Mavaro Neo, una gita con la bici connessa: le funzioni della motorizzata Bosch

02 Ottobre 2020 12

Recentemente Cannondale ha presentato l'edizione 2021 della Mavaro Neo, bici a pedalata assistita con motorizzazione Bosch. Una linea di city bike elettriche (sul tema abbiamo scritto una guida, potete trovarla QUI) che promette di prestarsi non solo a scenari urbani ma anche a gite fuoriporta, con un listino in sei varianti di prezzo che spaziano da 3.799 a 5.999 euro, con tre misure di telaio per ognuna (S, M, L).

La versione top di gamma, la Mavaro Neo 1, si posiziona all'estremo massimo di questa scala: un prodotto di punta, certo non per tutte le tasche, che però monta l'ultima generazione del motore Performance Line CX e la versione aggiornata del ciclocomputer Kiox.

Un'accoppiata interessante che concretizza il concetto di bici connessa, e che abbiamo avuto l'occasione di provare su invito di Bosch. La scorsa settimana abbiamo preso parte a una gita fuoriporta lungo il naviglio in direzione Pavia: oltre 50 km di pedalata, interamente pianeggiante, per raggiungere quel piccolo gioiello cistercense che è l'abbazia di Morimondo. Ecco com'è andata la nostra esperienza con la bici connessa, con un occhio di riguardo, ovviamente, per gli aspetti elettronici e di motorizzazione.

KIOX: TRA VECCHIE E NUOVE FUNZIONI

Come anticipato, il computer di bordo della nuova Mavaro Neo 1 è Bosch Kiox. A onor del vero non si tratta di una novità, ma di una versione aggiornata al 2020 del modello presentato un paio di anni fa. Ha un display da 1,9 pollici con una risoluzione di 208 x 274 pixel protetto dagli agenti esterni da un vetro Gorilla Glass IPx7.

Quando l'abbiamo provato le condizioni meteorologiche non erano particolarmente critiche: siamo partiti da Milano con tempo leggermente incerto, abbiamo incontrato qualche goccia di pioggia (non abbastanza da rendere necessario l'ABS per eBike) e poi il cielo si è aperto. In tutto ciò, il display ha mantenuto buone condizioni di visibilità, dimostrandosi brillante e nitido anche sotto la luce solare diretta, grazie alla gestione automatica dell'illuminazione.

La home mostra nove schermate con le informazioni necessarie organizzate in un layout chiaro e leggibile anche da una certa distanza. Il manubrio è abbastanza alto, quindi il display, posizionato al centro, non richiede di distogliere lo sguardo dalla strada per troppo tempo. Le schermate raccolgono le seguenti informazioni:

  • home con orario, percentuale residua della batteria, accesso alle impostazioni, connessione Bluetooth;
  • i livelli di assistenza distinti da colori diversi, la velocità attuale e la curva di potenza;
  • orario e autonomia residua;
  • distanza percorsa e tempo trascorso;
  • potenza e frequenza della pedalata;
  • velocità media e velocità massima;
  • riepilogo distanza percorsa, autonomia residua, potenza e frequenza cardiaca;
  • frequenza cardiaca;
  • calorie e distanza totale.
Il comando remoto.

A differenza dell'atteso Nyon, non si parla in questo caso di touch screen: la gestione dei livelli di assistenza alla pedalata e delle schermate informative è affidata interamente al comando remoto montato sul lato sinistro del manubrio, e si gestisce in maniera intuitiva con un solo pollice. Le "frecce" orizzontali permettono di sfogliare le schermate, mentre il pulsante +/- permette di scegliere la modalità di pedalata, dalla meno alla più assistita. È un sistema pratico, poiché premendoli si avverte un feedback meccanico che permette di non distogliere lo sguardo dal display.

Sotto gli orizzontali c'è anche il pulsante dedicato al menù, a cui per motivi di sicurezza si può accedere solo da fermi. In alto invece, sopra al +, c'è il pulsante che permette di attivare l'assistenza alla camminata, cioè la leggera spinta che viene fornita nel momento in cui si decide di portare la bici a mano, magari in salita; visto che per funzionare va tenuto premuto, la posizione in cui è posto non è comodissima.

La nuova funzione di navigazione.

