Le associazioni automotive chiedono in Italia un piano strategico e incentivi

24 Marzo 2021 88

Il settore dell'auto è stato duramente colpito dalla crisi causata dall'emergenza sanitaria. I numeri dell'andamento del mercato in Italia come nel resto dell'Europa sono noti a tutti (nel 2020 c'è stato in Italia un crollo complessivo del 27,9% di immatricolazioni). Per cercare di aiutare il settore a riprendersi, in Italia sono stati creati degli appositi incentivi. Questo, però, non basta ed, anzi, i fondi attualmente a disposizione, almeno per una specifica categoria di vetture (61-135 g/km di CO2), si stanno rapidamente esaurendo.

PIANO STRATEGICO PER IL SETTORE AUTOMOTIVE

Per questo, ANFIA, FEDERAUTO e UNRAE spingono affiché sia creato un piano strategico dedicato al mondo dell'automotive. Al Governo, le principali Organizzazioni di categoria chiedono una svolta per lo sviluppo della mobilità in Italia che vada nella direzione della sostenibilità ambientale ed economica. La prima proposta riguarda, ovviamente, gli incentivi di cui si chiede un rifinanziamento urgente. Oltre a sostenere il mercato, permettono di velocizzare pure il ricambio del parco circolante, mettendo su strada vetture con minori emissioni inquinanti. Inoltre, si vorrebbe che l'Ecobonus per le vetture 0-60 g/km di CO2, diventi strutturale sino al 2026.

Le Organizzazioni del settore vorrebbe anche che fossero istituiti incentivi per il ricambio del parco circolante di veicoli destinati al trasporto merci e a quello collettivo di persone. Contestualmente a tutto questo, sarebbe opportuna, secondo ANFIA, FEDERAUTO e UNRAE, una riforma dal punto di vista fiscale per le auto aziendali a sostegno delle imprese italiane. Per quanto riguarda la mobilità sostenibile, viene proposta la rimodulazione del bollo auto in ottica green per premiare le auto che inquinano di meno.

Soprattutto, le Organizzazione del settore automotive chiedono la creazione anche di un piano per portare il mercato verso la mobilità elettrica e per accelerare gli investimenti nelle nuove tecnologie, anche nell'idrogeno. Si richiede pure un maggiore impegno per velocizzare la diffusione dell'infrastruttura di ricarica per le auto a batteria.

Queste sono alcune delle principali proposte portate da ANFIA, FEDERAUTO e UNRAE durante una conferenza stampa congiunta che si è tenuta nella giornata di oggi.

LE DICHIARAZIONI

Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA, su questi temi, si è così espresso:

La mobility revolution implica, per la nostra filiera, una transizione produttiva che richiede notevoli investimenti in nuove tecnologie: non solo elettrico, ma anche idrogeno, connettività, autonomous driving e digitalizzazione dei processi. Una sfida per cui le aziende necessitano del sostegno di interventi da attuare tramite il Recovery Plan per mantenerne alta la competitività e rendere l’Italia attrattiva per nuovi investitori: rafforzare e semplificare gli strumenti di politica industriale e rendere ugualmente accessibili alle imprese del Centro-Nord quelli per le regioni obiettivo; sostenere non solo gli investimenti in R&I, ma anche gli investimenti di riconversione produttiva; sì a programmi per la riqualificazione delle competenze, con misure di incentivazione fiscale e una rinnovata offerta di servizi formativi; si estenda il Piano Transizione 4.0, si favoriscano l’aggregazione delle PMI e le operazioni di private equity. Le misure dedicate allo sviluppo infrastrutturale del Paese devono riguardare rete di ricarica – nel giusto mix tra pubblica, privata e aziendale – infrastrutture per l’idrogeno, tecnologie vehicle-to-grid e smart road. Queste proposte devono concorrere alla creazione di un piano che comprenda l’istituzione di una task force pubblico-privata, in cui ministeri e associazioni competenti possano mettere a frutto una proficua sinergia.

Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di FEDERAUTO, ha aggiunto:

Il 2020 ha avuto impatti significativi sulle reti dei dealer che hanno dovuto fronteggiare un pesante calo del fatturato (mediamente -25%) e un azzeramento della redditività aziendale. Il sostegno al mercato introdotto nella seconda parte dell’anno, attraverso gli incentivi destinati alla domanda, ha consentito di arginare le perdite ma la strada per ritornare in equilibrio è ancora tutta in salita. Un deciso cambio di passo, anche per accelerare il rinnovo del parco circolante auto obsoleto e poco sicuro e colmare il gap competitivo con gli altri principali Paesi dell’Europa, è rappresentato dalla riforma della fiscalità auto. La quota delle auto aziendali sul mercato italiano è la più bassa (36%) se confrontata con quella di Germania (62,9%), Regno Unito (54,2%), Francia (53,1%) e Spagna (49,8%) e un intervento sulla percentuale di detraibilità dell’IVA per gli acquisti effettuati da aziende e professionisti e sulla soglia di massima deducibilità dei costi, anche in ottica green, non è più rinviabile. Inoltre, nell’ambito di una strategia complessiva di rilancio del settore automotive risultano imprescindibili una semplificazione e rimodulazione della tassa automobilistica e l’introduzione di misure strutturali con orizzonte temporale medio-lungo per gli investimenti delle imprese di autotrasporto.

Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, ha affermato:

Da anni le Case produttrici destinano importanti investimenti per progettare e costruire la nuova mobilità sostenibile. L’inattesa crisi globale ha ora chiamato in causa anche i Governi, perché facciano la loro parte per accelerare il raggiungimento degli obiettivi di uno sviluppo sostenibile che unisca crescita economica e rispetto dell’ambiente. Occorre una pianificazione politica per guidare, nel breve e nel lungo periodo, la transizione verso la mobilità ‘green’ compatibile con le esigenze economiche e sociali di un comparto da sempre trainante per l’economia del nostro Paese. Per questi motivi - ha sottolineato Michele Crisci - ribadiamo la richiesta alle Istituzioni di rifinanziare gli incentivi per le autovetture nella fascia 61-135 g/km CO2 e per i veicoli commerciali, nonché di rendere strutturale fino al 2026 l’ecobonus per le autovetture fino a 60 g/km CO2. Senza dimenticare i comparti del trasporto merci e persone per i quali è indifferibile l’incremento delle risorse per il rinnovo delle flotte dei veicoli industriali e del parco autobus, con graduale spinta verso le alimentazioni alternative. Infine, è assolutamente urgente modificare la normativa vigente sulle autovetture aziendali in fringe benefit, adeguandola ai nuovi valori di emissione di CO2 in WLTP.


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Commenti

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deepdark

Non mi riferivo al consumo ma al fatto che lui ha notato dati fuori targa. Il forum lo conosco, ci bazzico da un po' ma, come dicevo, ogni caso fa storia a se, c'è chi ha la trifase anche per via della pdc.

an-cic

Leggilo quell'articolo... Pompa di calore daikin rotex (alta temperatura e fuori produzione), modello da 6kw (non 3 come quello di cui stiamo parlando), consumo giornaliero su 20 ore, 18kwh assorbiti quindi consumo medio di 0.9kwh compresi sbrinamenti e carichi di acs. Fatti i conti tu e vedi... Oppure puoi frequentare qualche forum specifico (tipo enexxxxxmbiente) e vedi da solo quali sono i consumi delle pdc moderne da 3kw

deepdark

Tu dici? lamiacasaelettrica .com/consumo-pompa-di-calore-daikin/?amp
400w non li consuma neppure la mia pdc aria-aria quando fuori fa freddo. Se ne tira 800 senza problemi e sto in sicilia. Daikin ftmx da 12k btu. Ma va beh, ogni casa e ogni caso è a se stante.

an-cic

E tu non hai capito che la pdc consuma 3kw di picco? Che essendo inverter normalmente consuma 2-400w? In acs classe a+, scop da 2.40 a 3.88 in base alle temperature.

Sono dati di targa certificati da ente esterno accreditato che ritrovano riscontro tra i possessori...

deepdark

Ce ne vogliono 6 forse perché non c'è solo la pdc da alimentare? Magari ho anche un forno/phon da 2kwh?
Per produrre acs qual è l'efficienza dell'impianto? Cmq sono dati di targa, lasciano il tempo che trovano.

an-cic

E perché mai ce ne vorrebbero 6 di kw? Il cop. A - 7 è 2.8 (avevo sbagliato riga con quella sopra). Il cop a - 2 non so dove lo hai preso... In ogni caso non è 1 come dicevi e soprattutto se quelle sono le temperature abituali devi prendere una gas injiection ed hai cop migliori.

deepdark

Quindi mi confermi che ci vogliono 6 kwh di potenza. Cmq il cop a -7 è 2.6, stranamente più alto di -2.

an-cic

1- Panasonic aquarea 3kw di picco... Ovviamente più la casa è grande (o male isolata) e più serve potenza. Per il calcolo del fabbisogno serve un termotecnico capace.

