Caro carburanti, dal Governo via libera al micro bonus
Entro 30 giorni arriverà un apposito decreto legge in cui sarà specificato l'ammontare del bonus per ogni singolo nucleo familiare

Nella serata di ieri, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di energia, interventi per sostenere il potere di acquisto e a tutela del risparmio. Tra queste, c'è anche un micro bonus contro il caro carburanti. Di questa iniziativa ne avevamo già parlato alcune volte negli ultimi giorni e già sapevamo che si sarebbe trattata di una misura estremamente ridotta, pensata solamente per la fascia di popolazione meno abbiente.
Infatti, il bonus è destinato ad essere caricato sulla social card "Dedicata a te", la carta di pagamento prepagata da 382,50 euro lanciata a luglio e destinata a nuclei familiari con Isee inferiore ai 15 mila euro. Il Governo ha stanziato 100 milioni di euro per questa misura.
Inoltre, si integra il beneficio di riduzione delle bollette di energia elettrica e gas con un contributo straordinario alle spese di riscaldamento per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2023 e si consente l’uso della social card (oggi utilizzata per l’acquisto di generi alimentari dai nuclei familiari con ISEE fino a 15 mila euro) anche per l’acquisto di carburanti: a tal fine le risorse destinate alla social card sono incrementate di 100 milioni di euro.
Sebbene si parlasse insistentemente di un bonus di 80 euro al mese, ufficialmente l'importo deve essere ancora deciso. Infatti, entro 30 giorni arriverà un apposito decreto legge in cui sarà specificato l'ammontare del bonus per ogni singolo nucleo familiare.
Entro trenta giorni dall’entrata in vigore della presente disposizione, con decreto del Ministro delle Imprese e del made in Italy, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, sono stabiliti: l’ammontare del beneficio aggiuntivo per singolo nucleo familiare; le modalità e le condizioni di accreditamento delle imprese autorizzate alla vendita di carburanti che aderiscono a piani di contenimento dei costi del prezzo alla pompa.
LE REAZIONI
Con l'ufficializzazione di questo micro bonus contro il caro carburante, sono arrivate le prime reazioni. In particolare, sono arrivate critiche da parte del Presidente Fegica (sindacato dei benzinai), Roberto Di Vincenzo.
Il bonus benzina, che di per sé stesso appare essere meno di una mancia anche per i meno abbienti, sarà per lo più inaccessibile ai lavoratori a reddito fisso ed ai pensionati sopra al minimo, finendo in buona parte per essere incassato da ricchi proprietari di auto di lusso che sanno bene come nascondere al fisco sé stessi ed il proprio ISEE. Quel che è peggio è che il provvedimento non avrà alcun effetto calmierante sui prezzi dei carburanti, esattamente come è già avvenuto con il cartello dei prezzi medi, riconosciuto da tutti come un flop.
Di Vincenzo aggiunte anche che si sarebbe potuto utilizzare il maggiore gettito non previsto di Iva per tagliare di 1,5 cent/l le accise fino alla fine dell'anno.
Non si tratta di intervenire a sostegno di questo povero o di quello ricco. Siamo nel pieno di una emergenza economica nazionale che necessita, oltre al resto, di un intervento del Governo diretto sul prezzo e, quindi, inevitabilmente sulle accise, unica leva al momento disponibile, non avendo alcuno strumento per effettuare operazioni di bonifica né sull’OPEC, né sulle speculazioni dei mercati finanziari internazionali. Utilizzare il maggiore gettito non previsto di IVA, conseguente all’aumento dei prezzi, per tagliare di almeno 1,5 cent/lt le accise da qui alla fine dell’anno, non è solo possibile, ma è già legge dello Stato, così come previsto dalla Finanziaria approvata dal Governo all’inizio del 2023.