Per quanto riguarda le novità apportate dall'aggiornamento 2020, la più sostanziale è la funzione di navigazione, per cui il tramite necessario è lo smartphone. Il ciclocomputer si collega tramite Bluetooth all'app eBike Connect, su cui viene eseguita la navigazione, mentre sul display il tour viene rappresentato come una linea. Durante il viaggio vengono sincronizzati con l'app tutti i dati di marcia rilevanti, che poi possono essere analizzati nell'app o nel portale online.

Le nuove funzioni sono disponibili come aggiornamento software gratuito dall'estate 2020 tramite smartphone e rivenditore specializzato.

PERFORMANCE LINE CX, POTENZA E COMODITÀ

Gli aggiornamenti hanno portato una ventata di novità anche per il motore Performance Line CX, che grazie alle implementazioni software raggiunge una coppia di 85 Nm, con la funzione Extended Boost che incrementa le prestazioni nei tratti difficili. La piena potenza viene messa a disposizione su un'ampia frequenza di pedalata nella modalità Turbo, quella che fornisce la spinta maggiore; seguono, a scendere, la Sport, la Tour e la Eco, ognuna identificata visivamente da un colore diverso sul display.

I colori identificano non solo il livello, ma forniscono anche la percezione dei consumi elettrici perché il livello Turbo che eroga la massima spinta è rosso, mentre scendendo si arriva al verde della modalità Eco, la più "risparmiosa" di tutte (eccettuando la grigia Off, in cui si può contare unicamente sulle proprie forze, ma tenete conto che la bici pesa 23 kg).

Come detto, complice il meteo clemente, il test drive è avvenuto su asfalto e pista ciclabile con fondo asciutto e pianeggiante. Per quel che abbiamo potuto verificare su un percorso con poche pendenze, il motore si è rivelato affidabile ed efficiente in combinazione con la nuova trasmissione a variazione continua Enviolo, analoga a quella delle auto ibride.

Fare fatica è praticamente impossibile: sia in piano che nelle salite basta ruotare la manopola di destra per pedalare quasi a vuoto e arrivare facilmente fino ai 25 km/h (al di sopra dei quali il sistema si disattiva in automatico, in ottemperanza alla normativa vigente). A esemplificare la "marcia" (e la fatica) selezionata c'è un piccolo ciclista posto su una linea la cui traiettoria, man mano che si gira la manopola, diventa più o meno ripida.

Dunque buona qualità costruttiva e grande attenzione ai particolari, il che non stupisce, considerato il prezzo elevato. Il telaio è in alluminio e incorpora tutti i cavi, le batterie da 625 Wh sono integrate nel tubo obliquo e la porta di ricarica è situata in alto; è anche possibile estrarle per ricaricarle in casa, ci si impiega poco meno di cinque ore con lo standard charger 4A in dotazione o tre ore e mezza abbondanti con il fast charger più performante della gamma.

I freni a disco idraulici Shimano MT-400 da 180 mm all'anteriore e da 160 mm al posteriore consentono una frenata modulabile; il comparto sospensioni ha un sistema Headshock davanti e reggisella a parallelogramma dietro e i pneumatici sono anti foratura.

Alla prova dei fatti, tutte queste specifiche si traducono in un'esperienza d'uso davvero molto confortevole, quasi "bambagiata": la Mavaro attutisce sconnessioni dell'asfalto, ostacoli, rotaie, sanpietrini e dossi senza scomporsi, e la pedalata assistita si inserisce naturalmente nel corso del moto, non si avverte alcuno "strattone". Una bici votata alla comodità in grado di gestire tutti gli scenari urbani.

RADAR DI PROSSIMITÀ E AUTONOMIA

Interessante, dal punto di vista della sicurezza, è la presenza di un radar Garmin Varia che riconosce veicoli e ciclisti in avvicinamento fino a 140 metri. Posto sul retro della bicicletta sotto la luce posteriore, il radar è collegato a un indicatore visivo a led posizionato sul manubrio che si illumina man mano che i soggetti in questione si avvicinano, permettendo al conducente di tenere d'occhio la situazione alle proprie spalle senza bisogno di voltarsi indietro. Funziona bene, e torna utile nel traffico cittadino. Gli ultimi modelli annunciati in ordine di tempo sono i Varia RVR315 e RTL515, immessi sul mercato lo scorso maggio.

