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ACEA, serve un'azione urgente. Bisogna cambiare le regole UE sulle emissioni

Le case automobilistiche europee, unite nell'ACEA, chiedono alle istituzioni dell'UE di proporre urgenti misure di sostegno prima che i nuovi obiettivi di CO2 per auto e furgoni entrino in vigore nel 2025.

ACEA, serve un'azione urgente. Bisogna cambiare le regole UE sulle emissioni
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 19 set 2024

I risultati del mercato auto europeo che vedono il continuo calo delle vendite delle auto elettriche mese dopo mese sta preoccupando l'industria automotive del Vecchio Continente. ACEA, l'associazione dei costruttori europei di auto, ha lanciato un allarme, sottolineando che la continua riduzione della quota di mercato delle auto elettriche nell'UE invia un segnale estremamente preoccupante all'industria e ai decisori politici.

Per questo, i produttori auto che aderiscono ad ACEA invitano le istituzioni dell'Unione Europea a presentare misure di soccorso urgenti prima che i nuovi obiettivi di CO2 per auto e furgoni entrino in vigore nel 2025. Inoltre, esortano la Commissione europea ad anticipare al 2025 le revisioni della normativa sulla CO2 per veicoli leggeri e pesanti, attualmente programmate rispettivamente per il 2026 e il 2027.

Insomma, la richiesta è chiara. ACEA ribadisce ulteriormente la necessità di rivedere gli obiettivi delle emissioni di CO2 previsti per il prossimo anno. Un tema che era stato lanciato da Luca de Meo (presidente ACEA) un po' di tempo fa quando aveva raccontato che le case automobilistiche europee faranno fatica a rispettare gli obiettivi richiesti dall'UE e quindi rischiano multe pesantissime.

Su questo tema era poi intervenuto anche Carlos Tavares, CEO di Stellantis, che invece la vede molto diversamente, affermando che le regole erano note da tempo e che loro hanno lavorato per farsi trovare pronti. Cambiare oggi le regole, afferma il manager portoghese, sarebbe surreale.

ACEA chiede poi alla Commissione di anticipare le revisioni delle regole sulla CO2 (sostanzialmente il percorso per arrivare allo stop alle endotermiche nel 2035 che si vuole modificare) già nel 2025, posizione che era stata espressa poco tempo fa anche dal Governo italiano.

L’UNIONE EUROPEA NON È COMPETITIVA

L'industria automobilistica europea sostiene l'accordo di Parigi e gli obiettivi di decarbonizzazione dei trasporti dell'UE per il 2050 e ha investito miliardi nell'elettrificazione per immettere i veicoli sul mercato. Oggi, la tecnologia dei veicoli e la disponibilità di veicoli a zero emissioni non sono colli di bottiglia.

I costruttori rappresentati da ACEA affermano che stanno "facendo la loro parte in questa transizione, ma sfortunatamente, gli altri elementi necessari per questo cambiamento sistemico non sono in atto. Un fattore aggravante è la rapida erosione della competitività dell'UE, come confermato nel rapporto Draghi".

Secondo ACEA, mancano le condizioni cruciali per raggiungere la spinta necessaria nella produzione e nell'adozione di veicoli a zero emissioni: infrastrutture di ricarica e rifornimento di idrogeno, nonché un ambiente di produzione competitivo, energia verde accessibile, incentivi per l'acquisto e una fornitura sicura di materie prime, idrogeno e batterie. Anche la crescita economica, l'accettazione da parte dei consumatori e la fiducia nelle infrastrutture non si sono sviluppate a sufficienza.

Di conseguenza, secondo ACEA, la transizione verso le emissioni zero è altamente impegnativa, con crescenti preoccupazioni circa il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 per auto e furgoni entro il 2025. Le attuali norme non tengono conto del profondo cambiamento del clima geopolitico ed economico degli ultimi anni e l'incapacità intrinseca della legge di adattarsi agli sviluppi del mondo reale erode ulteriormente la competitività del settore.

L'associazione aggiunge che questa situazione solleva la spaventosa prospettiva di multe multimiliardarie, che altrimenti potrebbero essere investite nella transizione verso le emissioni zero, o di inutili tagli alla produzione, perdite di posti di lavoro e un indebolimento della filiera europea di fornitura e valore, in un momento in cui ci troviamo ad affrontare una forte concorrenza da parte di altre regioni produttrici di automobili.

NECESSARIA UN’AZIONE URGENTE

Visto l'attuale scenario, per ACEA l'industria non può permettersi di attendere la revisione delle normative sulla CO2 nel 2026 e nel 2027.

Abbiamo bisogno di un'azione urgente e significativa ora per invertire la tendenza al ribasso, ripristinare la competitività dell'industria dell'UE e ridurre le vulnerabilità strategiche. Per i veicoli pesanti, una revisione anticipata sarà inoltre assolutamente fondamentale per garantire che condizioni vitali come le infrastrutture per camion e autobus vengano ampliate in tempo.

Infine, l'associazione aggiunge di essere pronta a discutere un pacchetto di misure di sostegno a breve termine per gli obiettivi di CO2 del 2025 per auto e furgoni, nonché una revisione rapida, completa e solida delle normative sulla CO2 sia per auto che per camion, oltre a una legislazione secondaria mirata, per avviare con decisione la transizione verso le emissioni zero e garantire il futuro industriale dell'Europa.

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