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Crisi dei chip, Land Rover sospende la produzione delle Defender e Discovery

Land Rover è stata costretta a fermare provvisoriamente la produzione delle sue Defender e Discovery a causa del problema della fornitura dei chip.

Crisi dei chip, Land Rover sospende la produzione delle Defender e Discovery
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 29 giu 2021

La crisi dei chip continua a colpire duramente il settore dell'automotive causando problemi alle attività di produzione dei costruttori. Del resto, le auto, oggi, sono sempre più dipendenti dai semiconduttori visto che dispongono di soluzioni tecnologiche molto avanzate tanto da renderle quasi dei "computer a 4 ruote". Autocar riferisce che Land Rover è stata costretta ad interrompere provvisoriamente le attività di produzione delle sue Defender e Discovery all'interno dello stabilimento a Nitra, in Slovacchia.

Non è stato fornita alcuna data per la riapertura del sito slovacco, che ha una capacità di 150.000 unità all'anno, più di un quinto della produzione del Gruppo Jaguar Land Rover nel 2019, prima che arrivasse la pandemia. La più diretta conseguenza di questa messa in pausa della produzione è un ritardo nelle consegne di questo modelli.

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UN PROBLEMA GLOBALE

Per il momento, un portavoce del Gruppo ha confermato ad Autocar il problema di fornitura dei chip e che per questo si è provveduto ad adeguare la produzione in alcuni degli stabilimenti. Tuttavia, lo stesso portavoce ha anche aggiunto che il Gruppo inglese sta lavorando a stretto contatto con i fornitori per risolvere i problemi e ridurre al minimo l'impatto sugli ordini dei clienti ove possibile. Tuttavia, come accennato in precedenza, al momento non è stato comunicato quando la produzione ripartirà.

Ovviamente, si spera che questa problematica che sta colpendo un settore già provato dalle conseguenze della pandemia, possa risolversi il prima possibile. Secondo la società di consulenza AlixPartners, il settore automotive rischia di avere un impatto sul fatturato pari a 110 miliardi di dollari (oltre 92,5 miliardi di euro). Un "prezzo" da pagare enorme visto che il settore era già in difficoltà.

Per il momento, la crisi di fornitura dei semiconduttori che comunque sta colpendo anche diversi altri settori, rappresenta un importante freno alla ripresa del settore automotive. Alcune case automobilistiche sono addirittura state costrette a rimandare il lancio sul mercato dei loro nuovi modelli. Uno dei casi più emblematici è Nissan che ha dovuto posticipare il debutto sul mercato della sua attesa Ariya elettrica.

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