A destra del display, l'indicatore del radar Garmin: i led bianchi si illuminano in sequenza avvicinandosi al led verde per indicare l'avvicinamento di un veicolo alle spalle del ciclista.

Infine, il capitolo autonomia: come si evince dalle immagini del computer di bordo, dopo aver percorso 30 km perlopiù in modalità Sport e Turbo (quelle più dispendiose in termini di energia) con una velocità media di 18,8 km/h rimanevano una sessantina di km di autonomia residua.

Quindi, potremmo dire che in totale una carica garantisca una novantina di km di autonomia con le due modalità più energivore; certo molto dipende dal tipo di percorso, dal dislivello, dalla velocità media, dal livello di assistenza utilizzato e dal peso del ciclista. Facendo le dovute proporzioni riguardo le differenti modalità, la stima è in linea con i 120 km di autonomia in Eco descritti nelle specifiche ufficiali. Se siete curiosi, potete calcolare la vostra autonomia personalizzata con la funzione Assistente Autonomia presente sul sito Bosch eBike (link nel VIA).

E voi, che ne pensate? Usate una bici elettrica o avete mai pensato di provarne una?


12

Commenti

Regolamento Commentando dichiaro di aver letto il regolamento e di essere a conoscenza delle informazioni e norme che regolano le discussioni sul sito. Clicca per info.
Caricamento in corso. Per commentare attendere...
Sepp0

Vero. Ma bici "normale", però.

Sepp0

"Non è che solo perche è una 'bici' allora dovrebbe costare poco."

Probabilmente sono io che non capisco, per me sì. Attenzione, non sto parlando di bici normali. Chi compra una bici elettrica lo fa evidentemente per faticare meno che con la bici normale. Ma se la minor fatica mi costa più di un mezzo analogo a "fatica zero" (lo scooter) secondo me si perde quasi completamente il senso.

E' come mettere un monopattino elettrico a 2000 euro, chi te lo compra?

MatitaNera

Se ci sta, passi pure la stupidità

DeepEye

E' in linea con i prezzi del mercato. E non c'è assolutamente il parallelo con le auto elettriche. Io le vendo di mestiere, so come sono fatte. Di fatto, rispetto ad una bici normale di pari carattiristiche, aggiungi 1000-1200€ (ovvio, perche hai un motore, il Bosch costa di più, la batteria ecc). Per il resto, qua paghi 1000€ in più rispetto alla concorrenza per un telaio un'po piu particolare, trovate tecniche strane tipo ammonirtizzatore nello sterzo ecc. Tutto nella norma.

Non è che solo perche è una 'bici' allora dovrebbe costare poco. Ci sono comunque costi di produzione e manodopera. Perche altrimenti una moto dovrebbe costare un quarto di una macchina, ma in media ballano tra 8 e 20 mila €.

Fede64

Siamo nel range medio gamma di una bici sportiva

lurdz
MatitaNera

Non è smart

lurdz
MatitaNera

Ah ah ah, quanta fuffa spenna-polli

Aristarco

ma infatti non le comprendo proprio...ma anche un ciclomotore elettrico se non sbaglio è in quel range di prezzo...questi prodotti sono incomprensibili se non per una società di noleggio...forse...

Sepp0

"da 3.799 a 5.999". Un cinquantino nuovo di ottima fattura costa massimo 2800-3000 euro, con 3800 ci compri già dei signori 125.

Esattamente come per le auto elettriche, i prezzi non hanno del senso, con spenderei 4k per una bici elettrica nemmeno se avessi lo stipendio di CR7.

asd555

https://scn.wiktionary.org/wiki/mavaru

In dialetto siculo si chiama così lo stregone, l'imbroglione, il cartomante truffatore.
Avrà un successone qui al sud, lol.

BYD Seal, prova su strada e prezzi Italia ufficiali, da 46.890 euro | Video

Volkswagen ID.3 (2023): prova su strada del restyling con software 3.5 | Video

Hyundai IONIQ 6: prova su strada. Ottimi consumi e tanto spazio | Video

Polestar 2: prova su strada, l'elettrica che copia Tesla (e non è un male) | Video