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Mercato auto Italia 2022, marzo chiude con un crollo del 29,7%

Risultato pesantissimo per il mercato auto italiano.

Mercato auto Italia 2022, marzo chiude con un crollo del 29,7%
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 1 apr 2022

Per il mercato auto italiano, il mese di marzo 2022 si è chiuso in maniera estremamente negativa con 119.497 immatricolazioni, pari ad un crollo del 29,7%. Rispetto allo stesso periodo del 2021, mancano oltre 50.000 immatricolazioni. Guardando ai risultati dei primi tre mesi dell'anno 2022, sono state immatricolate 338.258 autovetture pari ad una flessione del 24,4% sul 2021, un dato che corrisponde a 109.000 immatricolazioni in meno.

UNRAE evidenzia che, sebbene sia difficile fare previsioni attendibili visto il contesto attuale, le proiezioni indicano che il 2022 potrebbe chiudersi con 1.130.000 immatricolazioni con un calo di oltre il 22% sull’anno precedente. Secondo UNRAE, il risultato del mese di marzo è stato causato anche dall'attesa degli incentivi che, come sappiamo, dovrebbero essere prossimi ad essere resi nuovamente disponibili.

Lo stallo del mercato dipeso dall'attesa degli incentivi, ha mantenuto sotto tono anche la quota delle auto a zero o bassissime emissioni. 

L’UNRAE calcola che manchino ancora da immatricolare 16.000 auto della fascia 0-20 g/Km di CO2 ordinate con incentivo 2021, 10.000 della fascia 21-60 g/Km e 30.000 della fascia 61-135 g/Km. Una volta evasa tutta la banca ordini 2021, la quota di mercato degli ECV rischia di scendere ai minimi. Seppure in crescita, le auto BEV e PHEV circolanti a fine marzo ammontano rispettivamente a 128.000 e 127.000 unità, di cui 11.345 e 17.141 immatricolate quest’anno.

Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, esorta, dunque, il Governo ad emanare rapidamente il decreto attuativo per rendere finalmente disponibili gli incentivi. Per Crisci, inoltre, è importante che i sostegni all'acquisto includano non solo le persone fisiche ma pure quelle giuridiche come le società di noleggio.

Il prolungamento a 360 giorni dei termini di consegna è un provvedimento indispensabile per ovviare ai problemi ormai endemici delle catene di fornitura internazionali, aggravati dal conflitto in Ucraina, che costringono le Case automobilistiche a rallentare la produzione e ritardare le consegne. E’ necessario inoltre che il decreto attuativo non escluda dai sostegni all’acquisto nessuno dei soggetti interessati, comprendendo quindi oltre alle persone fisiche anche le persone giuridiche (aziende e società di noleggio) e non imponga tetti di prezzo ribassati rispetto agli incentivi precedenti, che avevano dimostrato tutta la loro efficacia.

SI SALVA SOLO IL GPL

Tornando ai dati di marzo, dall'analisi della struttura del mercato emerge che i privati mettono a segno una pesantissima flessione pari al 29,7%, con una quota che si ferma al 60,9%. Le autoimmatricolazioni con un -37,9% di autovetture, calano all’8,8% di quota in marzo. Anche il noleggio a lungo termine segna una perdita del 20,3% dei volumi, con un market share pari al 19,4% nel mese.

Il noleggio a breve termine a marzo perde quasi la metà delle immatricolazioni e si porta al 4,4% di rappresentatività nel mese. Le società con un calo del 16,9%, dispongono di una quota al 6,5% in marzo. Venendo alle alimentazioni, si salva solamente il GPL che cresce del 6,9% in volume, al 9,3% di quota.

Sotto tono volumi e quota delle auto BEV, al 3,7% in marzo e le immatricolazioni delle PHEV che comunque mantengono una quota del 5% sul mese. Le auto benzina e diesel perdono rispettivamente il 37,6% e il 39,2%, portandosi al 27,3% e 21,1% di share. Invece, il metano perde il 70% in volume, con una quota dell’1,1% nel mese. Anche se i volumi sono in flessione del 14,8%, le ibride continuano a disporre della quota maggiore, pari al 32,5%, con le “full” hybrid al 9,2% e le “mild” al 23,3%.

Venendo ai risultati dei Gruppi non c'è molto da dire visto che i risultati sono per lo più negativi. Il Gruppo Stellantis chiude marzo 2022 con un calo del 36,62%. Il Gruppo Volkswagen, invece, perde il 29,66%. Il Gruppo Renault flette del 14,45%.

[Fonte dati: UNRAE]

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