Taxi: per l'Antitrust servono più licenze a Roma, Milano e Napoli
L'Antitrust richiama Roma, Milano e Napoli sui taxi

Il tema delle licenze dei taxi nelle città è al centro di diverse polemiche da diverso tempo. Come abbiamo visto, il Governo, attraverso il Dl "Asset ed investimenti", era intervenuto, dando ai comuni la possibilità di aumentare le licenze del 20%. Misura che, però, non sembra bastare, almeno nelle grandi città dove la richiesta dei taxi è molto alta. Su questo tema è intervenuto l'Antitrust che chiede ai comuni di Roma, Milano e Napoli di adeguare il numero di licenze e di superare il tetto del 20% previsto dal dl Asset.
NUMERO DI LICENZE INADEGUATO
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato fa sapere di aver inviato a questi comuni una "segnalazione sulle criticità riscontrate nell’erogazione del servizio taxi a danno degli utenti, in termini di qualità ed efficienza del servizio reso". L'Antitrust aggiunge che è emersa una diffusa e strutturale inadeguatezza del numero delle licenze attive rispetto alla domanda del servizio taxi. Tale situazione ha portato ad un numero molto elevato di richieste inevase e a lunghi tempi d'attesa. A Roma, per esempio, la percentuale di richieste inevase, che tra gennaio e febbraio era intorno al 14 – 15%, a giugno e luglio è salita a circa il 45%.
L’indagine svolta fotografa un contesto in cui a Roma il numero di licenze attive è pari a 7.962, cui corrispondono 2,8 licenze ogni 1.000 residenti; a Milano le 4.853 licenze attive sono pari a 3,5 licenze ogni 1.000 residenti; a Napoli, a fronte di 2.364 licenze attive, sono disponibili 2,6 licenze ogni 1.000 abitanti.
Vista l'attuale situazione, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sollecita i comuni di Roma, Milano e Napoli ad adeguare il numero delle licenze taxi alla domanda di tali servizi, andando oltre il tetto del 20% fissato dal decreto Asset. Per questo, si sollecita anche l'istituzione, in tempi brevi, di bandi di concorso per l’assegnazione delle nuove licenze.
Ma non è finita qui. Infatti, l'Autorità, nell'ottica di migliorare il servizio offerto, auspica l'attuazione di ulteriori misure come la "regolamentazione dell’istituto delle doppie guide (attualmente presente a Roma e a Milano ma non a Napoli); l’implementazione del taxi sharing; l’efficientamento dei turni, per renderli più flessibili".
Infine, l'Antitrust raccomanda l’esercizio di un "monitoraggio, attivo ed efficace, sull’adeguatezza dell’offerta del servizio taxi e sull’effettiva prestazione del servizio stesso, adottando adeguati meccanismi di controllo, i cui esiti dovranno essere adeguatamente pubblicizzati".