ASAPS, quasi 3.000 morti in 10 anni per conducenti senza patente
Dai soli incidenti con conseguenze alle persone emergerebbe che il 10% delle auto circolanti hanno alla guida un conducente privo di patente

Il dato è di quelli che fa riflettere ed arriva dall'Ufficio Studi ASAPS (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale) che ha elaborato i dati ISTAT sui decessi e feriti sulle strade italiane causati da conducenti senza patente. A quanto pare, tra il 2013 e il 2022 sono state quasi 3.000 (2.967 per la precisione) le persone uccise per mano di conducenti privi di patente. Parliamo di conducenti che non hanno mai conseguito la patente o che è stata revocata/sospesa.
Invece, sono ben 53.051 i feriti. Il 2022 è stato l'anno peggiore con 342 morti e 7.568 feriti. Impressionante il dato che emerge sui conducenti che guidano senza patente. Basandosi solamente sugli incidenti con conseguenze alle persone, emergerebbe che il 10% delle auto circolanti hanno alla guida un conducente privo di patente. Un fenomeno che sarebbe in crescita, nonostante dal 2016 la guida senza patente è diventata aggravante nell’omicidio stradale e nel reato di lesioni personali stradali.
SANZIONI PESANTI
Quanto rischia una persona se colta alla guida senza patente? ASAPS ricorda che le sanzioni ammontano da 5.100 a 30.599 euro (pagamento entro 5 giorni scontato 30% 3.570 euro). Inoltre, è previsto il fermo amministrativo del veicolo per 3 mesi. Nel caso di recidiva nel biennio scatta la denuncia penale che può portare alla sanzione dell’arresto fino ad un anno e alla confisca del veicolo. Prevista anche una sanzione per il proprietario del veicolo, salvo che la circolazione sia avvenuta contro la sua volontà.
Nei confronti del proprietario del veicolo o di chiunque abbia la materiale disponibilità dello stesso, salvo che la circolazione sia avvenuta contro la sua volontà, verrà contestato l’incauto affidamento che prevede una sanziona amministrativa da 397 a 1.592 euro.
Tuttavia, ASAPS evidenzia una criticità connessa ai controlli su strada. Per accertare una recidiva serve poter disporre delle informazioni. A quanto pare, non esiste una banca-dati delle violazioni tra tutti gli organi di polizia stradale. Spiega ASAPS:
Le Polizie Locali non accedono allo SDI del Ministero dell’Interno, dove vengono inserire anche queste violazioni, e pertanto un'eventuale seconda sanzione per guida senza patente nel biennio contestata da altro organo che non sia il primo, quasi mai vedrà scattare la notizia di reato in Procura. Una depenalizzazione voluta dal legislatore nel 2016, con effetti deflattivi sui procedimenti penali, ma che sta portando ad un preoccupante aumento dei casi.
Dati, dunque, che devono far riflettere. Su questo tema, Giordano Biserni, Presidente ASAPS, ha commentato:
Il tema degli omicidi stradali provocati da conducenti privi di patente torna alla ribalta dopo gravi e recenti incidenti in cui hanno perso la vita ragazzi, ma è più ampio perché riguarda anche la semplice circolazione di soggetti privi del titolo di guida e dovrà essere valutato in generale dal legislatore nei lavori parlamentari per la riforma del codice della strada ora all’esame della Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati. Va ricordato che nel 1999 la norma fu depenalizzata e nel 2007 tornò ad essere reato, a causa dei dati molto negativi degli incidenti in Italia. Poi nuova retromarcia nel 2016, con il ritorno alle sanzioni amministrative e a violazioni penali solo in caso di recidiva. Se i processi sono diminuiti, i dati del 2022 – i peggiori del decennio – ci devono preoccupare, anche per le fughe dopo incidente stradale con molti “pirati” privi di patente che lasciano le vittime a terra senza prestare soccorso, e le statistiche ci dicono che molti erano stranieri, anche con casi di minorenni alla guida