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Brembo si prepara al GP di Sao Paulo: ecco alcune curiosità da sapere

Ecco 5 curiosità sul gran premio di Sao Paulo emerse dall'analisi Brembo.

Brembo si prepara al GP di Sao Paulo: ecco alcune curiosità da sapere
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Gabriele Lupo
Gabriele Lupo
Pubblicato il 30 ott 2024

La stagione di Formula 1 arriva al suo ventunesimo appuntamento con il GP di São Paulo, erede del GP del Brasile che ha visto 47 edizioni. Con l'obiettivo di rendere questo Gran Premio famoso in tutto il mondo, dopo le due edizioni saltate a causa del Covid-19, la gara ha preso il nome della metropoli brasiliana e, secondo quanto riportato dallo stesso Sindaco di São Paulo, questo cambio di nome ha portato alla città ricavi aggiuntivi per oltre 240 milioni di euro l'anno. 

UN CIRCUITO DIFFICILE

I tecnici Brembo classificano l'Autódromo José Carlos Pace, lungo 4.309 metri, come un circuito di media difficoltà per i freni, assegnandogli un indice di 3 su una scala da 1 a 5. Questo è dovuto ai rettilinei relativamente brevi e alle sole 5 frenate per giro, che complessivamente durano poco più di 10 secondi e mezzo. Di queste frenate, due richiedono meno di 2 secondi di utilizzo dei freni, e altre due non superano una decelerazione di 3,8 g.

DUE VARIANTI DI DISCHI

Quest'anno, i team di Formula 1 stanno impiegando due tipologie di dischi in carbonio Brembo: i "wide spline" e i "single sided spline", ciascuno con vantaggi specifici. Nei dischi "wide spline", lo spessore della sezione di trascinamento (la parte a contatto con la campana) è identico a quello del disco, mentre nei "single sided spline" questo spessore è ridotto, permettendo una ventilazione diversa e un miglior posizionamento nel corner ruota. Tuttavia, questa seconda configurazione compromette parzialmente la resistenza del carbonio alle sollecitazioni meccaniche, limitando anche le possibilità di foratura per la ventilazione. La scelta tra le due opzioni dipende dalle caratteristiche della singola monoposto e dalle esigenze specifiche dei vari circuiti.

ATTENZIONE ALLA PRIMA CURVA

La curva più impegnativa per i freni all’Autódromo José Carlos Pace è la prima, dove le monoposto passano da 337 km/h a 124 km/h in appena 2,41 secondi, coprendo una distanza di 130 metri. I piloti affrontano una decelerazione di 4,6 g e applicano una pressione sul pedale del freno pari a 139 kg. In questa frenata, la potenza sviluppata dal sistema frenante raggiunge i 2.486 kW.

IL DEBUTTO DI BREMBO

Brembo fece il suo debutto in Formula 1 nel 1975, fornendo una piccola quantità di dischi in ghisa alla Scuderia Ferrari. Quell’anno, Ferrari riuscì a riconquistare i titoli Piloti e Costruttori dopo un'assenza di 11 anni. Il campionato del 1976 iniziò il quarto fine settimana di gennaio con il Gran Premio del Brasile. Essendo il campione in carica, Niki Lauda sfoggiò sulla carrozzeria della sua Ferrari 312T il numero uno e onorò questo prestigioso riconoscimento vincendo a Interlagos, tagliando il traguardo con 18 secondi di vantaggio dopo aver preso il comando della gara al nono giro.

LA MONOPOSTO DI UN CAMPIONE

Il Gran Premio di São Paulo rende omaggio ad Ayrton Senna, scomparso 30 anni fa, con una serie di tributi commemorativi. In collaborazione con Honda, la McLaren presenterà la MP4/5B, equipaggiata con pinze Brembo, con cui Senna conquistò il campionato mondiale nel 1990. La monoposto effettuerà un giro di pista, ma al momento non si sa chi avrà l’onore di guidarla. È interessante notare che Senna si batté personalmente con il team inglese per avere i freni Brembo, che aveva già sperimentato con successo durante il suo periodo alla Lotus.

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