggi offerti dai veicoli a guida autonoma.
Nei tre anni di durata del progetto, i sei partner (Nissan, Connected Places Catapult, TRL, Hitachi Europe, l'Università di Nottingham e SBD Automotive) hanno dunque sviluppato un piano di riferimento che guiderà i produttori, i fornitori di servizi di trasporto e gli urbanisti a implementare progetti di servizi legati a veicoli a guida autonoma per le città del Regno Unito.
ServCity non è il primo progetto che il Governo inglese finanzia per lo sviluppo della guida autonoma. Al riguardo, non possiamo non menzionare il progetto Grand Drive che ha verificato la fattibilità dell'utilizzo della guida autonoma nei viaggi a lunga percorrenza. In quell'occasione, una Leaf aveva percorso 230 miglia (circa 370 km) dal centro tecnico Nissan di Cranfield, nel Bedfordshire, allo stabilimento di Sunderland. La vettura era dotata di GPS, radar, LIDAR e telecamere attraverso i quali il sistema di bordo era in grado di acquisire una percezione completa dello spazio intorno all’auto e quindi di decidere come affrontare le strade e gli ostacoli lungo il percorso. Robert Bateman di Nissan, sul progetto ServCity ha commentato:
In ServCity, oltre a fornire Nissan LEAF 100% elettrica come veicolo di prova, abbiamo contribuito alla ricerca e allo sviluppo delle avanzate tecnologie di guida autonoma. La vettura, connessa all'infrastruttura urbana, ha superato tutti i test sulle trafficate strade di Londra. Con oltre 115 persone coinvolte e quasi 16.000 giorni di lavoro, ServCity è un importante passo avanti per la diffusione della guida autonoma.
Il Ministro dei Trasporti inglese, Jesse Norman, ha aggiunto:
Il Governo ha investito 7 milioni di sterline in questo progetto per puntare sull'innovazione. ServCity si è dimostrato fondamentale per capire come integrare efficacemente i veicoli a guida autonoma nelle città per il bene pubblico.
Commenti
Per l'Inghilterra bisogna installare il software al contrario se no fanno subito un frontale
A parte il tipo di auto poco "intelligente" allo scopo, il resto ha una sua ovvia logica.
Oltre ai sensori in auto devi piazzare sensori ecc anche nell'area urbana in modo da essere ridondante l'informazione e coprire situazioni o problematiche che dalla sola auto non potresti. Adesso manca solo il filo elettrificato sul bordo dei marciapiedi per impedire alle mandrie di pedoni umani di buttarsi in strada alla por--co--boi--a e pretendere di avere ragione.
Ovviamente si spera che siano sistemi aperti e non solo per un gruppo o azienda