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Germania, Francia e Spagna: no alla revisione dello stop alle endotermiche

Se la possibilità di anticipare la data per modificare le regole del Green Deal trova consensi, molti pPesi si sono schierati contro il cambio della data del 2035

Germania, Francia e Spagna: no alla revisione dello stop alle endotermiche
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 30 set 2024

L'Italia, lo abbiamo visto, sta facendo pressione a livello europeo per tentare di anticipare la clausola di revisione del Green Deal dal 2026 al 2025. La proposta del Governo è stata dettagliata dal ministro Adolfo Urso nei giorni scorsi. Abbiamo visto che se non si predisporranno strumenti precisi a livello europeo per consentire di arrivare in maniera efficace al traguardo del 2035, sarebbe preferibile posticipare la data a parte dalla quale non sarà più consentito vendere in Unione Europea nuove vetture endotermiche. Inoltre, il Governo ha chiesto anche di rivedere la data del 2025 per l'introduzione dei nuovi limiti sulle emissioni di CO2 per le case automobilistiche, impossibili da raggiungere secondo qualcuno.

Il Governo italiano punta sulla delicata situazione del settore automotive europeo per trovare appoggi dagli altri Paesi membri in maniera tale da poter spingere sulla Commissione Europea per anticipare al 2025 la data di revisione delle regole.

FAVOREVOLI E CONTRARI?

Il Governo italiano ha parlato di un largo consenso sulla sua proposta di anticipare la data sulla revisione delle regole. Sono stati fatti i nomi di Spagna, Austria, Paesi Bassi, Romania, Malta, Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca e Lettonia. Secondo Urso ci sarebbe già oggi una maggioranza sufficiente di Paesi pronti a chiedere, attraverso il rapporto che stanno preparando, che la clausola di revisione venga esercitata prima.

Per quanto riguarda la Germania, in un primo momento il ministro Robert Habeck sembrava aver appoggiato la proposta di Urso. Successivamente, è stato chiarito che non si intende mettere in discussione la data del 2035 ed indebolire le normative sul clima. Inoltre, niente spazio per i biocarburanti come, invece, vorrebbe l'Italia.

Le discussioni tra i ministri UE su questo tema sarebbero state comunque interlocutorie. La decisione spetta alla Commissione Europea e per arrivare a modificare la data della revisione delle regole dal 2026 al 2025 serve una precisa modifica legislativa.

Comunque se la possibilità di anticipare questa data sta trovando aperture tra i Paesi membri, anche solo per evitare le multe alle case automobilistiche, molto più chiara appare la posizione sul 2035. Come sottolinea la Germania, "mettere in discussione l’obiettivo del 2035 di eliminazione del motore a combustione non è certo il nostro obiettivo".

No ad un cambio di data anche da Paesi come Francia e Spagna, oltre a Danimarca, Svezia e Polonia. Insomma, si può valutare di poter cambiare qualcosa in anticipo, bisogna dotarsi di nuovi strumenti per garantire un più efficace percorso per la transizione ma la data del 2035 trova ancora un generale consenso tra molti Paesi UE.

In ogni caso sembra esserci una spaccatura tra i Paesi UE sul percorso da adottare. Un tema certamente caldo di cui se ne discuterà ancora molto nelle prossime settimane.

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