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Revisione regole sulle emissioni di CO2. L'Italia trova nuovi appoggi tra i Paesi UE

Il ministro ribadisce la necessità di arrivare a cambiare la politica industriale europea. Si alla neutralità tecnologica

Revisione regole sulle emissioni di CO2. L'Italia trova nuovi appoggi tra i Paesi UE
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 27 nov 2024

L'Italia inizia a trovare appoggi alla proposta di anticipare al 2025 la revisione delle regole del Green Deal originariamente prevista per il 2026. Come sappiamo, il ministro Urso ha preparato un documento che sarà presentato a breve al Consiglio Ue Competitività a Bruxelles a cui ha collaborato la Repubblica Ceca. A quanto pare, alla proposta italiana hanno aderito anche Austria, Bulgaria, Romania, Slovacchia e Polonia. Basterà per convincere l'UE ad avviare un processo di revisione anticipato del percorso che dovrebbe portare alla fine a mettere la parola fine alla vendita di nuove auto endotermiche nel 2035?

Sappiamo che sul piatto c'è pure la proposta di modificare i ben più stringenti limiti sulle emissioni di CO2 che dovrebbero entrare in vigore il prossimo anno e che diverse case automobilistiche potrebbero non riuscire a rispettare, con il rischio che l'UE eroghi pesanti multe.

Su questo tema proprio di recente era intervenuta anche la Germania con una posizione simile a quella italiana, chiedendo che l'UE sospenda le multe previste dalla normativa per chi non rispetta i limiti nel 2025. Nei prossimi giorni vedremo quello che succederà dato che più volte di recente l'UE ha fatto sapere che non intende rivedere il percorso del Green Deal.

COSA SI CHIEDE?

Oltre ad anticipare la revisione delle regole dal 2026 al 2025, i Paesi firmatari del documento chiedono all'UE una strategia industriale a lungo termine per l’automotive e un piano di investimenti pluriennale. Si chiede anche a Bruxelles di presentare al più presto una relazione sullo stato di avanzamento e una valutazione completa sulle norme. Inoltre, i Paesi che presenteranno il documento chiedono inoltre di anticipare anche la revisione degli standard di emissione dei veicoli pesanti, attualmente fissata al 2027.

Si ribadisce poi la necessità di adottare il principio della neutralità tecnologica che permetta di aprire la strada ad altre tipologie di alimentazione oltre all'elettrico e all'idrogeno. Pare che nel documento non ci sia un riferimento esplicito ai biocarburanti, un tema molto caro all'Italia. In ogni caso, si suggerisce di dar vita a un approccio di calcolo delle emissioni alternativo, aprendo la strada quindi ad altre tecnologie per contribuire al raggiungimento degli obiettivi.

CAMBIARE LA POLITICA INDUSTRIALE EUROPEA

Parlando con i rappresentanti dei metalmeccanici, Urso ha ribadito la necessità di arrivare a cambiare la politica industriale europea vista la situazione che sta vivendo il settore automotive. Tra licenziamenti e chiusure di fabbriche, Urso parla esplicitamente di "bollettino di guerra".

Abbiamo davanti un bollettino di guerra, con chiusure e la rinuncia a progetti. Dobbiamo intervenire subito cambiando la politica industriale europea affinché sia sostenibile per le imprese e il lavoro europeo di fronte alla concorrenza, a volte sleale di altri attori di altri continenti. È assolutamente necessario rivedere – come noi chiediamo all’Europa – modalità e tempistiche anche attraverso una piena visione di neutralità tecnologica. Ci aspettiamo che gli altri paesi europei convergano in questa direzione perché penso che ci sia ormai la consapevolezza in Europa che occorre intervenire subito per cambiare le regole e raggiungere la piena sostenibilità, la competitività dell’industria europea dell’auto che oggi è seriamente compromessa.

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