HVOlution, il nuovo biocarburante arriva nelle prime 50 stazioni di servizio Eni

20 Febbraio 2023 213

Eni punta sulla "neutralità tecnologica" per arrivare a decarbonizzare il settore dei trasporti. Dunque, l'azienda intende investire su diverse tecnologie per raggiungere questo importante obiettivo. Tecnologie come, per esempio, i biocarburanti. Lo scorso novembre, Eni aveva raccontato del suo lavoro su HVO (Hydrotreated Vegetable Oil), un biocarburante che descriveva come "realizzato con il 100% di componente biogenica e prodotto in larga misura da materie prime di scarto, residui e rifiuti che derivano da processi di trasformazione di prodotti vegetali o da colture non in competizione con la filiera alimentare".

Dunque, un biocarburante che secondo l'azienda poteva essere in grado di essere utilizzato senza problemi nei motori diesel Euro 5 ed Euro 6. Adesso, Eni ha fatto sapere che il nuovo biocarburante HVOlution, il primo diesel di Eni Sustainable Mobility prodotto con il 100% di materie prime rinnovabili, è in vendita presso le prime 50 stazioni Eni in tutta Italia. Entro la fine di marzo 2023, invece, tale carburante sarà disponibile presso 150 punti vendita. Eni fa sapere che per individuare le stazioni che propongono questo biocarburante, è possibile utilizzare l'app Eni Live o il sito Enilivestation. Nessuna comunicazione ufficiale sul prezzo che, comunque, dovrebbe costare qualcosa in più del normale diesel.


Su questo nuovo prodotto, Eni afferma:

HVOlution può contribuire all’immediata decarbonizzazione del settore dei trasporti anche pesanti, tenuto conto delle emissioni allo scarico, perché utilizzabile con le attuali infrastrutture e in tutte le motorizzazioni omologate, di cui mantiene invariate le prestazioni.

BIOCARBURANTI

Questo nuovo biocarburante viene prodotto da Eni nelle raffinerie di Venezia e Gela che grazie all’investimento realizzato sin dal 2014 sono state trasformate in bioraffinerie (dalla fine del 2022 sono, evidenzia l'azienda, "palm oil free"). Per il nuovo carburante, Eni utilizza la tecnologia proprietaria Ecofining che consente di trattare materie prime vegetali di scarto e olii non edibili per produrre biocarburante HVO di cui Eni Sustainable Mobility è il secondo produttore in Europa.

HVOlution è un biocarburante composto al 100% da HVO puro. L'azienda aggiunge che prima di iniziare la sua commercializzazione presso le stazioni di servizio, l’HVO in purezza è stato utilizzato da diversi clienti su mezzi come quelli per la movimentazione dei passeggeri a ridotta mobilità in ambito aeroportuale e sui veicoli commerciali per la logistica. L'azienda consiglia di verificare la compatibilità sul libretto di uso e manutenzione del veicolo (il carburante è identificato come EN 15940 XTL, qui la scheda tecnica). Inoltre, Eni sottolinea che addizionato al gasolio, dal 2016 il biocarburante HVO è presente al 15% nel prodotto Eni Diesel +, disponibile in oltre 3.500 stazioni di servizio in Italia. Stefano Ballista, amministratore delegato di Eni Sustainable Mobility, ha commentato:

Il biocarburante puro HVOlution ha un ruolo fondamentale perché già da oggi può dare un contributo importante alla decarbonizzazione della mobilità, anche del trasporto pesante. Questo prodotto arricchisce l’offerta nelle stazioni di servizio, affiancandosi all’attuale proposta di prodotti low-carbon, come le ricariche elettriche, e di servizi per le persone in mobilità: obiettivo di Eni Sustainable Mobility è integrare gli asset industriali e commerciali lungo tutta la catena del valore, dalla disponibilità della materia prima fino alla vendita di prodotti decarbonizzati al cliente finale.


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Commenti

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Federico

Magari leggere tutti i commenti del thread prima di intervenire...

Vae Victis

Leggere l'articolo prima di farneticare...

Disqutente

1: non sono ambientalista, ma evidentemente per te etichettare le persone è sinonimo di educazione...
2: prima tenti di prendermi per i fondelli rispondendo e portando argomenti a domande che non ho mai fatto e a tesi che non ho mai sollevato, e quando te lo faccio notare dai a me del maleducato...
3: continui con sciocchi (ed inutili) discorsi populisti: se ci sono leggi che impongono la produzione di un prodotto con determinate specifiche è inutie dire che c'è chi non rispetterebbe le leggi. Ci sarà certo qualcuno che non le rispetterà come in ogni ambito, ma saranno i controlli e le sanzioni ad impedirlo.
4: da ciò che scrivi pare tu ritienga che leggi e controlli europei, brasiliani, cinesi o indiani puntino allo stesso risultato con la stessa mentalità.

