Bargaruda, il curioso prototipo di sidecar a pannelli solari | Video
Uno sguardo a Bargaruda I, prototipo di veicolo elettrico con pannelli fotovoltaici pensato per un viaggio artistico fuori dall'ordinario.
Un viaggio da Firenze all'autodromo di Monza a bordo di un sidecar elettrico alimentato con pannelli fotovoltaici: suona ambizioso, vero? È questa l'idea, ma anche l'opera d'arte con una prospettiva itinerante, che Violette Maillard ha presentato nei giorni scorsi a Firenze nell'ambito della mostra Superblast.
Con il proprio progetto, l'artista francese è entrata nel novero delle sei proposte selezionate tra settecento candidature in risposta a una call internazionale ispirata al ripensamento dei rapporti tra uomo e ambiente, individuo e collettività e natura e cultura.
Sebbene allo stato prototipale, l'idea ci è sembrata degna di nota, anche per la sfida racchiusa nel viaggio di ritorno che seguirà l'esposizione. Se tutto procede secondo i piani, potrebbe entrare di diritto tra le sfide elettriche che raccontiamo spesso sulle pagine di HDmotori, che si tratti di portare allo stremo una Zero Motorcycles SR/F tra Milano e Genova o di recarsi in pellegrinaggio in Svizzera per fare rifornimento di idrogeno. Dunque, ecco qui di che cosa si tratta.
SUPERBLAST E MANIFATTURA TABACCHI
Innanzitutto un po' di contesto, per inquadrare meglio l'impresa: l'opera si inserisce nel quadro della quarta edizione di "God is green", festival dedicato ai temi della sostenibilità e dell'ambiente che cerca di lanciare uno sguardo al futuro che ci attende, con un occhio anche alla mobilità e alla tecnologia.
Agli eventi e ai talk dedicati a queste tematiche si affianca la mostra Superblast, che si è tenuta in presenza a metà settembre e prosegue oggi in forma virtuale su www.superblast.it e nella pubblicazione di un libro, edito da Nero Editions, che raccoglierà gli interventi dei singoli artisti.
Si tratta del coronamento di una ricerca durata mesi, durante la quale gli artisti dei sei progetti selezionati – Edoardo Aruta, Antonio Obregon Bermudez, Federica Di Pietrantonio, IPER-collettivo, Oliviero Fiorenzi, Viollette Maillard – hanno vissuto negli spazi messi a disposizione per loro creando delle opere site-specific.
Il tutto si è tenuto negli spazi della Manifattura Tabacchi, ex area industriale vicina la Parco delle Cascine che sta rinascendo grazie a un ambizioso progetto di rigenerazione urbana; costruita negli anni Trenta e dismessa nel 2001 dopo settant'anni di attività, la struttura ha conservato la propria identità nella monumentalità degli edifici, nei materiali e negli oggetti che scandivano la vita quotidiana in fabbrica.
Un patrimonio unico a disposizione di progettisti, artisti e designer che vogliano valorizzarlo per riqualificare i 110.000 metri quadri dei sedici edifici che la compongono e dare vita un nuovo polo creativo che diventi il cuore di un quartiere in divenire.
BARGARUDA I
Tornando a noi, il mezzo in questione si chiama Bargaruda I ed è un progetto sperimentale che consiste nella creazione e nel movimento di una scultura. In pratica al momento è ancora solo un prototipo, che punta a scendere su strada grazie anche alla collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell'Università di Firenze.
Il telaio è quello di una Gilera 150 Sport, su cui sono stati posizionati pannelli solari modulari a film sottile da 6 Volt l'uno e dove a breve arriveranno tutti i componenti per la conversione in modo che l'operazione sia conservativa, mantenendo cioè gli elementi nella stessa posizione per quanto possibile, come ha spiegato Violette Maillard:
Nel mio approccio scultoreo ho deciso di prendere un'icona delle moto a idrocarburi, ovvero la Gilera 150 Sport – in origine volevo una Rondine ma ce n'erano solo due – e trasformarla in un mezzo elettrico. L'intento è quello di ragionare su quanto sta succedendo a livello di trasporti, cosa comporta il passaggio da idrocarburi a elettrico e quali sono le problematiche a cui si va incontro, a partire dallo smaltimento delle batterie al litio.
Il motore portante sarà un Benevelli, che è anche uno sponsor tecnico del progetto, e sfrutterà una tecnologia di trasmissione a doppio rinvio, mentre l'inverter Curtis sarà posizionato al posto della batteria originaria, e la batteria da 2 kWh e 48 Volt prenderà il posto del serbatoio. Ad affiancare il mezzo ci sarà anche un sidecar storico, e i pannelli solari modulari sono stati posizionati anche sulla giacca del guidatore.
Dunque, l'idea è che il Bargaruda I, una volta passati tutti i test necessari, scenda su strada e diventi motivo, per chi lo vede passare, di interrogarsi sulle questioni relative alla mobilità elettrica. Il mezzo infatti intraprenderà un viaggio verso l'autodromo di Monza, città dove l'artista ha vissuto per molti anni coltivando una passione per i motori, fermandosi lungo la strada creando l'occasione di simposi e dialoghi a tema trasporti.
Il che ben si accorda con l'autonomia del mezzo, che viaggiando a velocità di 50-60 km/h si aggira sui 15-20 km; motivo per cui sono previste diverse soste anche presso i partner del progetto, come il Museo Piaggio e il Museo Taruffi. Per dirla con le parole dell'artista, "l'intento non è tanto quello di creare un oggetto ma un discorso, da intendere nella maniera più effimera possibile anche se ci sono molti aspetti tecnici che abbiamo affrontato con gli ingegneri dell'Università di Firenze".
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