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L’idrogeno a Le Mans dal 2025

Dal 2025 alla 24 Ore di Le Mans debutterà una nuova categoria di auto a idrogeno. Lo ha annunciato lo scorso weekend l’ACO, che organizza la grande maratona della Sarthe. Le vetture avranno in comune motore e telaio ma i Costruttori potranno lavorare sulle celle a combustibile. Al momento le Case interessate sono 8 e tre saranno già al via nel primo anno. Intanto il programma MissionH24 ha portato in pista il nuovo prototipo H24.

L’idrogeno a Le Mans dal 2025
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Nicola Villani
Nicola Villani
Pubblicato il 25 ago 2021

Dal 2025 alla 24 Ore di Le Mans debutterà una nuova categoria di auto a idrogeno. Lo ha annunciato lo scorso weekend l’ACO, che organizza la grande maratona della Sarthe. Le vetture avranno in comune motore e telaio ma i Costruttori potranno lavorare sulle celle a combustibile. Al momento le Case interessate sono 8 e tre saranno già al via nel primo anno. Intanto il programma MissionH24 ha portato in pista il nuovo prototipo H24.

Il Motorsport sta cambiando e diventa sempre più green: appena inaugurata quest’anno la nuova era delle Hypercar, il WEC guarda avanti e pensa al futuro. Le corse, e le gare di durata in particolare, sono sempre state un banco di prova straordinario per le nuove tecnologie, un’ottima piattaforma per ricerca e sviluppo, e così sarà sicuramente anche per l’idrogeno.

Tutto sarebbe dovuto cominciare già nel 2024, ma si è perso un anno di sviluppo del progetto a causa della pandemia da COVID e si è perciò deciso il rinvio di un anno dell'introduzione della classe a idrogeno. La nuova categoria sarà basata su un telaio monomarca, sviluppato congiuntamente da Red Bull Advanced Technologies e Oreca e ideato per la propulsione a idrogeno; le Case che affronteranno questa nuova sfida dovranno usare un propulsore elettrico sviluppato dal gruppo franco-svizzero GreenGT, ma avranno la libertà di sviluppare la tecnologia delle celle a combustibile. Le performance saranno allo stesso livello della classe Hypercar. Per ora sono otto le Case che hanno mostrato interesse per questa nuova classe e hanno già discusso del regolamento con gli organizzatori. Si prevede che almeno tre brand siano al via della prima stagione.


Nonostante gli inevitabili ritardi, continua il programma di sviluppo della tecnologia  da parte della joint-venture tra ACO e GreenGT con il nome di Mission H24. La scorsa settimana, tra le varie sessioni di Prove e Qualifiche della 24 Ore, MissionH24 ha portato in pista i suoi prototipi a idrogeno per dei giri dimostrativi.

A meno di tre anni dal lancio a Spa-Francorchamps, il programma ora vanta due prototipi a idrogeno elettrici: la LMPH2G e la nuova H24. La prima fu protagonista di alcuni giri lungo i 13,6 chilometri del circuito della 24 Ore nel 2019 e nel 2020, mentre la seconda era alla sua prima uscita pubblica, dopo i test di sviluppo cominciati a marzo.

Questo nuovo prototipo porta MissionH24 a un più alto livello: mentre la LMPH2G è una vettura laboratorio, per testare tecnologia, parti e sistemi, l'H24 è un vero prototipo, con una nuova aerodinamica, nuove parti meccaniche e un powertrain migliorato. Questo prototipo esprime al meglio i progressi compiuti verso l'introduzione di una categoria per auto da corsa a idrogeno elettriche alla 24 Ore di Le Mans: è più leggero, più veloce e più potente, ha già superato le aspettative ed è destinato a raggiungere nuovi importanti traguardi.

Alla guida delle due auto si sono alternati Stéphane Richelmi, Norman Nato (recente vincitore dell’ultimo round della Formula E a Berlino) e Stoffel Vandoorne, tutti iscritti alla 24 Ore nella classe LMP2.


Il più conosciuto è sicuramente il pilota belga, che vanta tutte le qualità che servono per far crescere il progetto: Vandoorne ha infatti già acquisito esperienza con l’ibrido in Formula 1 quando correva con McLaren e oggi come pilota di sviluppo per Mercedes, guida auto completamente elettriche in Formula E proprio con la Casa tedesca e poi corre nell'endurance nella classe LMP2 con il team Jota Sport (per la cronaca secondi di classe in questa 24 Ore) con motori a benzina tradizionali.

Rispetto alla LMPH2G, la H24 ha un nuovo powertrain, alimentato da una cella a combustibile a idrogeno creata dalla Symbio, che offre performance migliori; la nuova batteria, con celle Saft usate anche in Formula 1, si è già rivelata più performante. Il numero di motori elettrici si è ridotto da quattro a due, con un notevole incremento di potenza e una sostanziale riduzione di peso. Ora ha un nuovo cambio, o meglio un nuovo riduttore più compatto e leggero del precedente, e un inedito sistema elettronico di frenata. Il peso si è ridotto complessivamente di 150 kg e ora si avvicina a quello di una GT3.

In attesa di dati ufficiali, considerate che la precedente LMPH2G vantava una potenza combinata di 653 CV, che le consentivano di raggiungere i 100 all’ora in 3,4 secondi e una velocità massima superiore ai 300 km/h.

Sarà questo il futuro delle corse?

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