Se vuoi maggior rispetto interrogati anche se tu lo hai dato o meno, io ti ho replicato per come ritengo meritassi in funzione di quanto hai scritto.
Se l'unico appunto che hai invece è portare e ribadire discorsi populisti oppure lamentarti perchè non ti si tratta con i guanti di pelle scamosciata allora mettimi tranquillamente in ignore-list, ne gioveremmo in 2 non perdendo inutilmente tempo entrambi.

Pace & Bene anche a te.

Federico

Il tuo è un comportamento estremamente ineducato, atteggiamento tipico di buona parte degli ambientalisti più esaltati.

Quanto alla risposta, mi pare di averla data: Europa, Brasile, Cina o India non farebbe alcuna differenza, perché se il biofuel venisse adottato in modo massiccio lo si otterrebbe da colture specifiche e non dal riciclo dei rifiuti, che è un processo costoso e inadatto agli altissimi volumi di produzione.

Ritengo utile inserirti in ignore list, assieme alle centinaia di persone che assumono atteggiamenti indducati.

Pace & Bene

Disqutente

Non prendermi in giro.
La domanda era: "ti sentiresti ambientalmente più protetto avendo la legiferazione e il controllo del suo rispetto in Europa o lasciar fare il lavoro sporco alla Cina?
Cosa si puo fraintendere se si replica con bombardamenti o sabotaggi alla domanda posta?
Puoi provare a prendere per i fondelli altre persone.Ed è un complimento questo poichè l'alternativa è credere che tu non non sia in grado di comprendere un testo scritto.

Ora cambi discorso infarcendolo con del facile quanto inutile populismo spicciolo...

Senza ulteriori polemiche e inutili discorsi che presumo ancora ignoreresti, io ti saluto.

Vae Victis

Nel sottosuolo gli idrocarburi non ci tornano di sicuro.
Bisogna pomparceli se si vuole che ci tornino, altrimenti rimangono in superficie, assorbiti dalle piante, e poi diventano metano.

Federico

È quello che hanno fatto, ma è un prezzo di lancio sostenibile per piccole quantità.
Quel processo non è adatto per il normale fabbisogno di gasolio.

Federico

Non in Brasile.
Se lo si ottiene disboscando migliaia di km² per poter coltivare quella superficie a colture ad elevato rendimento, costa poco.
Ed è questo che otterremmo qualora il biofuel prendesse piede anche in Europa.
È lo stesso dell'idrogeno, che al di là dei vaneggiamenti ambientalisti viene prodotto quasi per intero dal cracking del metano.
Le cose non vanno mai come gli ambientalisti vorrebbero, perché il mercato non è disposto a sopportare quei costi quando è possibile ottenere il medesimo prodotto a prezzo di gran lunga inferiore, ed è da ingenui pensare a qualcosa di diverso.

Federico

Hai parlato di "lavoro sporco alla Cina", se non intendevi una contrapposizione di interessi mi scuso per aver frainteso.

Quanto alla nota ambientalista, affidarsi all'ipotesi di leggi e regolamenti non funzionerà mai quando la differenza di costi è macroscopica.
Non funziona per l'idrogeno, non funziona per il riciclaggio degli accumulatori esausti e non funziona per la produzione del biodiesel.
In generale, non funziona mai perché è lo stesso mercato a chiudere entrambi gli occhi davanti alla possibilità di avere il medesimo prodotto a prezzo inferiore.
E visto che a votare è proprio quel mercato, non è possibile attenderei altro.

Disqutente

E chi ha detto di avere qualcosa contro la Cina?
Ti ho fatto una domanda da un punto di vista ambientalista, se poi vuoi parlare di guerre non saprei proprio che altro dirti se non che proprio non hai afferrato quanto ho espresso...

Federico

Non ho niente contro la Cina, perché dovrei?
Non mi risultano bombardieri cinesi sui cieli europei, e tanto meno il nemico che ha recentemente sabotato i Nord Stream, struttura strategica europea, è identificabile con la Cina.

Al contrario la Cina è il principale partner commerciale europeo, e l'Europa è quello cinese.
Noi e loro siamo le uniche due culture di lunga tradizione sopravvissute alla storia del pianeta, i nemici sono ben altri.

