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Trump, stop ai dazi reciproci per 90 giorni ma non vale per le auto

Nessun cambiamento sulla scelta di imporre dazi sulle auto prodotte fuori dagli Stati Uniti

Trump, stop ai dazi reciproci per 90 giorni ma non vale per le auto
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 10 apr 2025

Il mondo della finanza sta festeggiando la decisione del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump di mettere in pausa per 90 giorni i "dazi reciproci" con la sola eccezione della Cina. Un gesto distensivo verso quei Paesi che non hanno risposto con ritorsioni commerciali, ma anche un chiaro irrigidimento nei confronti di Pechino. Peccato però che questo gesto distensivo non riguardi il settore automotive. Infatti, i dazi al 25% sulle auto prodotte al di fuori degli Stati Uniti imposti da Trump non sono stati toccati e continuano a rimanere in vigore. A partire dal 3 di maggio, se non si cambierà, queste nuove tariffe doganali saranno poi allargate anche a buona parte della componentistica, causando ulteriori problemi all'industria di cui abbiamo già scritto diverse volte negli ultimi tempi.

POLEMICHE SUI DAZI AUTO

Mentre fioccavano i commenti positivi sulla pausa dei "dazi reciproci", arrivavano i primi commenti polemici sul fatto che le nuove tariffe doganali sulle auto non sono state toccate. In particolare, le prime critiche arrivano da parte delle aziende e dei gruppi automobilistici del Michigan.

Per esempio, la Camera di Commercio Regionale di Detroit e MichiganAuto hanno chiesto a Trump di proteggere la complessa struttura della catena di approvvigionamento internazionale dell'industria automobilistica da una frammentazione dannosa che ne indebolisce la competitività globale.

L'industria simbolo del Michigan, le catene di fornitura e i dipendenti che la sostengono continueranno a subire l'incertezza e l'interruzione di queste politiche commerciali.

I gruppi hanno sottolineato che Trump manterrà in vigore anche i dazi del 25% sull'alluminio e sull'acciaio, che stanno avendo ripercussioni pure sulle case automobilistiche. Mercoledì Trump ha dichiarato che sta valutando la possibilità di concedere ad alcune aziende statunitensi un'esenzione dal suo programma tariffario, ma non è chiaro se stia prendendo in considerazione anche le case automobilistiche.

All’inizio di questa settimana, una società di consulenza automobilistica dell’area di Detroit ha previsto che le vendite di auto negli Stati Uniti e in Canada potrebbero diminuire di 1,8 milioni di veicoli quest’anno e rimanere stagnanti nel prossimo decennio se la guerra commerciale globale dovesse intensificarsi.

Critiche arrivano anche al di fuori dell'America. Il Giappone, pur apprezzando la pausa dei "dazi reciproci", chiede all'amministrazione Trump di intervenire anche sulle altre nuove tariffe doganali, come quella sulle auto.

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