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Motus-E, rilanciare elettrico e automotive: serve una nuova politica industriale

Auto elettriche ferme al 4,2% di quota di mercato in Italia; serve un cambio di passo

Motus-E, rilanciare elettrico e automotive: serve una nuova politica industriale
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 3 gen 2025

Il settore auto in Europa sta vivendo un momento di difficoltà. In Italia, lo abbiamo visto nella serata di ieri, i numeri sono chiari. Il 2024 ha chiuso sotto le attese iniziali, con una flessione dello 0,5% rispetto al 2023. Inoltre, le prospettive per il 2025 non sono particolarmente positive vista la situazione in cui si trova l'industria automotive. Contestualmente, nel nostro mercato le auto elettriche faticano a trovare spazio con un market share decisamente inferiore alla media europea.

Per Motus-E, sia in Europa e sia in Italia, serve un deciso cambio di passo per poter continuare a competere.

Immatricolazioni totali giù dello 0,5%, auto elettriche ferme al 4,2% di quota di mercato. Per continuare a competere nel mondo ai massimi livelli occorre un cambio di passo in Europa e in Italia.

IL MERCATO DELLE ELETTRICHE 2024 IN ITALIA

Nel 2024 sono state immatricolate 64.983 auto elettriche, il 2% in meno rispetto al 2023, con una quota di mercato del 4,2%. Nel mese di dicembre le auto elettriche registrate in Italia sono state 5.853, il 14% in meno rispetto allo stesso mese del 2023.

L'analisi di Motus-E evidenzia per le BEV una crescita di 6 punti della quota di mercato dei privati nei 12 mesi, a fronte di un calo di 4 punti delle autoimmatricolazioni. Entrando più nello specifico, lo scorso anno, il 53,6% delle immatricolazioni elettriche hanno fatto capo ai privati, l’8,4% alle flotte aziendali, il 9,2% alle autoimmatricolazioni e concessionari e il 28,8% ai noleggi a breve e lungo termine.

Secondo il presidente di Motus-E Fabio Pressi, il generalizzato affanno del mercato auto italiano, lontanissimo ormai dai livelli pre-Covid, testimonia l’urgenza di un’azione corale per proteggere e rilanciare tutti insieme il settore automotive nazionale.

La costruzione anche in Italia, terzo mercato auto europeo, di un ambiente più consapevole e aperto all’elettrico contribuirebbe sensibilmente a contenere l’impatto sull’industria delle discusse multe europee sulle emissioni di CO2, accelerando la diffusione dei veicoli con zero emissioni allo scarico.

Per Pressi, il piano strategico che la Commissione Europea ha promesso, sarà fondamentale per il futuro di questo settore e la questione automotive deve rimanere tra le massime priorità delle politiche nazionali.

L’Italia può e deve continuare a recitare un ruolo da protagonista del panorama automotive, ma per competere ai massimi livelli in un mondo sempre più rivolto all’elettrificazione serve una politica industriale chiara e pragmatica, che aiuti la filiera a evolversi e a innovare. Per questo motivo nelle scorse settimane abbiamo scritto al Governo, per chiedere un maggiore coordinamento istituzionale sulla transizione tecnologica dei trasporti, indispensabile per cogliere le opportunità di una sfida decisiva per l’intero Sistema Paese.

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