Disqutente

La deforestazione e la deturpazione dei luoghi oggetto di attività invasive avviene in Brasile come nelle aree in cui si estraggono i minerali necessari alla costruzione delle batterie...
Ma basta guardare solo quello che si vuole per darsi ragione a scapito dell'obiettività...

Le aziende produttrici si comporteranno sempre nel modo più conveniente se non vi sono leggi e controlli che vietino comportamenti dannosi.
In totale onestà: ti sentiresti ambientalmente più protetto avendo la legiferazione e il controllo del suo rispetto in Europa o lasciar fare il lavoro sporco alla Cina?

Simone

È chiaro che il ciclo si completa. Quello che cambia nel ciclo del carbonio e che si decuplica la produzione di metano(CH4) rispetto al naturale ciclo.

L'unica differenza se voglio a lungo termine, e che si rende più "difficile" la formazione di depositi di idrocarburi nel sottosuolo

Vae Victis

I funghi marci poi diventano metano.

Nemmeno nel digestore diventa tutto metano. Come te lo devo spiegare?!
Non c'è nessuna differenza. Il ciclo degli elementi rimane identico.
L'unica differenza è che raccogli il metano e lo usi diventa subito CO2. Altrimenti finirebbe in atmosfera e impiegherebbe 10 anni prima di trasformarsi in CO2.

Simone

Continui a tergiversare. Ho capito che non arriveremo al punto.

Comunque no, non diventa tutto metano, e in parte ti sei risposto da solo. Intervengono funghi, animali, batteri (aerobi) e rimane una enorme parte organica, poi moltissimi composti non gassosi(acidi vari, alcoli, aromi, idrocarburi diversi dal metano etc...) E molto rientra nei cicli di altro (animali in generale, e funghi). Certi composti vengono "fissati" e seguono i loro cicli. Una parte(minoritaria) di tutto finisce per diventare metano, per fortuna.

Nei biodigestori ci finisce tutto ciò che è possibile e conseguente usare,. Anche cippato e scarti forestali.

Se fosse così naturale come dici, non spenderemmo milioni di euro in biodigestori complessi come quelli che abbiamo

Vae Victis

Non mi risulta che nei digestori mettano dei tronchi di legno. Ci mettono i rifiuti organici della raccolta differenziata, il letame, altri sfalci di piccole dimensioni. Comunque anche il legno marcio diventa metano. Prima viene assalito da funghi e larve, infinei dai batteri e divetna metano. Ma siccome è invisibile e inodore non lo puoi percepire.

L'unico metano che davvero aggiungiamo all'atmosfera è quello che proviene dalle profondità della terra. Tutto il resto fa parte del ciclo naturale e passa continuamente dall'atmosfera alle piante, poi di nuovo dalle piante all'atmosfera. E' sempre stato così e sempre sarà.

Simone

Detta cosí peró rendi molto parziale la visione reale delle cose. Non é che nei boshi le piante che marciscono diventano 100% metano (per fortuna).

I biodigestori sono una cosa complessa, selezionano e favorisco specifici batteri scelti a molte per produrre specifiche sostanze. In alcuni casi ad esempio si punta alla produzione di alcool e non di metano.
é un po' come dire che quello che fa una cantina per produrre il vino é uguale a quello che succederebbe all;'uva se la lasciassimo marcire.

I biodigestori che operano per produrre metano sono al 95% e piú anaerobi, lavorano in assenza o in scarsissima presenza di ossigeno(poche centinaia di ppm). Capisci bene che in natura queste condizioni sono rarissime, e i biodigestori producono un risultato ben diverso dal compost(frutto della digestione batterica naturale)

Davide Sollazzi

Non mi dire che costa di più di quell'altro normale.

Vae Victis

Ma non è vero. I batteri producono metano e non si fermano finché non hanno mangiato tutta la foglia.
Ciò che non riescono a mangiare non lo mangiano in ogni caso, né nel digestore né fuori dal digestore.

Simone

infatti ho detto che riducono la produzione di prodotti diversi dal metano

Vae Victis

Nemmeno nel digestore si trasforma tutto in metano.

Simone

Sono d'accordo tranne su alcune cose.
i biodigestori aumentano sensibilmente la velocitá e la resa di produzione di metano, riducono il residuo fisso e i prodotti diversi la metano, non tutto quello che é organico in natura si trasforma in gas metano

Vae Victis

I biodigestori servono per catturare il gas. L'accelerazione che danno al processo è davvero esigua.
Le foglie, le alghe, le bucce di mela dopo un anno spariscono sia che le metti nel digestore, sia che le lasci all'aria aperta.
Inoltre bisogna considerare che se lasciamo andare il biogas in atmosfera ha un effetto serra 10 volte superiore alla CO2. Il biogas in atmosfera ci mette 10 anni a trasformarsi in CO2 e solo all'ora potrà essere riassorbito dalle piante.

