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Auto elettriche, Motus-E: l'Italia rallenta mentre l'Europa corre

Il settore delle auto elettriche in Italia perde terreno rispetto all'Europa

Auto elettriche, Motus-E: l'Italia rallenta mentre l'Europa corre
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 5 set 2022

I dati di agosto 2022 del mercato auto italiano sono stati, per la prima volta dopo tanto tempo, positivi. Tuttavia, abbiamo anche visto che in Italia procedano a rilento le vendite delle auto elettriche e di quelle Plug-in. Nel mese appena concluso, le BEV hanno fatto segnare un crollo del 29,7% rispetto al mese di agosto 2021 e le PHEV una flessione del 17,1% sempre rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

Volendo guardare ai numeri dei primi 8 mesi del 2022, le auto elettriche mostrano un calo del 20,5% rispetto al 2021. Ma come evidenzia Motus-E, se in Italia il mercato delle auto elettriche sta rallentando, in Europa, invece, sta correndo.

L’Italia rimane sola tra i Paesi europei con cui ci confrontiamo (Belgio, Francia, Germania, Olanda, Spagna e UK) ad avere una quota di mercato dei veicoli BEV in calo nei primi 7 mesi (-19,7%), negli altri la quota sale di un valore che oscilla dal +13% della Germania (che conta ormai circa 200.000 BEV immatricolate da inizio anno) al +81% del Belgio, nonostante in tutti i Paesi il total market sia in calo.

Per il nostro Paese, dunque, si tratta di dati preoccupanti. E la colpa, secondo l'associazione, non è dell'infrastruttura di ricarica italiana, spesso indicata come insufficiente a consentire alle persone di poter utilizzare le auto elettriche.

L’Italia ha più punti di ricarica per veicolo circolante elettrico del Regno Unito, della Francia, della Germania e della Norvegia, ha un livello di potenza media degli stessi più alto della media Europea e di Germania, Francia, Svezia e Spagna. Anche in termini di punti di ricarica pubblici per 100.000 abitanti, quindi senza considerare la penetrazione di mercato dei veicoli elettrici, l’Italia è avanti rispetto alla Francia che conta nel 2022 una quota di mercato di auto BEV oltre il 12% (rispettivamente 49 e 44 punti di ricarica ogni 100.000 abitanti).

SERVONO LE POLITICHE GIUSTE

Dunque, per l'associazione è sbagliato continuare dare la colpa all'infrastruttura di ricarica. Per uscire da questa situazione servono le politiche giuste. Del resto, ricordiamo, gli incentivi per le auto elettriche in Italia sono ripartiti solo a maggio e con una configurazione che è stata criticata tanto che, di recente, il Governo ha deciso di modificarli, sebbene le novità non siano ancora entrate in vigore. Secondo l'associazione, in Italia si discutete ancora, perdendo tempo, "sulla inevitabilità della mobilità elettrica e sul suo contributo alla lotta al cambiamento climatico, in un momento in cui invece dare una direzione è fondamentale".

Gli altri Paesi europei, invece, hanno già ben chiara la direzione da seguire e hanno già posto in essere politiche di supporto che sostengono il mercato delle auto elettriche.

Non fare “nessuna scelta”, dietro la bandiera della neutralità tecnologica, ha un impatto negativo enorme.

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