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Raduno Mazda MX-5 da record a Modena. Una grande festa per gli amanti dei motori

Riuscito l’obiettivo di raggiungere il Guinness World Record con 707 MX-5 che hanno sfilato nel famoso circuito dell’autodromo di Modena

Raduno Mazda MX-5 da record a Modena. Una grande festa per gli amanti dei motori
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 19 set 2022

Il raduno italiano della Mazda MX-5 è stato davvero da record. All'appuntamento del 18 settembre all'Autodromo di Modena sono arrivate non solo dall'Italia ma pure da tutte le parti d'Europa ben 707 MX-5 a dimostrazione della grande passione verso questo modello della casa automobilistica giapponese. Il precedente primato (olandese) del più grande raduno Mazda MX-5 con 683 vetture resisteva da ben 9 anni.

Questa grande festa è stata l'occasione anche per ammirare modelli davvero unici realizzati da appassionati che hanno trasformato le loro MX-5 in modo tale che rispecchiassero le loro personalità. C'è chi addirittura ha personalizzato la propria vettura con personaggi dei manga, un modo per voler omaggiare la cultura giapponese dei fumetti. Difficile davvero trovare vetture ancora 100% originali, soprattutto i modelli di prima generazione.

Ma questa voglia di personalizzare la propria vettura la dice lunga sulla passione che c'è verso questa auto giapponese. Passione che traspare pure dalle storie raccontate dai partecipanti a questo raduno.

Infatti, tra i tanti mini eventi di questa grande festa c'erano anche una serie di talk in cui hanno partecipato diversi ospiti tra cui l’ingegnere giapponese Nobuhiro Yamamoto, programme manager della terza e quarta generazione della Mazda MX-5. In uno dei talk chiamato "Mazda MX-5 – Storie di un’icona" sono state raccontate alcune storie in cui le MX-5 hanno avuto un impatto significativo nella vita di alcune persone.

Abbiamo conosciuto, per esempio, Andrea Mancini, proprietario di “Miataland”, un resort di lusso situato nelle colline umbre, in cui custodisce la sua collezione di 49 MX-5. Luogo dove gli appassionati possono recarsi per provare le vetture e chiedere consigli su come poter acquistare una MX-5 per poter entrare a far parte di questo mondo.

Hanno raccontato anche la loro storia legata a questa roadster giapponese pure David Giudici, direttore di Ruoteclassiche, Youngtimer e AutoItaliana e le Club leader MX-5 della Sicilia ed Emilia Romagna, Florinda Maraschi e Valentina Grinzato. Molto significativo anche il talk  "Fun to drive will never die" dove, oltre, alla costante presenza di Nobuhiro Yamamoto, hanno partecipato anche Elisa Artioli, appassionata di automobili, nipote di Romano Artioli, ex patron della Lotus, e Andrea Levy, Presidente del MI.Mo Milano Monza Motor Show.

Durante il talk è emerso come serva la necessità di progettare qualcosa che offra emozioni alla guida, in un'epoca in cui le auto sono gestite tutte dall'elettronica.

TRACK DAY E LA SFILATA

Il raduno è stata l'occasione per i partecipanti di potersi divertire in pista alla guida delle Mazda MX-5 e mettere alla prova le proprie capacità di pilota. Circuito lungo 2.007 metri in cui la roadster giapponese consente di divertirsi parecchio grazie alle sue grandi doti dinamiche.

La pista è stata anche la protagonista della parata finale, quella che ha permesso a questo raduno di entrare ufficialmente nel Guinness World Record. Una parata davvero suggestiva visto che hanno sfilato tra le curve della pista oltre 700 auto. Un plauso anche all'organizzazione perché gestire così tante auto (per centrare il record bisogna anche rispettare precise regole come una distanza massima tra un'auto e l'altra) non è stato certamente facile.

Il corteo ha riunito tutte le generazioni di MX-5 e si è snodato lungo il noto circuito sotto gli occhi vigili del giudice che alle ore 18:00 ha ufficializzato il record per la gioia di migliaia di miatisti provenienti da tutta Italia e Europa. Il raduno delle MX-5 organizzato da Mazda Italia è stato davvero qualcosa di unico. Vedere la passione delle persone non solo per un'auto come la MX-5 ma per i motori in generale è un qualcosa che dopo gli anni della pandemia si sentiva davvero la mancanza.

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