Euro 7, Transport & Environment contro lo scetticismo dei costruttori
Per l'associazione la nuova normativa sulle emissioni porta effettivamente dei benefici alla qualità dell'aria

Il tema di Euro 7 continua a far discutere. Negli ultimi tempi abbiamo visto come diversi esponenti del mondo politico e delle case automobilistiche hanno puntato il dito contro la nuova normativa giudicandola irrealistica, poco utile dal punto di vista ambientale e con effetti negativi per l'industria automotive visto che porterebbe ad un aumento dei costi di produzione delle vetture.
Di parere opposto, invece, Transport & Environment che attraverso i risultati di una ricerca vuole, adesso, prova a dimostrare i vantaggi sulla qualità dell'aria della nuova normativa sulle emissioni inquinanti delle vetture.
LE CASE AUTOMOBILISTICHE SI SBAGLIANO
Transport & Environment sottolinea che una delle affermazioni più ricorrenti delle case automobilistiche che si oppongono al nuovo standard, è che Euro 7 non migliora in maniera significativa la qualità dell'aria. Per l'associazione, questi costruttori si sbagliano. Una ricerca condotta da Air Quality Consultants mostra, infatti, uno scenario ben differente.
Secondo quanto evidenziato dalla ricerca, grazie ad Euro 7, sarà possibile ridurre le emissioni di biossido di azoto (NO2) di circa il 50% entro il 2035. Nelle grazie città europee come Bruxelles, Madrid, Milano, Parigi e Varsavia si avrebbe una riduzione, rispettivamente, del 20%, 20%, 16%, 24% e 19%.
Dunque, lo studio dimostra che senza Euro 7, città come Bruxelles, Madrid, Parigi e Varsavia non sarebbero in grado di rispettare i limiti di inquinamento atmosferico da biossido di azoto (NO2) proposti per la revisione della direttiva sulla qualità dell'aria nel 2035, a meno che non vengano attuate altre misure come zone a basse e zero emissioni più rigorose.
Oltre a tutto questo, Transport & Environment aggiunge che una maggiore ambizione sulle disposizioni per gli impianti frenanti potrebbe accelerare la riduzione dell'inquinamento da particolato: un limite di 3 mg/km nel 2025, invece di 7 mg/km, e di 3 mg/km nel 2035 raddoppierebbe quasi la riduzione dell'inquinamento da particelle dei freni dal 19% al 34% già nel 2030 e dal 34% al 55% nel 2035. Per Transport & Environment la tecnologia dei freni per soddisfare questi limiti c'è già ed è economica, ad un costo di cica 100 euro a vettura.
Sui risultati di questo studio, Anna Krajinska, responsabile emissioni di Transport & Environment, ha commentato:
La tecnologia per ridurre notevolmente le emissioni esiste già e, secondo la Commissione europea, costerebbe in media solo circa 200 euro per auto, apportando importanti benefici per la salute pubblica. Le case automobilistiche continuano a sostenere che Euro 7 non è accessibile, eppure l'anno scorso hanno realizzato profitti record di 64 miliardi di euro. I responsabili politici non dovrebbero lasciarsi ingannare da queste affermazioni e, invece, dovrebbero mettere al primo posto la salute dei cittadini.