Cerca

Tavares, senza incentivi all’elettrico a rischio Mirafiori e Pomigliano

Senza sussidi, gli impianti italiani sono a rischio

Tavares, senza incentivi all’elettrico a rischio Mirafiori e Pomigliano
Vai ai commenti 147
Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 2 feb 2024

Il Governo ha presentato nella giornata di ieri la struttura dei nuovi incentivi. Come abbiamo visto, per l'entrata in vigore del nuovo schema bisognerà attendere ancora un po'. Si parla della metà del mese di marzo. Intanto, tra Stellantis e il Governo italiano i toni rimangono piuttosto accesi.

All'interno di un'intervista con Bloomberg, il numero uno di Stellantis, Carlos Tavares, spiega che l'Italia dovrebbe fare molto di più per difendere i posti di lavoro nel settore auto piuttosto che continuare ad attaccare la sua azienda per via del fatto che produce meno in Italia.

Si tratta di un capro espiatorio nel tentativo di evitare di assumersi la responsabilità per il fatto che se non si danno sussidi per l'acquisto di veicoli elettrici, si mettono a rischio gli impianti in l'Italia.

Insomma, Tavares punta il dito sulle politiche italiane, evidenziando che se il mercato delle elettriche in Italia è oggi molto piccolo, la responsabilità è del fatto che l'esecutivo non incentiva l'acquisto di modelli BEV.

Se non vuoi che i veicoli elettrici progrediscano, devi solo fermare gli incentivi. È chiaro che il Governo italiano stia facendo questo. Il mercato dei veicoli elettrici in Italia è molto, molto piccolo. Si tratta della diretta conseguenza del fatto che l'esecutivo non incentiva l'acquisto dei modelli elettrici.

Nell’intervista fatta dal numero uno di Stellantis a Bloomberg, Tavares indica Mirafiori e Pomigliano i due stabilimenti maggiormente minacciati dall'assenza di una politica efficace di sostegni alla domanda di auto elettriche. Inoltre, il numero uno di Stellantis respinge le accuse di un'azienda troppo vicina agli interessi francesi.

Non sono sempre d’accordo con il Governo francese. Stellantis non è nelle mani del Governo francese.

Tavares ribadisce anche di essere di nazionalità portoghese e non francese.

LE POLEMICHE

Le parole di Tavares, ovviamente, hanno scatenato un caos a livello politico. Carlo Calenda è tra i primi ad intervenire, mandando un messaggio molto duro attraverso i social.

Come volevasi dimostrare tutte le promesse fatte da Elkann stanno a zero. Ogni volta si riparte da capo con “quanto mi dai per non chiudere”. Dopo anni di battaglia solitaria possiamo convenire tutti che è arrivato il momento di mettere la questione Stellantis in cima all’agenda?

Anche il ministro Urso interviene, lanciando la provocazione di una possibile partecipazione italiana all'interno del Capitale di Stellantis.

Se Tavares o altri ritengono che l'Italia debba fare come la Francia, che recentemente ha aumentato il proprio capitale sociale all'interno dell'azionariato di Stellantis, ce lo chiedano.

Un'idea che comunque sembra piacere alla segretaria del Pd Elly Schlein che dichiara:

Tavares ha lanciato una sfida, il governo la raccolga e non faccia cadere la provocazione dell'ad di Stellantis. Si prenda sul serio l'ipotesi di una partecipazione italiana a Stellantis che bilanci quella francese.

Anche i sindacati sono intervenuti, preoccupati dalle affermazioni del rischio per i due impianti italiani. Per esempio, il segretario generale Fiom-Cgil, Michele De Palma ha chiesto alla presidente del Consiglio un incontro urgente con l'amministratore delegato e le organizzazioni sindacali per garantire la produzione e l'occupazione nel Paese.

Ti potrebbe interessare:
Commenti Regolamento