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Auto elettriche: sostituire la batteria sarà più economico tra qualche anno

Nei prossimi anni il prezzo delle batterie per auto elettriche calerà sensibilmente e ciò potrebbe rendere più conveniente la loro sostituzione.

Auto elettriche: sostituire la batteria sarà più economico tra qualche anno
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Giuseppe Cutrone
Giuseppe Cutrone
Pubblicato il 28 nov 2024

I prezzi delle batterie delle auto elettriche rappresentano da sempre una delle voci di costo più alte per questo genere di veicoli, tanto che non sono pochi gli automobilistici preoccupati dalla spesa che potrebbero dover affrontare nel caso si rendesse necessario cambiare il pacco batterie della propria auto dopo alcuni anni di utilizzo, magari a proprie spese in quanto fuori dalla garanzia del costruttore.

Ad un recente uno studio che ha dimostrato come le batterie durino più di quanto si creda si aggiunge adesso una statistica di Goldman Sachs, secondo cui entro il 2026 i prezzi delle batterie dovrebbero raggiungere gli 80 dollari per chilowattora, ovvero la metà circa rispetto al costo che avevano nel 2023.

Se queste previsioni si riveleranno giuste, ci troveremo di fronte ad un drastico calo del costo in soli 3 anni, cosa che renderebbe sicuramente più convenienti le auto elettriche. Non è quindi un caso se si ipotizza che la parità di prezzo tra un nuovo veicolo elettrico e uno a benzina potrebbe verificarsi già nel 2026.

Al di là dei positivi riflessi sui listini, i vantaggi di un costo delle batterie dimezzato si farebbero sentire anche e soprattutto sul mercato dell'usato. I clienti potrebbero essere infatti più propensi ad acquistare un veicolo a zero emissioni con qualche anno sulle spalle, dato che un'eventuale sostituzione della batteria per scarsa efficienza non sarebbe così costosa come lo era in passato.

SOSTITUIRE LA BATTERIA SARÀ PIÙ ECONOMICO

Di questo passo, sottolineano alcuni analisti, si arriverà ad una situazione in cui sarà più economico sostituire un pacco batterie di un'auto elettrica che un motore termico di un'auto a benzina o diesel, con l'ulteriore vantaggio che i motori elettrici non hanno le tante componenti meccaniche soggette ad usura e rotture di un motore a combustione con già diversi anni di servizio.

È anche vero che la sostituzione delle batteria non può essere considerata un evento di manutenzione ordinaria, ma si tratta piuttosto di un intervento che avviene di rado. Sotto questo aspetto vanno ricordate le speciali garanzie sulle batterie di 8 anni o 160.000 chilometri (in media sono questi i valori) che quasi tutti i costruttori prevedono e che vanno oltre la classica garanzia standard che copre il veicolo nel suo complesso.

Una tendenza sicuramente significativa potrebbe essere la possibilità che nel 2030 il costo di sostituzione di una batteria potrebbe essere compensato dalla sua rivendita sul mercato dell'usato. Le stime vedono infatti una seconda vita utile per le vecchie batterie e ciò, secondo alcuni osservatori, significherebbe un ulteriore abbassamento del costo delle batterie nuove di almeno una decina di dollari al chilowattora.

LA TENDENZA AL RIBASSO PIÙ EVIDENTE ENTRO IL 2030

Tornando al rapporto di Goldman Sachs, si nota come le cose andranno a migliorare ancora di più negli anni successivi. Lo studio afferma infatti che entro il 2030 il prezzo stimato delle batterie potrebbe scendere fino a 64 dollari per chilowattora, ma non mancano analisi alternative che parlando addirittura di prezzi compresi tra 45 e addirittura 32 dollari per chilowattora.

La guerra dei numeri è insomma aperta, ma va ammesso che alcune proiezioni sembrano effettivamente poco realistiche. Il messaggio comune è però che i prezzi delle batterie sono destinati sicuramente a scendere, per cui in futuro si avranno certamente vetture elettriche più economiche e con una maggiore attrattività sul mercato dell'usato.

In molti si chiederanno probabilmente il motivo per cui ci sarà questo calo dei prezzi. Le ragioni, secondo Goldman Sachs, sarebbero legate all'andamento dei costi delle materie prime, anch'esse destinate a diventare più convenienti nei prossimi cinque o sei anni.

LE RAGIONI DIETRO AL CALO DEI PREZZI

Considerando che circa il 60% del costo totale di un pacco batterie deriva dai metalli usati, non sorprende che il calo di elementi come litio e cobalto potrebbe avere benefici influssi sul costo finale degli accumulatori, con conseguenze a cascata anche sui prezzi di listino delle vetture elettriche o ibride che ne fanno uso.

Spiegare la tendenza al ribasso con il solo calo dei prezzi delle materie prime è comunque riduttivo. Per questo motivo diverse fonti parlano di un insieme di fattori capaci di contribuire al contenimento dei prezzi delle batterie, tra cui la maggiore densità energetica favorita dalle nuove tecnologie produttive che incidono anche sul rapporto qualità-prezzo, nonché il riciclaggio e il riutilizzo dei materiali usati che evita ai produttori di dover ricorrere interamente alla filiera di fornitori per l'acquisto di nuove materie prime.

Tornando al rapporto di Goldman Sachs si nota come le cose andranno a migliorare ancora di più negli anni successivi. Lo studio afferma infatti che entro il 2030 il prezzo stimato delle batterie potrebbe scendere fino a 64 dollari per chilowattora, ma non mancano analisi alternative che parlando addirittura di prezzi compresi tra 45 e addirittura 32 dollari per chilowattora.

La guerra dei numeri è insomma aperta, ma va ammesso che alcune proiezioni sembrano effettivamente poco realistiche. Il messaggio comune è però che i prezzi delle batterie sono destinati sicuramente a scendere, per cui in futuro si avranno certamente vetture elettriche più economiche e con una maggiore attrattività sul mercato dell'usato.

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