Caro carburante: obbligo per i gestori di esporre il prezzo medio nazionale
Si valuta un tetto al prezzo massimo in autostrada

L'aumento dei prezzi di benzina e diesel dovuto anche alla decisione del Governo di non rinnovare più il taglio delle accise sui carburanti ha scatenato polemiche al livello politico e al livello delle associazioni dei consumatori. Ne abbiamo parlato proprio di recente. Addirittura, nella giornata di ieri era arrivata la notizia che l'AGCM aveva chiesto alla Guardia di Finanza la documentazione frutto dell'indagine sull'andamento dei prezzi dei carburanti in Italia avviata lo scorso dicembre, al fine di valutare eventuali pratiche commerciali scorrette nei confronti dei consumatori e violazioni della concorrenza.
Nella giornata di ieri erano iniziate a filtrare pure indiscrezioni su possibili interventi da parte del Governo. Si parlava addirittura della possibilità che la misura del taglio delle accise sui carburanti potesse essere introdotta nuovamente. Nel Consiglio dei Ministri di ieri sera, il Governo effettivamente ha affrontato il tema del caro carburanti e ha preso alcune prime decisioni. Il taglio delle accise, però, non è tornato. Il decreto che contiene le novità sul tema dei carburanti è stato chiamato "Decreto sulla trasparenza del prezzo dei carburanti".
GLI INTERVENTI
Entriamo nel dettaglio di quanto deciso. Il Governo ha stabilito che accanto al prezzo della benzina, dovrà essere obbligatoriamente esposto anche il prezzo medio giornaliero nazionale che sarà diffuso quotidianamente dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Si rende giornaliero l’obbligo per gli esercenti l’attività di vendita al pubblico di carburante per autotrazione per uso civile di comunicare il prezzo di vendita praticato. Il Ministero delle imprese calcola e pubblica il prezzo medio giornaliero nazionale. Tale prezzo deve essere esposto, con specifica evidenza, da parte degli esercenti insieme al prezzo da essi praticato.
Il Governo intende poi introdurre delle apposite sanzioni per gli esercenti che non rispetteranno tali novità. In caso di recidiva, si arriverà addirittura alla sospensione dell’attività per un periodo da sette a novanta giorni. Inoltre, per evitare condotte speculative, saranno rafforzati i collegamenti tra il Garante prezzi e l’Antitrust. Inoltre, si irrobustisce la collaborazione tra Garante e Guardia di Finanza.
Oltre a tutto questo, il Governo ha deciso di istituire una Commissione di allerta rapida per la sorveglianza dei prezzi finalizzata ad analizzare, nel confronto con le parti, le ragioni dei turbamenti e definire le iniziative di intervento urgenti. Allo studio anche una norma che andrà a fissare un tetto al prezzo, ma solamente in autostrada.
Infine, il Governo ha deciso di rinnovare per il primo trimestre del 2023 la misura dei buoni benzina per un valore massimo di 200 euro per lavoratore dipendente.
Nel periodo gennaio-marzo 2023, il valore dei buoni benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, nel limite di euro 200 per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente.