
21 Settembre 2023
Luca De Meo è tornato a parlare di Euro 7 e della Cina nel corso del suo intervento durante il Festival dell'Economia di Trento. Il CEO del Gruppo Renault e presidente di ACEA ha puntato nuovamente il dito sulla nuova normativa sulle emissioni inquinanti proposta dalla Commissione Europea. Come abbiamo già avuto modo di vedere, il manager è sempre stato molto critico sui contenuti di Euro 7. Durante il suo intervento, De Meo ha ribadito tutte le sue perplessità sulla normativa. Inoltre ha ringraziato il Governo italiano che ha preso una chiara posizione su Euro 7. Nei giorni scorsi, ricordiamo, l'Italia, insieme ad alcuni Paesi membri, ha inviato all'Unione Europea un documento in cui si chiedono modifiche alla normativa giudicata "irrealistica".
Anche De Meo durante la sua intervista auspica che l'Unione Europea riveda la sua idea.
Stiamo cercando (come ACEA) di dribblare regolamentazioni che consideriamo non opportune e non proporzionali. La regolamentazione ci distrarrebbe dalla missione di trasformare l’industria, perché metteremmo soldi su cose che non hanno un futuro. Domani mattina mi augurerei che ci sia una revisione da parte di UE per modificare l'Euro 7. Il Governo italiano ha preso una posizione chiara in questo senso e lo ringrazio per il supporto.
De Meo ha poi affrontato il tema dei rischi per il mercato automotive europeo portati dalle aziende cinesi che continuano a crescere in questo settore. Per il manager, servono delle regole uguali per tutti e un principio di reciprocità che deve essere rispettato.
Servono delle regole del gioco uguali e un principio di reciprocità, che va rispettato. Quando ero in Volkswagen e siamo andati in Cina anni fa, non siamo andati con le mani in tasca, bisognava localizzare la tecnologia, realizzare partnership con imprese locali. Non possiamo permettere a tutti quanti di entrare in Europa senza contribuire alla crescita dell'ecosistema europeo. Quando gli europei sono andati in Cina, hanno dovuto investire sul posto, localizzare alcune produzioni.
Per il manager, quindi, serve una chiara strategia industriale da parte dell'Europa. Dunque, non bisogna chiudersi ma approfittare dell'arrivo dei nuovi marchi per far crescere l'economia. Bisogna proteggere gli investimenti per non mettere in crisi l'industria automotive. Del resto, i vantaggi della Cina sono evidenti visto controllano la parte alta della catena del valore. Sull'elettrico hanno iniziato a lavorare molto prima.
In Europa l'11% della popolazione attiva lavora direttamente o indirettamente nel settore automotive. Il 30% degli investimenti e sviluppo è nei budget dell'automotive e dei suoi fornitori. Il settore va assolutamente protetto.
I cinesi controllano la parte alta della catena del valore, visto che sono partiti 5-10 anni prima. In Europa si vendono un milione di auto elettriche, mentre in Cina 6-7 milioni. Dunque, la loro prossima frontiera è entrare in Europa. Inoltre, non disponendo una industria dei semiconduttori sofisticata, noi dipendiamo da altri.
De Meo ha poi affrontato il tema della transizione ecologica e dell'importanza di seguire il principio di neutralità tecnologica. Inoltre, ha rimarcato la necessità di lavorare sullo sviluppo dell'infrastruttura di ricarica, fondamentale per poter sostenere la diffusione delle auto elettriche.
Il regolatore ci deve dire dove vogliono che arriviamo, ma non esattamente come farlo. Questo bisogna lasciarlo ai tecnici, agli ingegneri. Anche io continuo a predicare che ci lascino la possibilità di trovare delle soluzioni. L’industria automobilistica sta lavorando per fare in modo che la tecnologia dominante sia quella delle batterie. Ci sono 250 miliardi investiti nelle auto a batteria da parte dell’industria europea, ma è chiaro che se non ci sono punti di ricarica la gente non comprerà auto elettriche.
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Commenti
Guarda, aiuti o meno, le case europee sono anni che mungono gli stati con richieste di ogni tipo. Ora Fiat se ne sta andando pian piano dall'Italia. Vediamo come andrà, ma per ora si parla solo della nuova fabbrica di batterie a Termoli. Il resto tutto in Francia. Quindi noi siamo messi già piuttosto maluccio.
Tolta VW, gli altri han dormito alla grande. Forse si salva bmw e stellantis lato francese, ma i numeri di produzione sono davvero troppo piccoli rispetto a Tesla e byd. Insomma, i costi restano più alti perché ancora non ci sono le economie di scala. Vedremo
Il cartello delle case costruttrici occidentali ha i mesi contati…
Poi riflettevo: fornire i motori significa nulla.
Fanno degli ottimi i telefoni a marchio "mela morsicata" in Cina. Vorresti forse dire che siano tra i più bravi per questo motivo o forse li fanno sulle indicazione fornitegli da ingegneri che progettano a Cupertino?
Verità? Il fatto è che quello che dici non sta in piedi e vi sono cose che si contraddicono.
1) lato motori endotermici è un dato di fatto che i costruttori cinesi non siano rinomati quanto quelli europei o americani. La capacità di innovazioni si misura anche con risultati sportivi e/o numeri di vendita nel mercato mondiale. Tutto mi pare confermi quanto sto dicendo: in questo aspetto hanno sì la potenza economica per rilevare marchi blasonati, ma non hanno mai avuto le competenze per creare un marchio capace di imporsi e farsi apprezzare per qualità differenti dall'estrema economicità.
2) acquistare una divisione di soli motori termici di un marchio che non saprebbe neppure produrre una singola vettura a partire dall'anno prossimo (tua affermazione) che senso avrebbe? Sono benefattori? Lascia fallire la Renault e tutti gli altri incapaci (sempre a tuo dire) costruttori Europei e il mercato è tuo a costo zero.
Sei tu che sostieni e ribadisci che nessun costruttore sappia rispettare la normativa Euro7 e al contempo sottointendi -con una falsità viscida- che tutti i costruttori abbiano avuto implicazioni nel dieselgate.
3) se acquisti un marchio che produce in Europa devi poi utilizzare quelle linee produttive e produrre qui e non in Cina, così manca il marchio e pure l'economicità!
Se in Cina sono più avanti nella mobilità elettrica ciò non significa debba essere così in ogni altro ambito.
Cosa inoltre tutta da provare, poichè mi risulta comunque che il costruttore più apprezzato a livello mondiale sia di Palo Alto. Poi verissimo che abbiano puntato molto e siano estremamente ben messi in questo campo, soprattutto rispetto ai costruttori storici mondiali.
Le case automobilistiche hanno i loro rappresentanti che “lavorano” a stretto CONTATTO con le varie commissioni ... qualcuno li chiama lobbisti altri portaborse, perché dentro c’è il grano che regalano gentilmente ai politici e presidenti di turno.
La Germania poi se avesse voluto avrebbe potuto bloccare facilmente la normativa EURO 7 ... ma non l’hanno fatto e adesso certi stanno lì a piagnucolare, è giusto ridicolo.
wait what?
Chi faceva parte?
Questi che adesso si lamentano facevano parte di chi ha alla fine creato queste norme ... lamentarsi adesso di questo è giusto ridicolo.
Ma è senza senso sta cosa, cosa c'entra un'alleanza globale nella produzione e sviluppo di motori con il fatto che devono comunque aggiornare i motori a EU7, soprattutto i diesel per la parte commerciale(furgoni ecc).
Nel resto del mondo EU7 non verrà usata, in Cina per esempio adesso hanno limiti simile a EU6Final(se ho capito bene).
EU7 è solo controproducente, ha zero impatto sulla CO2 e farà solo aumentare gli anni del parco auto circolante visto che farà alzare ancor di più il prezzo medio d'acquisto.
Ci si deve concentrare più sul passaggio alle BEV e rendere le utilitarie BEV più accessibili a tutti.
Sarà Geely a fornire i motori a Renault Mitsubishi Nissan e chi altri, i cinesi non hanno bisogno d’imparare nulla sono loro quelli bravi e capaci ... questo è ovvio. Ma qui c’è ancora chi crede che gli europei siano dei geni e ci si dimentica che da decenni non sono manco in grado di produrre dei motori in grado di rispettare le norme : DIESELGATE.
E adesso ci pensano i cinesi ... tempo fa Li Shufu patron del gruppo Geely aveva avuto parole chiare in riguardo a Mercedes, che non era assolutamente interessato alla loro tecnologia, ma ai siti di produzione e alla rete di distribuzione del marchio.
Lo so certe verità sono dure da ammettere, ma è cosi ...
C’entra visto che non ha più voce in capitolo avendo ceduto la parte motori ai cinesi della Geely ... mi pare ovvio.
Nulla Signor Rossi... ancora hai raccontato tutto ed il contrario di tutto ma probabilmente resterai convinto di ciò che indichi.
Mah... Assurdo...
Scusa cosa c'entra con EU7 e costi?
Dai non mi puoi mettere insieme i produttori premium che stanno pure quasi uscendo dai segmenti più piccoli con chi in Eu vende dal 60 al 80% segmenti a/b/c.
Comunque anche VW si è lamentata e ha chiesto almeno 1 anno di ritardo ma ha chiamato EU7 il killer delle utilitarie.
pensi che la filiera europea sia tanto piu' illuminata di quella cinese?
Quindi:
1) hanno la tecnologia per produrre anche le Euro 9
2) comprano marchi che non dispongono neppure della tecnologia per produrre Euro 7
3) sono in grado di fare investimenti per linee produttive nuove che si ripagheranno in breve generando utili enormi dismettendo le attuali linee di produzione obsolete e/o rimodernizzandole producendo però in Europa.
Manca solo che mi racconti che gli operai assunti in Geely giungono a lavoro su unicorni dorati, che sono pagati 4500€ al mese e che dispongono di 8 paia di braccia con 7 dita per ogni mano. Allora mi convinci...
