Donald Trump eletto, possibili problemi per l'industria auto europea?
In campagna elettorale, Trump ha più volta minacciato di colpire l'industri automotive europea con dazi. Lo farà davvero?

Donald Trump è stato rieletto, sconfiggendo la democratica Kamala Harris. Il Tycoon è diventato così il 47esimo presidente degli Stati Uniti. La vittoria avrà importanti conseguenze sulle scelte che prenderà il Paese nel prossimo futuro in tanti ambiti, anche nel settore automotive che è stato più volte al centro della campagna elettorale di Trump. Quello che potrebbe attuare è stato chiarito più volte durante i suoi comizi ma se il nuovo Presidente americano tradurrà davvero in realtà quello che ha preannunciato, ci potrebbero essere conseguenze importanti per il settore automotive europeo.
RISCHIO DAZI?
Oggi si discute molto sui dazi che la Commissione Europea ha voluto istituire sulle auto elettriche cinesi. Dazi che però adesso potrebbero arrivare anche a colpire l'industria automotive europea.
Infatti, in uno dei suoi ultimi comizi, Trump ha attaccato direttamente l'UE prefigurando la possibilità di istituire dei dazi sulle importazioni dei marchi europei. Il problema sollevato dal tycoon è relativo al fatto che non compriamo nulla dagli USA, in particolare le auto, mentre le strade americane sono "piene" di auto di costruttori europei. Per risolvere questo problema alla radice, Trump ha promesso di tassare le importazioni delle vetture che arrivano dal Vecchio Continente.
Quando si tratta di scambi commerciali sono dei veri delinquenti. Non comprano le nostre auto, non comprano i nostri prodotti agricoli, non comprano niente. In compenso ci danno le loro Mercedes, le loro BMW, le loro Volkswagen. Vendono milioni e milioni di auto negli Stati Uniti.
Trump ha pure raccontato un aneddoto con protagonista Angela Merkel. A quanto pare, alcuni anni fa avrebbe chiesto all'ex cancelliera tedesca quante Chevrolet circolavano a Berlino. La risposta è stata che probabilmente non ne erano presenti.
E infatti ha ragione, ma non è giusto. Ci stanno fregando, tutto il mondo ci sta fregando. Ma metterò fine a tutto questo, l’Europa dovrà pagare un prezzo elevato.
Ovviamente parliamo di affermazioni fatte durante la campagna elettorale che hanno spesso un significato ben preciso. Una cosa ben diversa è poi passare nei fatti ma lo scopriremo nel corso dei prossimi mesi. In ogni caso, visto la situazione delicata in cui versa oggi il settore automotive europeo, l'arrivo di nuovi problemi andrebbero a pesare moltissimo.
MUSK È UN SUPERGENIO
Lo sappiamo bene, a Donald Trump le auto elettriche non sono mai piaciute. Le posizioni del tycoon si sono poi ammorbidite anche per via del fatto che tra i suoi più grandi estimatori e sostenitori c'è Elon Musk. E proprio Musk è stato ringraziato pubblicamente da Trump che lo ha definito un "supergenio". Come sappiamo, per il numero uno di Tesla ci potrebbe essere un ruolo come capo del Doge, Department of Government Efficiency che possiamo tranquillamente considerare come "ministro dell'efficienza".
Più importante sarà capire come Trump intenderà comportarsi con il settore delle auto elettriche. C'è infatti il rischio che possa rivedere o addirittura cancellare l'Inflation Reduction Act (Ira) di Biden e tutti gli incentivi per la transizione verso le BEV. La campagna elettorale è però ufficialmente conclusa. Nei prossimi mesi potremo quindi capire meglio come Trump intenderà davvero comportarsi con l'industria automotive. Salirà la tensione con l'UE? Rivedrà l'approccio verso la transizione del settore dei trasporti? Lo scopriremo.