Ponte sullo Stretto: arriva il via libera dal Senato. Si parte nel 2024
I lavori dovrebbero iniziare nel 2024 ed essere conclusi nel 2030

Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina ha ottenuto il via libera definitivo da parte del Senato. Con 103 voti favorevoli, 49 contrari e 3 astenuti, è arrivato il semaforo verde alla conversione in legge del decreto per la costruzione di quest'infrastruttura di cui si sta molto discutendo da quando l'attuale Governo l'ha riproposta. In precedenza, a metà maggio, il provvedimento era stato approvato dalla Camera. Tra le altre cose, il decreto definisce anche l'assetto della società Stretto di Messina Spa e riavvia le attività di programmazione e progettazione.
SI PARTE NEL 2024
Come sappiamo, l'obiettivo è quello di iniziare i lavori di questa colossale opera infrastrutturale nel 2024. Il ponte che andrà a collegare la Calabria con la Sicilia dovrebbe essere completato entro il 2030. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha espresso grande soddisfazione per l'approvazione del provvedimento in Senato.
E' una decisione storica, definitiva, attesa da più di 50 anni. Non è il ponte di Messina, è il ponte degli italiani. Nella manovra di bilancio del prossimo inverno ci saranno i primi stanziamenti necessari ad avviare i lavori.
Per il ministro, questo ponte sarà un progetto che non ha eguali al mondo. Secondo il progetto, disporrà di una campata centrale di 3,3 km. Il ponte potrà poi contare su 6 corsie (3 per ciascun senso di marcia compresa la corsia di emergenza) e 2 binari ferroviari, per una capacità dell'infrastruttura pari a 6.000 veicoli/ora e 200 treni/giorno. Il ponte è stato progettato per resistere a terremoti pari a 7,1 magnitudo della scala Richter ed a venti con una velocità fino a 270 km/h.
Quanto costerà la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina? Si parla di quasi 14 miliardi di euro (13,5 miliardi stando all'ultimo aggiornamento). Il consiglio di amministrazione della società Stretto di Messina Spa sarà composto da cinque membri: due designati dal Mef d’intesa con il Mit (che ricopriranno l’incarico di presidente e di amministratore delegato); uno rispettivamente dalle Regioni Calabria e Sicilia e uno congiuntamente da Rfi e Anas.
Il decreto prevede anche l'adeguamento delle infrastrutture di collegamento: nel progetto definitivo sono previsti 20,3 km di collegamenti stradali e 20,2 km di collegamenti ferroviari.