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Navi da crociera: dal 2000 dimensioni raddoppiate e le emissioni di CO2 salgono

Dal 2020 ad oggi le imbarcazioni hanno raddoppiato le loro dimensioni e potrebbero continuare la loro crescita arrivando quasi a otto volte più grandi

Navi da crociera: dal 2000 dimensioni raddoppiate e le emissioni di CO2 salgono
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Linda Brunelli
Linda Brunelli
Pubblicato il 9 ago 2024

Le dimensioni delle navi sono aumentate nel tempo, basti pensare ai primi transatlantici, come il Titanic e la Prinzessin Victoria Luise, e subito cadono all'occhio i diversi volumi. Dal 2020 ad oggi le imbarcazioni hanno raddoppiato le loro dimensioni e potrebbero continuare la loro crescita arrivando quasi a otto volte quelle del famosissimo transatlantico, trasportando circa 11.000 passeggieri.

Da quanto emerge da Transport & Enviroment (T&E), l'aumento delle loro dimensioni è avvenuto in soli 24 anni, ossia dal 2000 al 2024. A riguardo il Sustainable Fuels Manager di T&E Carlo Tritto dichiara che: 

Se continueranno a crescere a questo ritmo nel 2050 le più grandi navi da crociera potrebbero raggiungere le 345.000 tonnellate di stazza lorda, quasi otto volte più grandi del Titanic.

La crescita della mole di queste imbarcazioni comporta conseguenze ambientali rilevanti. Proprio per questo motivo che T&E chiede alla compagnie di investire in eco-tecnologie, così da ridurre il loro inquinamento atmosferico e l'impatto che hanno sull'intero pianeta

CORRELAZIONE TRA NAVI ED EMISSIONI DI CO2

Esiste una chiara correlazione tra l'industria delle navi da crociera e le emissioni di gas serra nell'ambiente. L'industria riguardante questo settore si è ampliata notevolmente negli ultimi cinquant'anni e lo dimostra il numero di imbarcazioni sempre più crescente, aumentato di oltre venti volte.

Ad oggi le navi da crociera raggiungono le 500 unità, in confronto alle 21 del 1970. Ciò ha inevitabilmente portato a un innalzamento delle emissioni di anidride carbonica del settore a livello dell'Unione Europea; nel 2022 sono aumentate del 20% rispetto al 2019 (anno prima della pandemia).

Tritto, inoltre, aggiunge quanto segue:

Emissioni delle crociere stanno sfuggendo di mano. Le navi da crociera di oggi, e in prospettiva ancora più quelle di domani, fanno sembrare il Titanic una barchetta da pesca. Solo qualche settimana fa il gruppo Carnival ha commissionato a Fincantieri la costruzione di tre nuove navi da crociera, le più grandi che il costruttore abbia mai messo in cantiere. Ma come per le auto che diventano sempre più grandi, è necessario chiedersi quanto ancora possano crescere questi giganti del mare. Il business delle crociere è il settore del turismo in maggiore crescita e le sue emissioni stanno rapidamente sfuggendo di mano.

A gennaio del 2024 è stata inaugurata la più grande nave da crociera del mondo. Stiamo parlando della Icon of the Seas, una vera e propria città galleggiante, composta da 7 piscine e 40 ristoranti, con una capacità di 7.600 passeggeri. Per rendersi conto ancora di più delle sue dimensioni è più lunga di 15 balenottere azzurre e con un volume cinque volte più grande del Titanic.

E-FUEL COME SOLUZIONE

Diversi operatori crocieristici stanno iniziando a utilizzare il gas naturale liquefatto in alternativa ai più tradizionali carburanti come l'olio combustibile pesante. Questo però non è sufficiente a diminuire l'impatto ambientale, poiché, anche se emette meno inquinanti locali e CO2, quando viene bruciato rilascia nell'ambiente metano, un gas serra 80 volte più potente dell'anidride carbonica.

Le perdite di metano dai motori a GNL rendono le navi ancora più dannose per il clima rispetto all'utilizzo dei tradizionali carburanti navali. Attualmente le imbarcazioni alimentate a GNL rappresentano il 38% degli ordini globali delle navi da crociera. A tal proposito Carlo Tritto interviene affermando:

L'unica soluzione sostenibile e scalabile per decarbonizzare le attività marittime è costituita dai carburanti sintetici, o e-fuels, derivati da idrogeno verde. Essendo un business di lusso, gli operatori crocieristici dovrebbero assumersi la responsabilità dell’impatto climatico che causano e investire in questi carburanti, anche se più costosi. Se vogliono evitare di diventare visitatori sempre meno graditi, devono diventare più sostenibili.

Secondo un recente studio svolto dalla T&E, tali carburanti sintetici potrebbero alimentare quasi il 4% della navigazione europea nel 2030. L'unica insidia che potrebbe insorgere riguarda la disponibilità limitata e le infrastrutture di stoccaggio, ma sempre secondo l'organizzazione, non dovrebbe essere una grossa problematica, in quanto le navi viaggiano su rotte programmabili.

Così facendo si rende prevedibile e facile pianificare le esigenze e i tempi di rifornimento. Inoltre, lo studio evidenzia che il passaggio a carburanti sostenibili può essere vantaggioso a livello finanziario per gli operatori crocieristici. Con l'inclusione del settore marittimo nel meccanismo di prezzo del carbonio dell'UE e le sanzioni crescenti dal 2025 secondo il Regolamento FuelEU Maritime, navigare con carburanti navali inquinanti sarà più costoso.

Nel 2030 il costo sarà superiore del 13% rispetto all'impiego di un mix di carburante che include il 4% di metanolo sintetico. La differenza potrebbe aumentare oltre il 30% nel 2040 e arrivare fino all'80% nel 2050, se si continua a usare solo combustibili fossili al posto di miscele e-fuels.

Un'altra valida soluzione potrebbe risiedere nella tassazione del turismo di lusso. Attualmente le navi da crociera sono esenti dalle imposte sul carburante, dalla maggior parte delle imposte sui consumatori a cui sono soggette le altre modalità di trasporto e dalle imposte sulla società.

Secondo le analisi, applicare una tassa di 50 euro sui biglietti da crociera del valore di 1.400 potrebbe generare 1,4 miliardi di euro a livello globale. La cifra potrebbe anche rappresentare finanziamenti cruciali per il clima  e per garantire che venga tassato anche il turismo di lusso, allo stesso modo in cui sono tassati gli automobilisti quando fanno carburante.

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