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2035, Pichetto Fratin: non bisogna dare una scadenza al motore endotermico

Il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica ribadisce ancora una volta la sua contrarietà alla scadenza del 2035 imposta dalla Commissione

2035, Pichetto Fratin: non bisogna dare una scadenza al motore endotermico
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 28 ott 2024

Gilberto Pichetto Fratin punta il dito sull'appuntamento del 2035 quando in Unione Europea sarà vietato vendere nuove auto endotermiche. Il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica è infatti intervenuto al #ForumAutomotive in corso a Milano, chiarendo che secondo lui la Commissione europea non dovrebbe mettere delle date di scadenza al motore termico.

La realtà è che al 2035 non si arriva, non si sta in piedi economicamente. Se l'obiettivo è la decarbonizzazione dobbiamo abbassare le emissioni mettendo dei vincoli, ma non vietare definitivamente una tecnologia.

Per il ministro, l'elettrico sarà fondamentale in futuro ma oggi non bisogna adottare un approccio ideologico.

Il motore elettrico avrà un ruolo importantissimo fra 10 anni forse sarà il più diffuso ma avere oggi un approccio ideologico non serve a nulla.

Non manca nemmeno un accenno a quello che sta accedendo in Germania con il settore automotive in difficoltà. Una crisi che potrebbe avere riflessi anche per l'industria italiana.

Siamo strettamente legati alla Germania sull'automotive, è come se fossimo un unico produttore. Quello che sta succedendo in Germania con l'ipotesi di chiusura di impianti deve essere gestito o potrebbe avere conseguenze anche per noi. Italia e Germania sono sullo stesso piano, la politica di uno non può essere diversa da quella dell'altro.

IL RUOLO DEI BIOCARBURANTI

Il ministro Fratin ha poi parlato anche dell'apertura di Bruxelles ai carburanti sintetici e del fatto che ci sia una guerra di interessi contro i biocarburanti. Come sappiamo molto bene, l'Italia da tempo spinge affinché la Commissione dia un ruolo ai biocarburanti nel processo di decarbonizzazione del settore dei trasporti. Invece, Bruxelles ha deciso di dare spazio agli e-fuel, opzione molto gradita alla Germania.

Qui sono interessi nazionali, quelli di altri Paesi che hanno l'energia elettrica prodotta dal nucleare e quelli che sono convinti di poter produrre grandi quantitativi di e-fuel che giocano contro quello che è al momento il più grande produttore di biocarburanti che è l'Italia. È una guerra di interessi.

Pichetto è tornato poi anche a discutere del tema dell'energia e del possibile ritorno al nucleare dell'Italia.

Dobbiamo creare il consenso. Stiamo andando avanti con la preparazione del disegno legge delega che arriverà nel 2025. Il Parlamento potrà valutarlo e avere il quadro di una norma completa. Io ho previsto produzione di energia nucleare dal prossimo decennio. Con il nucleare l'obiettivo è avere energia meno costosa e più pulita. I dati ci dicono che oggi complessivamente consumiamo 1.800 terawatt, la previsione al 2050 è il doppio. La scelta non può che essere il nucleare o l'eldorado della fusione.

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