Dongfeng e Changan, voci sulla fusione. Nascerebbe il più grande gruppo cinese
Non c'è una comunicazione ufficiale ma i comuncati delle due aziende sono dei chiari indizi

Honda e Nissan probabilmente non arriveranno a fondersi ma il loro progetto può essere visto come un segnale che sta arrivando per l'industria auto il momento di procedere ad una nuova fase di consolidamento per poter affrontare le sfide del futuro. Uno scenario anticipato da un certo Marchionne che addirittura aveva profetizzato che sarebbero rimasti sulla scena solamente 6 grandi Gruppi. Da allora le cose sono comunque cambiate e sono arrivati anche i marchi cinesi ma la sostanza non cambia. Anzi, proprio dalla Cina si è iniziato a parlare di consolidamento con protagonisti Dongfeng e Changan, tanto che sono circolate voci addirittura di una fusione.
COSA STA SUCCEDENDO?
In arrivo quindi una nuova fusione? Per il momento si tratta solo di speculazioni emerse dopo la pubblicazione da parte delle due aziende di un comunicato dai contenuti praticamente identici. Nello specifico, Dongfeng Motor Group ha dichiarato che la sua controllante Dongfeng Motor Corporation sta "pianificando una ristrutturazione con altri gruppi aziendali statali centrali che potrebbe portare a un cambio di alcuni azionisti di controllo". Operazione che comunque non andrebbe a toccare la partecipazione statale. Ricordiamo che l'azienda è controllata da Pechino.
Contestualmente, Chongqing Changan Automobile ha comunicato che il suo azionista, la China South Industries Group (conglomerato statale), intende portare avanti un'identica operazione di ristrutturazione.
L'arrivo praticamente contestuale di queste due comunicazioni sostanzialmente quasi identiche ha fatto nascere immediatamente una serie di speculazioni tra cui quella di una possibile fusione che potrebbe far nascere il primo Gruppo automobilistico cinese in termini di volumi.
DAVVERO UNA FUSIONE?
Alcuni analisti vedono una possibile fusione come un modo per SASAC (State-owned Assets Supervision and Administration Commission), banalmente il Governo cinese, di ottimizzare le aziende a controllo statale. Una fusione completa incontrerebbe tuttavia delle sfide visto il diverso assetto azionario. Secondo la stampa cinese, infatti, un'operazione simile richiederebbe una riorganizzazione non solo dei produttori stessi, ma anche dei loro investimenti e delle loro sussidiarie. Inoltre, si presenterebbero anche problemi di offerta visto che alcuni modelli andrebbero a sovrapporsi.
Secondo alcuni analisti, invece, più che una fusione completa, l'obiettivo potrebbe essere quello di arrivare ad una sorta di cooperazione strategica in alcuni ambiti come ricerca e sviluppo, catene di fornitura ed espansione internazionale, consentendo a ciascuna azienda di mantenere l'indipendenza. Un qualcosa di simile all'alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi.
Vedremo quello che succederà davvero e se si arriverà ad una vera fusione o se si tratterà solamente di una ristrutturazione per ottimizzare le risorse.