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Auto elettriche, Motus-E: Italia in ritardo rispetto ai principali mercati europei

Rimodulare e stabilizzare gli incentivi è sempre più urgente

Auto elettriche, Motus-E: Italia in ritardo rispetto ai principali mercati europei
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 3 nov 2023

Ad ottobre 2023, le immatricolazioni delle auto elettriche sono aumentate, in Italia, del 56% rispetto allo stesso periodo del 2022. La quota di mercato, però, rimane appena poco sopra il 4% (4,1% per la precisione rispetto al 3,6% di ottobre 2022).

Nei primi 10 mesi dell’anno le auto elettriche immatricolate in Italia sono state 51.513, pari ad una crescita del 30,8% rispetto allo stesso periodo del 2022, con una quota di mercato pari al 3,9% (dal 3,6% dello stesso periodo del 2022). Il parco circolante full electric, in Italia, si è attestato al 30 ottobre a 214.363 unità.

Secondo Motus-E il risultato del mese di ottobre non basta per stare al passo con i Paesi europei. Infatti, per l'associazione, i dati mostrano ancora una volta il ritardo dell’Italia sull’elettrico rispetto agli altri principali mercati europei, con il sorpasso subito dalla Spagna.

Motus-E evidenzia che oramai da 6 mesi il Paese iberico mostra un market share delle auto elettriche costantemente superiore all’Italia: l’ultimo confronto diretto disponibile, sui dati di settembre, vede in particolare la quota di mercato delle BEV al 5,8% in Spagna e al 3,6% in Italia, mentre nei primi 9 mesi dell’anno il valore si attesta rispettivamente al 5,2% e al 3,9%. Addirittura, rispetto al 2021, le immatricolazioni di auto elettriche in Spagna hanno segnato un +144% nei primi nove mesi del 2023, mentre in Italia la variazione è stata pari al -5%. Il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, commenta:

Purtroppo i numeri relegano l’Italia sempre più indietro nel passaggio alla mobilità elettrica. Dopo la scivolata del 2022, anche quest’anno sarà difficile tornare sui livelli del mercato BEV del 2021, a fronte della costante crescita messa a segno nei Paesi con cui dovremmo ambire a competere.

Per Motus-E, a questo punto è urgente arrivare a rimodulare e stabilizzare gli incentivi.

A pesare sono in primis i sistemi incentivanti ereditati dai precedenti governi che potrebbero essere ben più efficaci sfruttando meglio le risorse già stanziate, anche per flotte e noleggi. Ma a incidere è anche l’incertezza sulle agevolazioni, che frena chi sta attendendo l’annunciata rimodulazione dei bonus.

Francesco Naso giudica positivamente i piani dei costruttori europei di lanciare sul mercato modelli elettrici sotto i 25 mila euro. Vetture che permetteranno di stimolare il mercato.

Sicuramente l’impegno dei costruttori europei per immettere sul mercato sempre più modelli sotto i 25.000 euro – incentivi esclusi – darà un’importante scossa al mercato anche perché, analizzando l’andamento del mercato tedesco dopo lo stop degli incentivi alle elettriche, si nota come al calo dei BEV corrisponda una contrazione del mercato totale, il che vuol dire che stimolare la domanda full electric significa fare il bene del mercato auto tutto. In questo momento, peraltro, i costruttori stanno ultimando i piani di mercato per il 2024: è sempre più urgente quindi che l’Italia si doti di un quadro incentivante chiaro.

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