Ricarica auto elettriche, serve più competizione tra gli operatori
Una situazione di forte concentrazione potrebbe ingenerare incentivi ad aumentare i prezzi delle ricariche

Serve maggiore concorrenza tra gli operatori di ricarica. Questo è il pensiero del Governo che all’interno della “Legge annuale per il mercato e la concorrenza per il 2025” attualmente in discussione al Senato ha previsto un articolo dedicato per incrementare la concorrenza tra le aziende che si occupano di ricarica per garantire un migliore il servizio e soprattutto costi più bassi. Possiamo leggere nel testo che mettiamo in Fonte per eventuali approfondimenti:
Nella primavera 2024 risultano installati circa 55.000 punti di ricarica, a fronte di circa 250.000 veicoli, mentre le previsioni effettuate dall’associazione di categoria Motus-E si attestano su almeno 115.000 punti di ricarica e 3,7 milioni di veicoli nel 2030. Gli obiettivi di crescita del settore sono perseguiti anche con un’intensa infrastrutturazione, facilitata da forme di sovvenzionamento, tra cui quelle dell’UE (tramite il PNRR e altri fondi). Tale infrastrutturazione, tuttavia, presenta dei rischi a livello concorrenziale, che potrebbero compromettere l’efficienza del settore nascente, a causa della creazione di situazioni di monopolio o di forte potere di mercato locale. In particolare, si fa riferimento alla possibilità che essa conduca alla concentrazione delle infrastrutture di ricarica in capo a pochi o a un unico soggetto a livello locale. Quest’ultimo, in tal caso, risulterebbe l’operatore (detto anche “Charging Point Operator” o “CPO”) dominante nei confronti della clientela che necessita di effettuare la ricarica in una determinata area, sia nel caso in cui l’offerta ai consumatori finali sia intermediata da altri operatori (i cosiddetti “MSP” o “EMP”, detti anche “E-Mobility Providers” o “EMP”), sia nel caso in cui l’automobilista abbia la possibilità di pagare direttamente l’energia al gestore della colonnina di ricarica.
Secondo il legislatore, una situazione di forte concentrazione potrebbe ingenerare incentivi ad aumentare i prezzi delle ricariche, nonché a porre in essere condotte escludenti a danno degli operatori concorrenti nel mercato complementare degli intermediari (MSP) per favorire la società del proprio gruppo.
SI DEVE INTERVENIRE
Necessario, quindi, incrementare la concorrenza tra gli operatori infrastrutturali. Il legislatore ricorda che attualmente l’infrastrutturazione è gestita sostanzialmente a livello comunale. In sintesi, i Comuni disciplinano l’installazione, la realizzazione e la gestione delle infrastrutture. Possono consentire, anche a titolo non oneroso, la realizzazione e gestione di infrastrutture di ricarica a soggetti pubblici e privati, anche prevedendo una eventuale suddivisione in lotti, da assegnare mediante procedure competitive, trasparenti e non discriminatorie. Si vuole quindi intervenire anche tenendo conto della segnalazione di AGCM per migliorare le dinamiche concorrenziali. Come?
La disposizione specifica che le procedure di realizzazione e gestione delle infrastrutture devono essere strutturate in modo da favorire, a parità di altre condizioni, la presenza di una pluralità di soggetti e, dall’altro, che a fronte di richieste di autorizzazione con caratteristiche comparabili, il Comune deve dare priorità alle istanze provenienti da soggetti che detengano meno del 40% del totale delle infrastrutture di ricarica installate o già autorizzate all’installazione nel territorio comunale.
UN TEMA DELICATO
La crescita dell’infrastruttura di ricarica in Italia è un argomento molto dibattuto e molto delicato. La rete sta crescendo ma siamo comunque lontani dai livelli dei principali Paesi europei. Un allarme sul rischio “scarsa concorrenza” in Italia sulle infrastrutture di ricarica era stato lanciato più volte in passato e ha contribuito anche al flop dei bandi per l’assegnazione dei fondi del Pnrr per l’installazione di nuove colonnine nel nostro Paese. Come sappiamo, sono avanzati quasi 600 milioni di euro che dovrebbero essere utilizzati per nuovi incentivi dedicati alle auto elettriche.
[Fonte]