Sono ancora 12 anni in Europa ... 12 anni per vendere milioni di vetture ed incassare non so quanti miliardi e poi Geely punta a papparsi gran parte dei produttori europei e controllare gran parte del mercato.
E 2035 disporranno di una flotta enorme di veicoli elettrici ...
E dove li andranno a vendere?
Se la Cina è il mercato maggiore per le BEV, in Europa non si potranno più vendere le termiche, in America non si capisce cosa facciano esattamente se non sostenere l'economia locale e il resto del Mondo è rappresentato da dei mercati di quantità bassa e/o che se ne infischiano delle normative Euro xx
Quello che non mi è chiaro leggendoti è se il risultato finale che intendi raggiungere con il tuo ragionamento sia all'incirca: questi sono i risultati di una politica errata del passato quindi non possiamo fare nulla e dobbiamo accettarne le nefaste conseguenze.
Oppure puo esistere un'altra strada?
Guarda che sta parlando a titolo personale, visto che non rappresenta proprio nessuno tranne se stesso ... è uguale identico si politici italiani che non rappresentano nessuno e sono giusto lì per conto proprio intascando soldi che gli permettono una vita agiata ed un Rolex al polso.
Parlano di dazi è forse pure forte come affermazione.
Vero è che si inizia a chiedere qualcosa in cambio. Se quel qualcosa fosse anche solo la delocalizzazione delle loro industrie sul nostro territorio avremmo aziende che ipoteticamente competerebbero sullo stesso livello.
Senza bisogno di applicare dazi a quanto importato, ma chiedere che a fronte di una certa quota di importazione vi sia la disponibilità ad investire pure qui portando anche lavoro e non solo merci.
Un esempio (buttato lì): per ogni milione di € di beni importati devi produrre un milione di € di beni direttamente sul territorio oggetto dell'importazione.
Non dico sia giusto o sbagliato, non ho una visione abbastanza ampia per capire l'esatta eventuale implicazione di una misura del genere, ma credo sia un modo per muoversi senza applicare dazi diretti alle merci.
Potrei sbagliare, ma non ho visto BMW Mercedes o il gruppo VW lamentarsi della EURO7 ... perciò parla unicamente a titolo personale e manco in nome della Renault, visto che ormai è Geely che si occuperà dello sviluppo e produzione dei futuri motori endotermici.
Ed invece non ti domandi minimamente il motivo per cui i cinesi, maggiori produttori al mondo di una tecnologia che parrebbe dover soppiantare quella termica nel giro di pochi anni, decidano di investire sui motori termici?
Io me lo domando invece...
Gli standard europei sono usati anche altrove
https://en.wikipedia.org/wiki/Vehicle_emission_standard
e poi, quegli standard riguardano anche le auto elettriche, Euro 7 compreso.Per quanto possa essere sorprendente , in USA ( specie in California ) hanno leggi sulle emissioni equivalenti a quelle europee ( per alcuni aspetti anche piu' difficili ) e in Cina si rifanno ad una grossa parte delle normative europee . Da anni .
Al momento è anche presidente di ACEA: non rappresenta solo Renault.
o ha leccat0 i c##i giusti...
Il punto è che l'Euro 7 richiede ulteriori affinamenti sull'auto per abbassare le emissioni, qualche costo lo ha e su alcuni motori da quello che so diventa problematico scendere ulteriormente come emissioni.
Poi con la transizione verso le ev entro pochi anni dell'euro 7 per me se ne poteva tranquillamente fare a meno
Volvo si è ripresa il 50% del pacchetto azionario e in cambio controlla lo stabilimento di Luquiao in Cina, dove fanno le Polestar.
Questo significa che ancora in mano agli Svedesi.
E la produzione dei modelli Volvo più venduti resta ancora in Europa, Usa, Canada.
Ancha la EX90 dividerà produzione tra US e Cina.
Le Polestar, non Volvo dove
la produzione più alta si divide tra Belgio, USA, Canada, Svezia.
In Cina produce per il mercato cinese, idem in India.
Ma non sarà mica lineare la crescita.
Porterebbe essere logaritmica, o magari esce la panda elettrica a 15k e diventa esponenziale...
Sono tutte speculazioni
Le polestar
Osteeeeeeee
Sembra Stefano Ricucci
Si, lo so, ma quindi?
Secondo il tuo discorso jeep sarebbe europea adesso
Volvo è cinese ed è prodotta in Cina.
Altri marchi ( a breve completamente ) cinesi .
L'Euro 7 limita anche le emissioni delle auto elettriche.
Quello è diventato commissario speciale europeo per i rapporti con il Golfo Persico.
Ma si lamentano anche del passaggio all'elettrico del 2035..
E quindi?
Confondi venduto annuale con parco circolante, in Italia ad esempio sono circa 38 milioni, per avere il 50% di parco circolante in 7 anni significa circa 2,71 milioni di auto elettriche vedute annualmente, è impossibile
Volvo , Polestar e Lotus sono proprieta' di Geely , cinese.
Mah non è detto. La Cina è un paese dittatoriale e ci sta che le multinazionali tengano un piede fuori...