Simone

é un poco piú complesso di cosí. Il biogas viene realizzato tramite biodigestori che rendono il processo decisamente veloce e ad alta produzione di metano. Il materiale organico invece puó subire trasformazioni molto profonde, puó non del tutto diventare metano, o potrebbe diventarlo tra moltissimi anni quando oramai é giá a km di profonditá sotto terra.

Per il resto sono d'accordo che sia meglio il biogas, é anzi una delle soluzioni piú interessanti che ci sono nel settore, visto che potremmo produrre a basso impatto e relativamente grandi quantitá senza troppi problemi. Aggiungo inoltre che il gas metano é un climalterante molto piú forte del diossido di carbonio, quindi ha assolutamente senzo raccoglierlo per poi ricavarne energia

Vae Victis

Il Biogas non aggiunge nessuna CO2 all'atmosfera perché è prodotto naturale dalle piante.
Sia che lo usi, sia che non lo usi, il biogas in atmosfera ci finisce lo stesso.

Vae Victis

Nel Diesel+ c'è sempre stato un 15% di biodiesel.
Nel Diesel normale ce n'è un 5%.La novità è avere il 100% rinnovabile.

Vae Victis

L'LNG non è privo di CO2, a parte quello derivato da biometano.

Vae Victis

La quota c'è già ora.
Non c'è bisogno di multe perché i crediti della CO2 faranno sentire il loro costo nei prossimi anni. Il trading della CO2 è già come una multa, solo che invece di andare all'ente pubblico va ai privati.

Vae Victis

Quelli estremamente vecchi forse.
Ma quelli di 15 anni fa avevano un rapporto di compressione superiore a quelli attuali.

Wesly87

Iniezione

S23 Ultra 12/512

...e visto che sei informato...il grafene e l'acido ialuronico?

auscia

Magari inquina meno ma l'aria emessa sarà la stessa che si respira passando davanti a qualsiasi McDonald!

Simone Dedo

Che siano più delicati è vero, ma il motore TD che avevo nella Uno (che era Euro 0) non digeriva il Diesel+ ma solo il Diesel classico, lo stesso su un'altra macchina trattore appartenente a mio padre, solo il diesel classico e questo spiega il perchè dall'Euro 4 in giù certi carburanti non vanno bene (come il Diesel+)

=METTEK=

A me quello che interessa é cosa esce dal tubo dì scappamento… aria? Acqua? No? Allora è destinato a fallire. Servirà pure come transiente dopo il 2035 ma anche nel business le cose stanno per cambiare.

Honoré de Balzac

credo sia l'opposto, i diesel vecchi digeriscono qualsiasi cosa, quelli nuovi son più delicati

RavishedBoy

Moto a carburatore o iniezione?

RavishedBoy

Sì, perché è "verde"

RavishedBoy

All'inizio, per lanciarlo, avrebbero dovuto proporlo ad un prezzo uguale o più basso del gasolio tradizionale.
Così partono già col piede sbagliato

Simone Dedo

Perchè il motore da Euro 4 in giù credo non sappia come gestire quel tipo di carburante, lo stesso avveniva quando avevo la Fiat Uno con il Diesel più pulito.

LuFranco78

rispondi bene che non sono tua sorella

Francesco Gambardella

E semplicemente bio diesel (che esiste da decenni). Va bene in qualunque macchina ed è più pulito del gasolio.

Diabolik82!

Si ma stai calmo :)

Simone

Furgoni di media grandezza si, camion c'è già LNG che è meglio di qualsiasi hio carburante.

Per quanto riguarda diesel verrà usato per anni nei mezzi pesanti, ruspe escavatori trattori autorizzatori semoventi etc...

Kamgusta

se costa più del diesel può rimanere nelle cisterne a marcire

Simone

E quanto costa produrlo dal punto di vista energetico

carta_IGNica

No.

Fenzi Mattia

Come mai è solo per euro 5 e 6 ma non euro 4 ed inferiori?

BATTLEFIELD

cosa che non preclude ciò che ho scritto no?

carta_IGNica

Indipendenza? Eni è ovunque in tutto il mondo...

fire_RS

Quando ci vivevo tutti mi sconsigliavano di usarla perché più "grezza" rispetto alla benzina normale, infatti la usavano solo quelli che avevano dei catorci da rottamare

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