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NIO, in Europa sono 50 le stazioni per il Battery Swap

Continua a crescere la rete delle stazioni per lo scambio batterie in Europa; ecco dove sono

NIO, in Europa sono 50 le stazioni per il Battery Swap
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 17 lug 2024

NIO, lo sappiamo bene, crede moltissimo nella tecnologia del battery swap su cui sta investendo tanto in Cina. La casa automobilistica ha pure creato una sorta di allenza a cui hanno aderito diversi marchi cinesi che si prefigge l'obiettivo di accelerare lo sviluppo di questa tecnologia.

Lo scambio delle batterie è una tecnologia che NIO ha voluto introdurre pure in Europa, almeno nei Paesi in cui ha iniziato a commercializzare le sue vetture elettriche. A che punto siamo?

A quanto pare, la casa automobilistica cinese è arrivata ad installare e rendere operative 50 stazioni per il battery swap nel Vecchio Continente, più della metà delle quali situate in Germania e Norvegia. La numero 50, in particolare, è stata inaugurata ad Oslo.

63 MILA SCAMBI BATTERIA

Tecnologia che sembra comunque interessare in Europa visto che stando a quanto raccontato da NIO, complessivamente sono stati effettuati oltre 63 mila scambi batteria. Attraverso il battery swap, la casa automobilistica ha fornito circa 3 milioni di kWh di energia ai suoi clienti.

Il lavoro di crescita della rete delle stazioni per lo scambio delle batterie in Europa continua. Infatti, il costruttore fa sapere che arriveranno ulteriori stazioni in Danimarca, Svezia, Norvegia, Germania e Paesi Bassi. Ricordiamo che per supportare adeguatamente il piano di sviluppo di questo network europeo, NIO ha deciso di costruire le sue Power Swap Station all'interno di una fabbrica dedicata in Ungheria.

Nei prossimi mesi sarà importante capire se il piano di crescita della rete per il battery swap sarà in qualche modo influenzato dall'introduzione dei dazi sulle auto elettriche cinesi voluti dalla Commissione Europea. Al momento, come sappiamo, la casa automobilistica cinese non intende aumentare i prezzi dei suoi modelli in Europa. Aumenti che saranno eventualmente rivalutati quando l'UE prenderà una decisione definitiva sulle nuove tariffe doganali.

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