De Meo e Elkann: il destino dell'industria auto europea si gioca quest'anno
I due manager puntano il dito sulle regole europee che devono essere sempificate

L'industria auto europeo è in difficoltà, schiacciata tra i dazi USA, la concorrenza sempre più agguerrita della Cina e il piano di elettrificazione dell'Unione Europea. Il presidente di Stellantis John Elkann e l’amministratore delegato di Renault Luca De Meo in un’intervista a Le Figaro lanciano un grido d'allarme, avvertendo che "il destino dell’industria automobilistica europea si gioca quest’anno". Dito puntato in particolar modo sulle politiche dell'Unione Europea. Più che un'intervista, un ultimatum ai vertici UE.
IL PROBLEMA DELLA CINA
Elkann lo dice molto chiaramente:
Quest’anno per la prima volta la Cina produrrà più dell’Europa e degli Stati Uniti messi insieme. Il 2025 è un momento cruciale.
De Meo aggiunge che "il livello attuale del mercato è un disastro, c’è in gioco una questione strategica anche per gli Stati, il settore rappresenta 400 miliardi di entrate fiscali in Europa".
Insomma, l'Europa deve decidere se continuare ad essere protagonista dell'industria auto o semplicemente un mercato dove si acquistano auto. Nel 2024 in Europa si sono venduti 15 milioni di veicoli, contro i 18 milioni del 2019 e di questo passo il mercato potrebbe ridursi di oltre la metà entro dieci anni. L'Europa è l'unico tra i grandi mercati a non aver recuperato i livelli pre-covid. Elkann spiega:
Quello di cui abbiamo bisogno è rapidità decisionale e certezze. Non chiediamo aiuti, ma solo che ci lascino lavorare, innovare e portare alla gente i veicoli più puliti e anche accessibili, che desiderano e di cui hanno bisogno. In Europa, discutiamo con Stati che purtroppo hanno poco margine di manovra e una Commissione Europea che ha poca capacità di agire. In Cina, negli Stati Uniti e nei paesi emergenti, stanno costruendo politiche industriali forti.
TROPPE REGOLE CHE AUMENTANO I COSTI
De Meo punta il dito sul tema dell'accessibilità. Oggi le auto sono aumentate troppo di prezzo anche a causa delle regole europee che fanno in modo che le vetture siano sempre più complesse e quindi costose. Serve quindi una regolamentazione differenziata per le piccole auto.
Quello che chiediamo è una regolamentazione differenziata per le piccole auto. Ci sono troppe regole concepite per auto più grandi e più costose, il che non ci permette di fare piccole auto in condizioni accettabili di redditività.
Il numero uno di Renault aggiunge pure che tutti i Paesi che hanno un'industria auto, si organizzano per proteggere il loro mercato, ma non l'Europa. De Meo fa pure i conti ed afferma che tra il 2015 e il 2030, il prezzo di una Clio aumenterà del 40% e sarà quasi esclusivamente dovuto alle normative europee. Insomma, sia De Meo e sia Elkann chiedono una semplificazione normativa.
E per quanto riguarda il Green Deal, pieno supporto agli obiettivi climatici ma critiche all'approccio ideologico della Commissione Europea, sottolineando che il mercato non compra quello che l’Europa vuole che le case automobilistiche vendano. Elkann spiega:
Non crediate che siamo nostalgici del XX secolo. Siamo industriali del XXI secolo, capaci di offrire al maggior numero di persone una gamma di prodotti completa, dal tutto elettrico all’ibrido e al termico di nuova generazione, come dimostrano i prodotti che abbiamo lanciato di recente: Citroën C3, Fiat Grande Panda, Peugeot 3008.
De Meo aggiunge poi che così come è scritta, la direttiva 2035 induce un mercato dimezzato.
Sostituire la totalità dei volumi attuali con l’elettrico, in queste condizioni, non ci riusciremo.