Northvolt presenta istanza di fallimento negli USA. Cosa accade adesso
Il produttore di batterie oer auto elettriche Northvolt ha deciso di presentare un'istanza di fallimento ai sensi del Chapter 11 degli Stati Uniti.
L'azienda svedese Northvolt ha presentato un'istanza di fallimento negli Stati Uniti ai sensi del Chapter 11. Una mossa necessaria per il produttore di batterie per auto elettriche attuata allo scopo di ristrutturare il proprio debito e avviare un percorso di ridimensionamento delle proprie attività, così da adattare le operazioni alle esigenze dei clienti e stabilire una base solida per il prosieguo delle sue attività, come riportato nel comunicato stampa ufficiale.
In altre parole, Northvolt punta a rendere sostenibile il proprio giro d'affari in seguito ai contraccolpi subiti negli ultimi mesi, tra cui va segnalato l'annullamento dell'ordine di fornitura di batterie da parte di BMW del valore di 2 miliardi di euro. Una situazione che, unita alle difficoltà delle auto elettriche sul mercato europeo, ha portato il produttore di batterie a ridurre il proprio personale.
La presentazione dell'istanza di fallimento apre per Northvolt nuovi scenari, sebbene a livello operativo l'azienda continuerà a lavorare regolarmente. Proseguiranno infatti le consegne ai clienti e verranno assicurati l'ottemperanza degli obblighi verso i fornitori e i pagamenti degli stipendi dei dipendenti.
Tutto questo può avvenire perché il processo di ristrutturazione basato sul Chapter 11 degli Stati Uniti è differente da una procedura di fallimento o di amministrazione controllata di altri paesi europei, Svezia inclusa.
LA SITUAZIONE IN ATTESA DI EVENTUALI INVESTITORI
Tra i vantaggi della soluzione Chapter 11 scelta da Northvolt c'è l'accesso a nuove fonti di finanziamento che potrebbero aiutare il produttore a superare la fase di difficoltà finanziaria con la speranza di trovare nel frattempo nuovi investitori. A tal proposito, nelle scorse settimane si era parlato di un presunto interesse di Volvo, già partner di Northvolt in Novo Energy.
In attesa di eventuali gruppi interessati, l'azienda svedese andrà avanti per la propria strada continuando a lavorare sui progetti annunciati, mettendo in atto al tempo stesso un piano di risanamento che dovrebbe concludersi nel primo trimestre del 2025.
Al momento, Northvolt dispone di circa 30 milioni di dollari in liquidità, una somma che, secondo alcune stime, sarebbe sufficienti per coprire le spese operative per una settimana. Il produttore svedese ha accumulato nel corso degli anni un debito di 5,8 miliardi di dollari e ha ottenuto 100 milioni di dollari in nuovi fondi da impiegare per mettere in atto il proprio processo di ristrutturazione.