Sempre la stessa panasonic, cop 3.30 a - 7

deepdark

1 grazie al razzo, esistono pdc per l'acs + riscaldamento che consumano meno di 3kwh?
2 la daikin da scop a 3.1 per l' acs a 55 in condizioni medie, chissà come mai non dichiara quelle vicino allo 0. Eh si, consumano un botto.
3 buono a sapersi.

Vae Victis

Sono incentivi pensati per chi è benestante, non per chi ha un vecchio catorcio.

an-cic

tutte e tre le cose che hai detto sono sbagliate...

1- la pompa di calore consuma di picco in base alla taglia che la prendi

2- con le basse temperature ilo cop non è mai 1, difficilmente scende sotto 2,5 e se abiti in montagna dove per lunghi periodi stai molto sotto lo zero basta prendere una gas injection per avere cop migliori.

3- quello era un bug dei vecchi contatori, in pratica se avevi 6kw in immissione e 3 in prelievo potevi comunque prelevare 6kwh senza pagare in più... ma appunto era un bug ed è stato corretto con la sostituzione dei contatori.

deepdark

Non è così, una pompa di calore ad acqua consuma un botto e bisogna avere almeno 6 kwh a casa se non la trifase. Inoltre quando la temperatura si abbassa hanno efficienza pari a 1, converrebbe ancora il gas se non si mettono i pannelli. Tra l'altro sembrerebbe che chi mette 6 kwh di pannelli, ha accesso "gratuito" anche a 6 kwh di potenza.

Fabrizio

Per spingerlo a cambiare mezzo adesso che si sono millemila incentivi finanziati con i nostri soldi

Vae Victis

Nei paesi avanzati non hanno la magistratura che si allea con i media della P2 per fare un golpe.
Ci hanno provato in Brasile a fare ciò che qui è stato fatto con Craxi. L'esito però è stato ben diverso. Lula assolto da tutte le accuse.
Negli altri paesi hanno dei magistrati diversi.

Vae Victis

Snam ha dichiarato che è in grado di pompare fino a un 20% di idrogeno nelle condutture del metano. Inoltre intende aumentare fortemente la percentuale di biometano. Il consumatore nemmeno si accorgerà di questa sostituzione, esattamente come nessuno si è accorto che nella benzina hanno messo un 10% di etanolo.

Vae Victis

Ha in parte ragione, nel senso che i comparti vanno aiutati tutti.

Vae Victis

L'amministratore di Sellantis ha dichiarato che i costi per la produzione in Italia sono più alti di quelli della Spagna. Ma non ha detto assolutamente nulla sui costi in Francia. Questo già fa capire molte cose.

Vae Victis

Per fare pagare più tasse a chi è povero e ha un vecchio catorcio?

Vae Victis

Secondo me l'importo degli incentivi deve essere fortemente ridotto e andrebbe azzerato appena finisce il Covid. E' uno spreco di denaro pubblico.

Fabrizio

Nei Paesi avanzati c'è un elettorato diverso però..

BrunoVM

Mah, non credo che il problema sia il suffragio universale, dal momento che c'è in tutti i Paesei avanzati e non disorganizzati come il nostro...

Aristarco

hai 14 mensilità, quantità di ferie discrete e comunque solitamente se non fai il garzone, dei buoni livelli...l'unico "difetto" è la flessibilità sull'orario e il sabato non considerato festivo come il metalmeccanico

Sepp0

Il chimico è miles ahead qualsiasi altra cosa. Il mio è metalmeccanico e non è niente di che. Ho avuto quello del commercio per 10 anni e babba bia.

Aristarco

agghiacciante dove? ce l'ho ora e l'ho avuto in passato......fidati che c'è ben di peggio...l'unico superiore è appunto il metalmeccanico

Sepp0

What? Se c'è un CCNL agghiacciante è proprio quello del commercio e terziario.

Sepp0

Quindi l'idea sarebbe regalare denaro al settore automotive finchè le elettriche pure non scendono ai listini delle controparti termiche?

