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Dazi di Trump, auto più care di migliaia di dollari e meno scelta per gli americani

Le conseguenze le pagheranno i consumatori americani

Dazi di Trump, auto più care di migliaia di dollari e meno scelta per gli americani
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 28 mar 2025

I dazi del 25% che Trump ha voluto istituire per le auto prodotte al di fuori degli Stati Uniti hanno scosso l'industria automotive e secondo diversi analisti le potenziali conseguenze per il mercato americano saranno importanti e a rimetterci probabilmente saranno i consumatori. Secondo gli analisti, infatti, le principali case automobilistiche possono affrontare i dazi imposti dal presidente Donald Trump in vari modi, ma tutti comportano prezzi più alti, una minore scelta di modelli o limiti alle funzionalità offerte.

LE CONSEGUENZE PER IL MERCATO

Secondo Trump, alla fine i dazi stimoleranno la produzione negli Stati Uniti ma gli analisti affermano che l'effetto immediato sarà sulle scelte delle case automobilistiche che colpiranno i portafogli dei consumatori. Secondo Andy Palmer, ex CEO di Aston Martin, nessuna casa automobilistica può assorbire la tariffa doganale del 25%. I produttori andranno quindi a scaricare il più possibile il peso dei dazi, aumentando i prezzi e contestualmente anche rimuovendo alcune funzionalità dalle vetture per ridurre i costi.

S&P Global Mobility ha stimato giovedì che i dazi faranno scendere le vendite annuali di veicoli negli Stati Uniti in un intervallo tra 14,5 milioni e 15 milioni nei prossimi anni, rispetto ai 16 milioni del 2024. Cox Automotive stima invece che i dazi aggiungeranno 3.000 dollari al costo di un veicolo prodotto negli Stati Uniti e 6.000 dollari ai veicoli prodotti in Canada o Messico.

Erin Keating, analista di Cox, aggiunge che le case automobilistiche sanno di avere all'interno della loro gamma, determinati veicoli che possono tollerare margini di profitto più bassi. Altri, invece, potrebbero semplicemente rivelarsi troppo costosi e la maggior parte di questi sono modelli accessibili fabbricati al di fuori degli Stati Uniti.

Insomma, i prezzi più alti potrebbero escludere dal mercato dell'auto una parte della popolazione. In ogni caso si rischia di avere complessivamente una minore scelta visto che le case automobilistiche potrebbero decidere di non proporre più determinati modelli, soprattutto quelli più accessibili che hanno margini minori.

COSA SUCCEDE ADESSO?

Stando a quanto raccontano gli analisti, i concessionari di auto statunitensi hanno attualmente un inventario abbondante che potrebbe permettere loro di andare avanti per circa 90 giorni. Successivamente saranno costretti ad iniziare ad aumentare i prezzi dei nuovi modelli. Per le case automobilistiche riorganizzarsi richiederà tempo, anche per rivedere la sola catena di fornitura, puntando su aziende americane che quindi sono esenti dai dazi.

Lo scenario è molto complesso, alcuni Paesi stanno trattando con gli Stati Uniti per cercare di trovare un accordo e le case automobilistiche stanno lavorando per trovare una soluzione. Non rimane che attendere e vedere come evolverà questa situazione e quali decisioni saranno prese.

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