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L'annuncio di Donald Trump: dazi al 25% su tutte le auto prodotte all'estero

I nuovi dazi avranno impatti pesantissimi sull'industria auto mondiale

L'annuncio di Donald Trump: dazi al 25% su tutte le auto prodotte all'estero
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 27 mar 2025

Donald Trump ha puntato il dito contro le auto importate negli Stati Uniti e ha chiarito quali fossero i suoi reali propositi. Il Presidente degli Stati Uniti ha infatti annunciato dazi del 25% su tutte le auto non prodotte all'interno del suolo americano. Le nuove tariffe doganali colpiranno quindi tutti i Paesi e non solamente alcuni. Questo significa che salvo sorprese i nuovi dazi colpiranno anche le auto prodotte in Europa

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Così si espresso Donald Trump annunciando i nuovi dazi sulle auto e non solo, puntando il dito contro i Paesi che fanno affari in America prendendosi i posti di lavoro e la ricchezza americana. Il Presidente degli Stati Uniti ha poi aggiunto che i nuovi dazi sulle auto incoraggeranno le case automobilistiche ad investire negli Stati Uniti, sottolineando che già diversi marchi sono tornati ad investire nel Paese. Se una casa automobilistica estera produrrà in America, le auto prodotte del Paese non saranno ovviamente colpite dai dazi e per i cittadini Trump ha fatto sapere che chi acquisterà con un finanziamento un'auto prodotta in America potrà poi dedurre gli interessi dalla dichiarazione dei redditi.

I nuovi dazi rappresentano un'importante escalation nella guerra commerciale di Trump e potrebbero avere effetti a catena enormi lungo le filiere di fornitura del settore automobilistico mondiale. Stando a quanto riporta Automotive News Europe, anche alcuni componenti per auto saranno soggetti ai dazi del 25%.

A questo punto si attendono le contromosse e le ritorsioni da parte dei Paesi colpiti.

LE PRIME REAZIONI

Tra i primi a commentare i nuovi dazi sulle auto è stata la Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen che si è detta molto rammaricata per la decisione di Trump.

Mi rammarico profondamente per la decisione degli Stati Uniti di imporre tariffe sulle esportazioni automobilistiche europee. L'industria automobilistica è un motore di innovazione, competitività e posti di lavoro di alta qualità, attraverso catene di approvvigionamento profondamente integrate su entrambe le sponde dell'Atlantico. Come ho detto in passato, le tariffe sono tasse cattive per le imprese, peggio per i consumatori ugualmente negli Stati Uniti e nell'Unione europea.

Ursula Von der Leyen ha poi aggiunto che l'Unione Europea continuerà a cercare soluzioni negoziate, salvaguardando al contempo i suoi interessi economici. Commenti negativi anche da parte di Canada e Giappone che definisce l'applicazione dei dazi americani estremamente spiacevole. Il Brasile a sua volta fa sapere che non resterà fermo di fronte ai dazi.

ELON MUSK CHE DICE?

Durante il suo intervento, Trump ha elogiato nuovamente Elon Musk, definendolo come un patriota. In ogni caso, pare che il numero uno di Tesla possa non essere molto contento delle nuove tariffe doganali visto che ha dovuto ammettere che avranno effetti non trascurabili per la sua azienda.

Per essere chiari, questo inciderà sul prezzo dei pezzi delle auto Tesla che provengono da altri Paesi. L'impatto sui costi non è banale.

Già, proprio l'impatto dei costi sui prezzi dei pezzi delle auto pare che avrà conseguenze importanti per i consumatori americani. Secondo un'analisi di Anderson Economic Group, questa politica probabilmente farà aumentare vertiginosamente i prezzi delle auto nuove.

Le dichiarazioni del presidente di oggi suggeriscono che gli acquirenti di automobili e i lavoratori del settore automobilistico saranno colpiti da uno shock a partire da meno di un mese. Le tariffe a questi livelli comportano aumenti dei costi da 4.000 a 10.000 dollari per la maggior parte delle auto americane.

Stando all'analisi, l'aumento dei prezzi previsto avrà un effetto negativo drammatico sulle vendite di automobili negli Stati Uniti e causerà perdite di posti di lavoro in Michigan, Ohio, Indiana, Illinois, Missouri, Texas, Carolina del Sud e Alabama, così come in Ontario in Canada. Anderson ha affermato che i produttori cercheranno di sostituire i pezzi e di spostare la produzione per evitare le imposte, ma scaricheranno anche sui clienti e sui concessionari i costi tariffari che inizialmente non potranno essere evitati.

Chi invece elogia la scelta di Trump è il sindacato United Automobile Workers che sottolinea come i dazi siano un segnale di un ritorno a politiche che danno priorità ai lavoratori che costruiscono il Paese, piuttosto che all'avidità di aziende spietate.

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