For me is a big no.

Sì, concordo.

Aristarco

semplicemente le associazioni di categoria sono più forti, non so se sei mai stato metalmeccanico, ma è uno dei contratti migliori con i migliori scatti, il secondo è il commercio...

No, no, lo so bene, ci mancherebbe.

Mi fa un po' infuriare il fatto che si consideri l'automotive come la vittima sacrificale, quando le percentuali ed i numeri dicono che ci sono altri settori, anche giganteschi, che stanno pagando molto di più e hanno ricevuto molto di meno.

Canvas

A me ha dato più da pensare il perchè chiedono che gli incentivi arrivino solo fino al 2026, quando si prevede che il ricambio termico con elettrico sia previsto più avanti, diciamo dopo il 2030-2035. Pensano forse che basterà fregare i primi che poi gli altri andranno per inerzia a comprare? o che dopo il 2026 le macchine elettriche costeranno meno da non aver bisogno di incentivi?

Igi

Non girano intorno a FCA... il grosso dell'Automotive lavora per i marchi tedeschi!

Igi

Sbagli!

Igi

... tasse pagate interamente in Italia!!!
Parliamone.... perché è proprio questo il problema.
30% di evasione e il settore turismo ha contribuito con una bella fetta.
Debito alto, scostamento basso per nuovi debiti, a differenza di altre nazioni...
Morale, ti torna quel che hai dato...

Igi

Veramente è il 6% circa...
Una grossa fetta è generata da commesse dei marchi tedeschi e una piccola parte dai marchi francesi.

Aristarco

Lo so che possiedi un albergo e mi dispiace, ma il mio commento non era per dire che il tuo settore non merita aiuti, ma semplicemente per far capire che come settore industriale l'automotive è il maggiore in italia, forse solo l'alimentare fa qualcosa in piu

Igi

Idem... lavoro per un'azienda Austriaca in Italia, spendo tra i 250 e i 300 euro al mese di Autostrada... cioè circa 3000-3500 all'anno a fronte dei 92,5 euro dei miei colleghi Austriaci...
Non parliamo poi del gasolio...

lucas

Con gli incentivi il prezzo dell'usato è senza senso. Trovi dei catorci da rottamare a cifre folli distruggendo chi deve prendersi una macchina sotto i 2000 euro altrimenti non può iniziare a lavorare. Devono risolvere anche questo.

Signor Rossi
Fabrizio

Dipende dove. In Germania dove sono gratis sì, in Austria, Ungheria, Slovenia, Olanda ecc sono paragonabili alle nostre, poi ovviamente ci sono tratti migliori e quelli peggiori.
Con la differenza che la si paga 10 euro a settimana (o anche meno), anzichè a tratta.
Senza contare quanto hanno risparmiato dalla costruzione e manutenzione dei caselli, casellanti, telepass ecc. In Ungheria non c'è nemmeno la vignetta fisica, basta comunicare la targa e pagare per il periodo desiderato

Scrofalo

Si lo sono spesso. Il discorso è che con quello che paghiamo le autostrade italiane dovrebbero essere placcate oro.

Pensa che il turismo fa il 13% e gli aiuti sono stati inesistenti.

Siamo CHIUSI da 6 mesi, con blocco di spostamento tra regioni e un netto -100% sul 2021.

Ah, e il nostro capitale resta in Italia, con tasse pagate interamente in Italia.

Di cosa parliamo?

ferragno

abbassate la benzina, che soldi non ce ne sono...

Alex

Avanti con la descrescita felice.

Alex

Ma cosa vuoi investire in un paese morto

MatitaNera

A me sembra decisamente di sì, senza contare i servizi di contorno... Non diamoci ai soliti luoghi comuni...

Kamehame

La strategia è accelerare con la truffa del bando del diesel

Gianluigi

Non mi pare proprio che abbiamo degli impianti per l'idrogeno. Richiedono condizioni di stoccaggio di questo gas estremamente più complicate. Pure il metano mi pare che verrà abbandonato dalle case auto

Christian Saccani

Non mi sembra che le autostrade svizzere, tedesche e austriache siano in condizioni peggiori di quelle italiane.

MeneS

Prima di tutto ci sarebbe da capire quanto è strategico per l'Italia dopo stellantis

MatitaNera

C'è da dire che le autostrade sono in proporzione tenute peggio di qua

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