Anfia contro Euro 7: inaccettabile e gravoso per il settore
L'associazione chiede una profonda revisione della normativa

La nuova normativa Euro 7 continua a far discutere in Italia. Proprio di recente, Carlos Tavares, CEO di Stellantis, era tornato sull'argomento, evidenziando nuovamente come questa normativa sia controproducente per il settore automotive, visto che il lavoro di adeguamento dei motori endotermici toglierà risorse agli investimenti per l'elettrificazione. Per il numero uno di Stellantis, dunque, la nuova normativa aumenterà i costi per le case automobilistiche e non porterà alcun beneficio ai clienti o all'ambiente.
Sul tema Euro 7 è intervenuta, adesso, anche ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) che boccia totalmente la nuova normativa definendola gravosa per l'intero settore automotive.
La proposta Euro 7, in particolare in merito alle tempistiche di applicazione, al cambio di metodologia di prova per i veicoli pesanti e in relazione ai prospettati limiti emissivi di alcuni inquinanti, appare incongruente e decisamente gravosa per un settore cui l'Europa ha già chiesto uno sforzo importante per contribuire agli obiettivi comuni dell'unione.
A seguito di una valutazione tecnica, ANFIA giudica poi incompleta ed approssimativa la nuova normativa Euro 7
A seguito di un'approfondita analisi tecnica, il giudizio complessivo della filiera italiana sulla proposta di regolamentazione non può che essere fortemente critico in considerazione del fatto che la proposta appare in modo evidente incompleta e approssimativa.
Inoltre, per l'associazione le tempistiche attuative proposte dall'Unione Europea sono del tutto inverosimili.
Più di tutto, appaiono del tutto inverosimili le tempistiche attuative proposte (2025 per i veicoli leggeri e il 2027 per i pesanti) visto che non sono state ancora definite le metodologie di prova e considerato il tempo necessario alla conclusione del processo legislativo di codecisione.
LA NORMATIVA DEVE ESSERE RIVISTA
Per motivare la sua posizione molto critica verso Euro 7, ANFIA ha pure pubblicato un ampio "Position Paper" in cui esplicita nel dettaglio la sua posizione, illustrando pure una serie di proposte migliorative che intende sottoporre alle istituzioni.
ANFIA critica anche l'analisi sull'impatto di Euro 7 fatta dalla Commissione Europea, definita come sbilanciata e poco condivisibile. In particolare, l'associazione punta il dito sugli aumenti dei costi. La stima del 3% in più è inverosimile in quanto gli ingenti investimenti necessari ai costruttori saranno sicuramente maggiori rispetto a quanto indicato e avranno ovviamente dei risvolti diversi anche sull'accessibilità della mobilità per i consumatori.
L'associazione ribadisce la necessità di adottare un approccio improntato alla "neutralità tecnologica" e una maggiore attenzione verso l'idrogeno e i Low Carbon Fuels (LCF), i combustibili da fonti rinnovabili. In ogni caso, ANFIA ritiene che la normativa debba essere profondamente rivista.
Riteniamo che la proposta così come presentata sia inaccettabile nel suo impianto perché estremamente severa e, dato il contesto, ai limiti della fattibilità e che debba essere profondamente rivista nel corso del processo di codecisione fra le istituzioni.