Nissan si unisce a BYD per ridurre le emissioni: intesa per evitare le multe UE
Il costruttore giapponese ufficializza l’alleanza con BYD per rientrare nei limiti UE sulle emissioni.

Per le case automobilistiche ridurre il livello di emissioni medie delle loro flotte è una necessità economico-finanziaria, prima ancora che di filosofia aziendale. Le normative dell’Unione Europea sulle emissioni, infatti, impongono limiti superati i quali i costruttori di automotive devono pagare sanzioni pesanti. Motivo per cui, per far fronte a quello che è a tutti gli effetti un problema strategico per le case automobilistiche, realtà del calibro di Stellantis, Toyota e Ford in passato hanno siglato un accordo con Tesla. Sulla stessa scia si inserisce la decisione, ora ufficiale, di Nissan, di entrare a far parte del pool guidato da BYD.
Cosa prevede l’accordo tra Nissan e BYD
Nissan ha deciso di siglare un’alleanza strategica con BYD per abbassare le emissioni di anidride carbonica della propria flotta in Europa. L’obiettivo è evitare le sanzioni previste dalla Commissione Europea nel triennio 2025-2027. La conferma arriva dai documenti ufficiali pubblicati da Bruxelles lo scorso 17 ottobre, che rendono effettivo l’inserimento della casa giapponese in un “pool” insieme al costruttore cinese.
Il meccanismo a cui Nissan ha deciso di aderire è quello del cosiddetto “pooling”. Si tratta di uno strumento previsto dalle normative europee che consente ai costruttori di sommare le performance ambientali delle rispettive flotte. Se un marchio vende prevalentemente veicoli a basse o zero emissioni, come nel caso di BYD, può condividere il proprio “bilancio positivo” con un altro produttore che invece si trova in difficoltà rispetto ai limiti imposti.
La strategia di Nissan per l’Europa
La decisione segna una svolta nella strategia europea di Nissan con la casa giapponese che aveva già lasciato intendere all’inizio dell’anno di voler percorrere questa strada. Questa collaborazione consente a Nissan di abbassare la media delle proprie emissioni di CO2, evitando così le multe previste dalla normativa europea. Le sanzioni scattano per ogni grammo in eccesso rispetto al limite fissato, con un costo di circa 95€ per ogni auto venduta. Raggiungere questi risultati non è semplice per chi ancora vende molti modelli a combustione interna o ibride tradizionali (realtà sempre più diffusa con diversi marchi che hanno rivisto le loro strategie di elettrificazione). Per questo motivo il pooling diventa una risorsa fondamentale in questa fase di transizione.
BYD, che ha una gamma composta quasi interamente da veicoli elettrici o ibridi plug-in, si trova in una condizione ottimale che rende la sua flotta tra le più virtuose del mercato europeo. Questo le consente di entrare in accordi di cooperazione come quello siglato con Nissan, fornendo un contributo fondamentale per far rientrare il partner nei parametri fissati dall’Unione.
L’accordo tra Nissan e BYD segna un altro tassello importante in questa fase di transizione del settore automotive. Una fase caratterizzata da diverse perplessità e difficoltà, motivo per cui la soluzione del pooling risulta una scelta strategica utile per prendere tempo, evitare conseguenze negative dal punto di vista economico (e anche d’immagine) e riorganizzare le scelte per il futuro.
-
Fonte:
- Fonte