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Mate Rimac, CEO Bugatti: il turbo è inutile nei motopropulsori ibridi

Il CEO di Bugatti afferma che il turbo nell'ibrido non ha molto senso, in quanto la parte elettrica è sufficiente a compensare la minore potenza di un motore aspirato.

Mate Rimac, CEO Bugatti: il turbo è inutile nei motopropulsori ibridi
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Giuseppe Cutrone
Giuseppe Cutrone
Pubblicato il 4 giu 2025

Motori turbo e tecnologia ibrida non vanno d’accordo, almeno non secondo l’amministratore delegato di Bugatti, Mate Rimac. Si capisce quindi il motivo per cui un modello superprestazionale come la Bugatti Tourbillon abbia puntata su un motore V16 aspirato di origine Cosworth per lo schema propulsivo ibrido di cui è dotata.

L’argomento è stato tirato fuori da Mate Rimac durante un’intervista con gli inglesi di Top Gear. Per l’occasione, il manager croato ha espresso la propria perplessità di fronte al turbo inserito in un motopropulsore ibrido affermando senza mezzi termini:

Li ho guidati tutti e non ci capisco, davvero. Perché dovresti avere un propulsore ibrido con un motore turbo? Ad esempio, un motore turbo è un compromesso di per sé, giusto? Passando dal turbo all’aspirato, abbiamo perso 600 cavalli. Sapevo che avremmo potuto più che rimediare con il propulsore elettrico. Quindi il propulsore elettrico ha consentito di mantenere più fresco il motore termico.

I NUMERI DELLA TOURBILLON DANNO RAGIONE A RIMAC

Secondo Rimac quindi, l’adozione dei tre motori elettrici e del pacco batterie da 24,8 kWh implementati sulla Bugatti Tourbillon compensano più che adeguatamente la minore potenza del motore aspirato rispetto ad una sua variante turbo. Nel caso della vettura francese, le unità elettriche hanno consentito di avere a disposizione una potenza di 800 cavalli che, sommata ai 1.000 cavalli garantiti dal V16 a benzina, portano il totale alla ragguardevole cifra di 1.800 cavalli.

Considerando la potenza complessiva e le prestazioni dichiarate da Bugatti, il ragionamento di Mate Rimac è assolutamente comprensibile e condivisibile. La Tourbillon scatta infatti da 0 a 100 km/h in circa 2 secondi ed è in grado di raggiungere una velocità di punta di oltre 430 km/h, oltre a poter percorrere fino a 69 chilometri in modalità completamente elettrica.

IL FUTURO PROSSIMO DI BUGATTI

La chiacchierata di Mate Rimac con i colleghi inglesi è stata anche l’occasione per parlare dei piani Bugatti per il prossimo futuro. Il CEO della casa francese ha parlato di un’ampia varietà di opzioni che possono essere attuate sfruttando lo schema ibrido usato per la Tourbillon.
Tra le possibilità accennate da Rimac c’è una ipotetica versione del motopropulsore sprovvista della parte ibrida o comunque ridotta al minimo, una configurazione senza i due motori elettrici anteriori o chissà cos’altro ancora. Sembra insomma che l’unico limite sia solo quello dettato dalla fantasia dei progettisti, o quasi.
Rimac è stato invece meno propenso a rilasciare il minimo dettaglio quando gli è stato chiesto di un eventuale futuro modello Bugatti a quattro porte sempre con motore V16. Alcuni addetti ai lavori ipotizzano infatti un possibile lancio di una Bugatti con carrozzeria SUV o berlina, ma il CEO ha preferito trincerarsi dietro un comprensibile silenzio che lascia aperte le porte a qualsiasi tipo di novità.

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