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Tavares, i Governi devono incentivare le elettriche o la domanda crolla

Per il numero uno di Stellantis, i Governi devono sostenere l'acquisto delle auto elettriche per renderle più accessibili

Tavares, i Governi devono incentivare le elettriche o la domanda crolla
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 31 mag 2024

Carlos Tavares è tornato a parlare del mercato delle auto elettriche. Partecipando all'appuntamento dell'Annual Strategic Decision Conference di Bernstein, il numero uno di Stellantis ha nuovamente affrontato il delicato tema dell'evoluzione di questo settore e delle sfide che stanno affrontando le case automobilistiche.

Innanzitutto, Tavares ha invitato i Governi a sostenere i consumatori per rendere le auto elettriche maggiormente accessibili. Per farlo, servono gli incentivi, altrimenti solo pochi le compreranno.

Tutto dipende dal supporto che i governi danno per rendere le vetture elettriche accessibili, devono prevedere degli incentivi. Se i governi, in Germania, Italia o altrove, smettono di dare incentivi, la domanda non cala, collassa, si ferma.

ATTENZIONE AL CASO DELLA GERMANIA

Il manager portoghese porta ad esempio proprio il caso della Germania dove gli incentivi per le auto elettriche sono stati eliminati, con le vendite delle BEV che sono calate considerevolmente. Per il numero uno di Stellantis i consumatori stanno mandando un messaggio molto chiaro.

C’è qualcosa nella testa dei consumatori che dice ‘se non mi aiuti, non ti aiuterò a combattere il cambiamento climatico’. E’ qui che la strada si fa accidentata. In Germania quando si fermano gli incentivi la domanda collassa, in Italia succede la stessa cosa. La correlazione tra ordini e incentivi è evidente.

Secondo Tavares, la tendenza c'è e i nostri figli ci spingeranno in quella direzione ma bisogna capire quanti ostacoli o accelerazioni ci saranno lungo la strada. Il CEO di Stellantis ha poi aggiunto che la sua azienda ha iniziato da poco l’offensiva sull’elettrico negli Stati Uniti, mentre in Europa combatte con Tesla.

La competizione è molto ravvicinata, un mese siamo più avanti e un mese siamo più indietro.

Tavares non si è dimenticato nemmeno di parlare dell'arrivo delle auto cinesi, evidenziando che non si può fermare la competizione. Se l'Europa non sarà in grado di competere con la Cina, perderà.

In Europa si sta scegliendo un protezionismo che ostacola la concorrenza, ma se si sceglie di non gareggiare è evidente che si perderà. Non si può isolare un Paese dal resto del mondo, perché stare in una bolla rende più poveri. Se non saremo in grado di competere i cinesi vinceranno. Potremmo guadagnare tempo, ma ci giocheremo il futuro.

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